Ilva: Cassazione rigetta ricorso Emilio Riva. "A Vendola fa male verità"

Il patron Emilio Riva
TARANTO - di Nicola Zuccaro - Taranto è fra le 10 città italiane che pesa negativamente sull'export nazionale. Questa rilevazione, riportata da Nichi Vendola durante il suo intervento nella seduta consigliare di Martedì 11 Giugno, ha segnato quel passaggio introduttivo atto a sottolineare da parte del Governatore della Puglia, le criticità nelle quali versa il capoluogo ionico per le conseguenze legate all'Ilva.

Vendola in aula, "formula giusta persona sbagliata"
"Si nomini un ambientalista a subcommissario"

Non è la prima volta che Vendola rileva la centralità nazionale di Taranto ma durante il suo intervento ha fortemente rimarcato due aspetti. Il primo, l'importanza che l'Ilva è riuscita ad attribuire alla siderurgia italiana tanto da evidenziarla quale questione nazionale.

Per mezzo dell'Ilva - sottolinea ancora Vendola - si devono rivedere la politiche industriali del nostro Paese a partire da una profonda revisione degli investimenti nel settore siderurgico. Taranto, per Vendola, rappresenta non solo una questione industriale ma anche economica e sociale.

Al sol pensiero di una chiusura dell'Ilva - così ha esternato - tremano le vene ai polsi perchè sarebbero a rischio 40.000 posti di lavoro di cui 12.800 dipendenti Ilva più la restante parte operante nell'indotto.

L'auspicio è che questi dati restino come previsioni e che non si traducano in una situazione tanto esplosiva al punto da estendersi sulle tante altre precarietà dell'occupazione industriale sparse lungo lo Stivale.

Per evitare il peggio come nella fattispecie dell'Ilva si dovrà incoraggiare il governo nazionale ad adoperare delle tecniche di rilancio della fabbrica mettendo da parte quelle operazioni di ordine ideologico quale espressione del puro ostruzionismo perchè - ha chiosato e ribadito Vendola - chiudere Taranto significa chiudere la siderurgia italiana.

RIGETTATO RICORSO RIVA - Nulla da fare per i Riva. La prima sezione penale della Corte di Cassazione ha rigettato i ricorsi presentati dai legali di Emilio Riva, dell'ex direttore dell'Ilva di Taranto Capogrosso e dell'ex dirigente Ilva Archinà contro l'ordinanza del Tribunale del Riesame di Taranto che nel dicembre scorso aveva confermato il provvedimento di arresto del 26/11/2012.

Il provvedimento e' firmato dal gip Todisco per il reato di associazione per delinquere finalizzato a disastro ambientale. Gli indagati sono ai domiciliari.

"A VENDOLA FA MALE VERITA'" - Il presidente del Gruppo consiliare PDL alla Regione Ignazio Zullo, ha diffuso la seguente nota: “Vendola chiama all’unità ed invita ad evitare polemiche, ma è il primo che si disunisce ed innesca la polemica.
Non è dato ad un Consigliere regionale, nella volontà sovrana del Presidente, richiamarlo alle sue responsabilità in merito ad alcune intercettazioni che lo smentiscono nel suo raccontare di una proprietà dell’ILVA litigiosa nei suoi confronti, atteso che da quelle intercettazioni emerge un dialogo tra lui ed i Riva non proprio improntato a litigiosità.
Dispiace ma non posso esimermi dall’esprimere liberamente il mio pensiero o dal raccontare dati di fatto soltanto perché Vendola s’incapriccia”.

SI ACCENDE DIBATTITO IN AULA CONSILIARE - Botta e risposta tra il presidente del gruppo consiliare Pdl, Ignazio Zullo, ed il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, nel dibattito tenuto oggi nel Consiglio regionale sulla vicenda dell'Ilva di Taranto.
''Non siamo scendiletto di Vendola, che chiama all'unità ed invita ad evitare polemiche, ma è il primo che si disunisce ed innesca la polemica – ha detto il capogruppo del Pdl Zullo. Non è dato ad un Consigliere regionale, nella volontà sovrana del Presidente, richiamarlo alle sue responsabilità in merito ad alcune intercettazioni che lo smentiscono nel suo raccontare di una proprietà dell'Ilva litigiosa nei suoi confronti, atteso che da quelle intercettazioni emerge un dialogo tra lui ed i Riva non proprio improntato a litigiosità''.
Secca la replica in Aula del presidente Vendola: ''E' davvero triste la politica quando non e' in grado di capire il merito delle questioni, che in questo caso hanno un rilievo sociale. Si prova a spargere alea di sospetto generico. Non siamo stati tutti ciechi rispetto a Taranto, tutti uguali nei confronti dell'Ilva. Dal 1995 al 2005 vorrei vedere le carte della Regione per vedere cosa è stato fatto. Finché sarà il metodo Zullo a segnare lo stile del centrodestra continueranno a coltivare sconfitte. Altro stile quello del suo predecessore. C'e' mancanza di rispetto verso l'istituzione. Non giochi con la parola verità con le illazioni e le allusioni. Dica onestamente che è la proprietà privata il valore principale che pensa vada tutelato. Io credo che invece sia la salute e l'ambiente''.

A prendere le distanze da Zullo (pur parlando dai banchi dell’opposizione) e a difendere il lavoro svolto dal presidente Vendola in questi anni, Giammarco Surico, che ritiene “troppo importante e serio il tema della salute per consegnarlo al battibecco istituzionale che non conduce da nessuna parte”.
Surico rende atto al presidente Vendola del lavoro e del ruolo svolto all’interno di questa battaglia per il recupero di un giusto equilibrio fra tutela della salute, lavoro, sviluppo e ambiente.
Davide Bellomo (i pugliesi) difende in aula la nomina di Bondi e giustifica l’assenza dei consiglieri di centrodestra dalla convocazione al Cineporto.
Per la consigliera Annarita Lemma (Pd) “sentire parlare del proprio territorio sempre in termini di criticità è un fatto molto doloroso”. L’esponente del Pd ha chiesto tempi certi e soprattutto che possano essere ascoltati i tarantini: “da troppo tempo chiedono che lavoro, ambiente e salute non siano in contrapposizione”.
Alfredo Cervellera (Sel) ha chiesto che questo momento diventi una opportunità per Taranto e per la Puglia “non sciupiamola” – ha detto – perché sappiamo ormai che se l’Ilva rispetta le prescrizioni Aia, può produrre senza danneggiare ambiente e salute”.
Il consigliere Euprepio Curto ha invertito la “narrazione” di Vendola partendo da altri punti di vista e non condividendo sostanzialmente “l’impostazione ideologica” del governo di centrosinistra.
Francesco Laddomada ha parlato della necessità di puntare ad una produzione di alta qualità “questo è il tema, il banco di prova europeo” – ha detto.
“A Roma chiediamo che si parta da un confronto di merito – ha detto il presidente della Commissione ambiente , Donato Pentassuglia – noi abbiamo lavorato partendo da dati di evidenza scientifica e sulla base di questo abbiamo elaborato per coniugare lavoro, sviluppo, salute e ambiente”.
Per il consigliere Domi Lanzillotta “la vera sciagura per la Puglia sarebbe quel punto di Pil che si perderebbe se dovesse saltare il sistema industriale legato al siderurgico, la politica ha il dovere di trovare la giusta sintesi per scongiurare questo pericolo”.
Anche il consigliere Michele Mazzarano è convinto della necessità di uno sforzo corale per salvare salute, ambiente, lavoro e sviluppo “perché il costo economico sarebbe pesante”. “Nessun diritto deve prevalere sull’atro diritto, sono tutti di vitale importanza”.
Occorre cercare il perfetto equilibrio fra salute lavoro e produttività ha detto Pietro Lospinuso (Pdl). E anche Arnaldo Sala (Pdl) è convinto di questo “principio sacrosanto”. “Quello dell’esproprio proletario è un concetto non condivisibile, perché è solo un proclama ideologico, serve invece un giusto equilibrio, Taranto non ha bisogno di conflitti o scontri sociali” – ha sottolineato Sala.
“Un po’ tutti, in diversi momenti storici hanno allattato alla mammella dell’Ilva” – così il consigliere Giuseppe Cristella (Pdl) si “guadagna” la replica personalizzata del presidente Vendolache rivendica la circostanza che solo dal momento in cui il centrosinistra ha puntato l’obiettivo sul tema del siderurgico di Taranto si è cominciato a parlare di giusto equilibrio fra salute e ambiente. “Noi non abbiamo mai allattato da quella mammella” replica Vendola – questo è un tentativo di mistificazione della realtà”.
“Questo è un passaggio cruciale – dice Sergio Blasi (Pd) – il momento in cui si gioca la partita fondamentale per Taranto e il suo sviluppo compatibile”. Per questo Blasi ha dichiarato che aprirà il festival della Taranta con un prologo dedicato a Taranto.

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