LECCE - Ancora un caso disperato di immigrazione clandestina nel Salento. "Diciassette cittadini in fuga dall'Afghanistan hanno manifestato stamattina alle 10 davanti alla sede della Prefettura di Lecce. È il secondo caso che registriamo in pochi giorni". A sottolineare il fenomeno è il consigliere regionale Antonio Galati (La Puglia per Vendola). "Dopo l'emergenza dei 30 afgani rimasti accampati per quasi un mese nell'abitato leccese e la cui situazione è stata risolta solo grazie al tenace attivismo di pochi singoli e alla procedura d'emergenza attivata dalla Prefettura, c'è un nuovo caso di attesa per i richiedenti asilo. I 17 afgani che hanno manifestato stamattina in via Cavallotti sono giunti proprio a questo scopo da diversi giorni nel capoluogo: ora attendono il cedolino rilasciato dalla Questura per fissare il colloquio con la commissione che dovrà valutare il singolo caso. Fino ad allora - sottolinea Galati - 17 persone in fuga da guerra e miseria sono abbandonate a se stesse nella civilissima Lecce. Ma non chiamiamola emergenza: è il secondo caso in pochi giorni, potrebbe non essere l'ultimo. A questo punto occorre attrezzarsi per una situazione che sembra destinata a ripetersi". Il consigliere regionale confida quindi nell'attenzione e nell'intervento della Prefettura, chiamata ad intervenire su un tema così delicato. "Il Salento è una terra di frontiera, prendiamone atto - ricorda Galati - si deve accelerare la sottoscrizione di convenzioni stabili con realtà sociali e strutture di accoglienza che possano ospitare i richiedenti asilo, a partire dai 17 che hanno manifestato nelle scorse ore, anche per questo periodo di attesa burocratica, fortunatamente ridotto all'osso dall'efficienza degli uffici della Questura". Per una coincidenza involontaria ma significativa, il sit-in dei 17 afgani si è svolto proprio il 20 giugno, Giornata mondiale del rifugiato. "Dare risposte alle esigenze di chi fugge da guerra e miseria è sempre doveroso - conclude Galati - ma in questa giornata lo è un po' di più"
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