ROMA - E' nuova bufera tra Pdl e Pd sul tema giustizia. A pochi giorni dalla condanna di Silvio Berlusconi in primo grado al processo 'Ruby', il Pdl presenta un emendamento al ddl costituzionale che istituisce il Comitato per le riforme, e quindi interviene anche sugli articoli che riguardano i magistrati.
Si chiede, dunque, di intervenire sul titolo IV della seconda parte della Costituzione, quello che riguarda la magistratura. Si darebbe vita cosi' ad una sorta di comitato per cambiare la Costituzione. Una iniziativa, quella del centrodestra, che scatena la rivolta del Pd che parla di "pirateria" e di "strappo inaccettabile".
M5S, invece, annuncia le "barricate" contro quella che definiscono una legge ad personam: "I fatti che riguardano le singole persone non devono incidere sul calendario della commissione Giustizia della Camera", dice il vicepresidente M5S Alfonso Bonafede che annuncia: "Faremo le barricate perche' non sia subordinato a vicende che riguardano singole personalita'". "La presentazione dell'emendamento al ddl costituzionale che allarga il campo di intervento del Comitato per le Riforme e' uno strappo inaccettabile", tuonano dal Partito Democratico.
"Il ddl costituzionale proposto dal governo traccia un percorso gia' definito e condiviso che riguarda materie come la forma di governo, il bicameralismo, nonche' coerenti progetti di legge ordinaria di riforma dei sistemi elettorali".
Per questo Danilo Leva, presidente Forum Giustizia, e Alfredo D'Attorre, responsabile Riforme politiche istituzionali della Segreteria nazionale Pd, affermano che "per il Partito democratico la riforma della giustizia non e' un tabu', ma non si puo' prescindere da quelle che sono le garanzie di indipendenza della magistratura sancite dalla Carta Costituzionale". "La giustizia - concludono - non puo' essere il terreno su cui scaricare vicende estranee agli obiettivi di riforma e ammodernamento dell'assetto istituzionale".
Si chiede, dunque, di intervenire sul titolo IV della seconda parte della Costituzione, quello che riguarda la magistratura. Si darebbe vita cosi' ad una sorta di comitato per cambiare la Costituzione. Una iniziativa, quella del centrodestra, che scatena la rivolta del Pd che parla di "pirateria" e di "strappo inaccettabile".
M5S, invece, annuncia le "barricate" contro quella che definiscono una legge ad personam: "I fatti che riguardano le singole persone non devono incidere sul calendario della commissione Giustizia della Camera", dice il vicepresidente M5S Alfonso Bonafede che annuncia: "Faremo le barricate perche' non sia subordinato a vicende che riguardano singole personalita'". "La presentazione dell'emendamento al ddl costituzionale che allarga il campo di intervento del Comitato per le Riforme e' uno strappo inaccettabile", tuonano dal Partito Democratico.
"Il ddl costituzionale proposto dal governo traccia un percorso gia' definito e condiviso che riguarda materie come la forma di governo, il bicameralismo, nonche' coerenti progetti di legge ordinaria di riforma dei sistemi elettorali".
Per questo Danilo Leva, presidente Forum Giustizia, e Alfredo D'Attorre, responsabile Riforme politiche istituzionali della Segreteria nazionale Pd, affermano che "per il Partito democratico la riforma della giustizia non e' un tabu', ma non si puo' prescindere da quelle che sono le garanzie di indipendenza della magistratura sancite dalla Carta Costituzionale". "La giustizia - concludono - non puo' essere il terreno su cui scaricare vicende estranee agli obiettivi di riforma e ammodernamento dell'assetto istituzionale".
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