di Alessio Amato - Lasciarsi alle spalle gli ultimi tribolati dodici mesi, cominciati con lo scandalo scommesse e culminati nel disastro del doppio confronto con il Carpi, per ripartire con obiettivi ben precisi: tornare tra i cadetti e valorizzare la rosa per poter tornare quanto prima in Serie A, il tutto evitando avventate decisioni rivelatesi poi errate, come gli stessi Tesoro hanno ammesso nelle ultime settimane.
L'ambiente leccese è ricco di nodi da sciogliere delicatamente, e per i quali la famiglia Tesoro sta lavorando in questo periodo, dopo aver chiaramente affermato, dopo la drammatica Lecce-Carpi, di non voler abbandonare la nave.
Savino ed Antonio Tesoro saranno dunque ancora a capo del Lecce per diversi anni, salvo offerte clamorose. Il loro primo obiettivo è ridurre i costi spropositati per la categoria e che renderebbero paradossalmente, come già visto, difficile la risalita. Per questo il DS ha comunicato la riduzione dell'80% dei membri della dirigenza, sul modello Chievo, e si è subito messo al lavoro per la ricerca del nuovo tecnico.
Il sogno per la panchina è Serse Cosmi, ma come dichiarato dallo stesso Tesoro jr è destinato a rimanere un sogno. Qualche giorno fa sembrava fatta per Carmine Gautieri, ma l'allievo di Zeman ex Lanciano sembra averci ripensato a poche ore dalla firma. Ecco che ora sono in ballo tre nomi: Checco Moriero, il più amato dalla piazza, Giuseppe Giannini, altro ex giallorosso, e Davide Dionigi, quest'anno alla Reggina e che ha incontrato i Tesoro nei giorni scorsi. Nelle prossime ore si attendono sviluppi decisivi.
Nel frattempo, continua l'arduo lavoro di sfoltimento della rosa. Jeda, Tomi, Pià , Foti, e De Rose hanno già lasciato la squadra, mentre per la maggior parte degli altri si è in cerca di una soluzione. Gli unici vicini alla conferma, per adesso, sono Bogliacino, Giacomazzi, Martinez e Memushaj, con quest'ultimo che è stato riscattato dal Chievo.
In fase di entrata il sogno resta Fabrizio Miccoli, nonostante le ultime tribolate vicissitudini che hanno coinvolto il Romario del Salento nelle ultime settimane. Altri obiettivi del mercato giallorosso sono Elvis Abbruscato e Gennaro Delvecchio.
Per adesso, solo tante voci. Il lavoro da fare in casa Lecce, però, è davvero tantissimo.
L'ambiente leccese è ricco di nodi da sciogliere delicatamente, e per i quali la famiglia Tesoro sta lavorando in questo periodo, dopo aver chiaramente affermato, dopo la drammatica Lecce-Carpi, di non voler abbandonare la nave.
Savino ed Antonio Tesoro saranno dunque ancora a capo del Lecce per diversi anni, salvo offerte clamorose. Il loro primo obiettivo è ridurre i costi spropositati per la categoria e che renderebbero paradossalmente, come già visto, difficile la risalita. Per questo il DS ha comunicato la riduzione dell'80% dei membri della dirigenza, sul modello Chievo, e si è subito messo al lavoro per la ricerca del nuovo tecnico.
Il sogno per la panchina è Serse Cosmi, ma come dichiarato dallo stesso Tesoro jr è destinato a rimanere un sogno. Qualche giorno fa sembrava fatta per Carmine Gautieri, ma l'allievo di Zeman ex Lanciano sembra averci ripensato a poche ore dalla firma. Ecco che ora sono in ballo tre nomi: Checco Moriero, il più amato dalla piazza, Giuseppe Giannini, altro ex giallorosso, e Davide Dionigi, quest'anno alla Reggina e che ha incontrato i Tesoro nei giorni scorsi. Nelle prossime ore si attendono sviluppi decisivi.
Nel frattempo, continua l'arduo lavoro di sfoltimento della rosa. Jeda, Tomi, Pià , Foti, e De Rose hanno già lasciato la squadra, mentre per la maggior parte degli altri si è in cerca di una soluzione. Gli unici vicini alla conferma, per adesso, sono Bogliacino, Giacomazzi, Martinez e Memushaj, con quest'ultimo che è stato riscattato dal Chievo.
In fase di entrata il sogno resta Fabrizio Miccoli, nonostante le ultime tribolate vicissitudini che hanno coinvolto il Romario del Salento nelle ultime settimane. Altri obiettivi del mercato giallorosso sono Elvis Abbruscato e Gennaro Delvecchio.
Per adesso, solo tante voci. Il lavoro da fare in casa Lecce, però, è davvero tantissimo.
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