Ilva: stop a 2 impianti, 800 esuberi

TARANTO - Ancora una tegola sull'Ilva. La dirigenza dell'azienda ha annunciato a Fim, Fiom e Uilm l'intenzione di chiudere temporaneamente l'altoforno numero 2 e l'acciaieria numero 1 dello stabilimento di Taranto,determinando un esubero di circa 800 unità. Non ci saranno ripercussioni sul piano occupazionale perché si farà ricorso al contratto di solidarietà, firmato nel marzo scorso fino a un massimo di 3.500 dipendenti (fino a questo momento ne hanno usufruito solo 1.500). Il fermo, per mancanza di commesse, durera' 3 mesi.

SEBASTIO: A GIUGNO INCHIESTA CHIUSA - L'inchiesta sull'Ilva sarà chiusa prima dell'estate. L'indicazione è arrivata dal procuratore di Taranto Franco Sebastio in audizione al Senato. Il pm ha ribadito che non c'è "alcuna guerra tra magistratura e governo. "Abbiamo deciso di mettere un punto fermo" all'inchiesta, ha detto Sebastio, anche se più si va avanti e più emergono altri filoni d'indagine". Il procuratore è tornato a criticare il comportamento dell'Ilva in questi mesi, che avrebbe avuto ''un atteggiamento dilatatorio''.
INTRONA: SEDE DIBATTITO E' AULA - “Avevo auspicato che la gravità della situazione dell’Ilva e le difficili condizioni di vita dei lavoratori e dei cittadini di Taranto fossero assunte ad impegno unitario delle Istituzioni con la delegazione dei Parlamentari pugliesi, proponendo un dibattito nell’Aula del Consiglio regionale con i nostri deputati e senatori. Il Collega Zullo, come ben ricorderà, bocciò tale mia proposta, volendo evitare di “offrire al presidente Vendola un’ennesima passerella”. Il confronto, tuttavia, fu attivato presso il Cineporto di Bari dallo stesso presidente Vendola, come nelle sue prerogative, e quello fu sicuramente un autogol per il Consiglio regionale, perché abbiamo di fatto impedito in quell’occasione a tutti i consiglieri di esercitare il loro diritto di intervenire, di dialogare, di approfondire una materia così sentita. L’idea di tenere nell’Aula consiliare un confronto sull’Ilva è stata comunque realizzata e, nel complesso, al di là delle incomprensioni e delle ‘punzecchiature’, inevitabili quando si tratta di argomenti tanto vicini ai problemi reali, quella di ieri in Consiglio è stata una bella giornata e si è sviluppato un buon dibattito, ricco di intelligenti e interessanti proposte, avanzate da numerosi validi interventi dei colleghi consiglieri. Pertanto, ritengo inopportuno, quanto inutilmente dannoso, il rituale dei comunicati del giorno dopo, perché non aggiungono niente a quanto è stato detto o andava detto in Aula. Anzi, ne annullano l’efficacia. Di fatto, così, si finisce per tradire la fiducia e soprattutto l’attesa dei cittadini pugliesi e dei tarantini, in particolare, sulle questioni dell’Ilva, offrendo un’immagine alquanto deludente e scioccamente rissosa della classe dirigente regionale. Il presidente Vendola ha reso in Aula le sue affermazioni. Il dibattito si è sviluppato ampiamente, molti colleghi hanno avuto modo di illustrare i propri argomenti e, sempre in Aula, il collega Zullo ha avuto l’opportunità di intervenire e poi replicare. Tutto il resto è vuoto pneumatico. Resto dell’avviso che la straordinarietà della vicenda tarantina, con il suo carico di preoccupazioni per i lavoratori e per la salute dei cittadini, continua a richiedere equilibrio, sobrietà e soprattutto una granitica unità istituzionale”.

ROMANO A PDL, GRAVE SPECULARE SU LAVORO E SALUTE - "L'intervento in Aula di Zullo, e la reazione spropositata di tutto il Pdl in sua difesa, confermano i dubbi di Vendola sull'opportunità di affrontare la questione Ilva in un Consiglio monotematico. Ma soprattutto evidenziano la volontà politica del centrodestra di speculare su temi sensibili come l'ambiente, la salute e la difesa del lavoro, per giustificare la debacle elettorale che da un po' di tempo li sta interessando". Lo sottolinea il capogruppo del Pd alla Regione Puglia, Pino Romano, secondo il quale "è grave usare il tema delicatissimo dell'Ilva solamente per contrastare un avversario politico".

"Mi pare abbastanza specioso - aggiunge Romano - l'argomento dell'esproprio proletario: l'ha usato Brunetta ma non per questo deve essere ripreso da tutti gli esponenti del Pdl. Tra l'altro, il presidente Vendola ha dimostrato ampiamente, con atti concreti del suo governo come alcune leggi regionali, il dovuto rispetto sul tema del diritto alla proprietà privata: lo ha fatto, ad esempio, negli ambiti della sanità, del welfare e dell'ambiente. E gli argomenti del 'vetero-comunismo' sono ormai davvero anacronistici: non li usa più neanche Berlusconi".

"Mi incuriosisce - prosegue Romano - il fatto che l'aggressività verbale di Zullo, le cui peculiarità ben conosciamo, oggi trascini anche tutto il centrodestra. Questo è un fatto grave soprattutto perché, evidentemente, incarna lo spirito con cui il centrodestra vuole affrontare il futuro e le prospettive di sviluppo della Puglia".

"Tuttavia, al di là della polemica speciosa di Zullo e del centrodestra, vanno affrontati seriamente i temi posti in Aula dal segretario regionale del Pd, Sergio Blasi: parlo - sottolinea Romano - del futuro di Taranto a prescindere dall'Ilva. Perché se è vero che l'Ilva ha da sempre caratterizzato il capoluogo jonico, è anche vero che Taranto non deve essere ricordata solo come sede di uno degli stabilimenti siderurgici più inquinanti d'Europa. Per questo va sostenuta la proposta di Blasi che vuole provare a tenere una tappa della Notte della Taranta, evento di fama mondiale, nelle aree dismesse del siderurgico: questa puo' essere una grande occasione per gridare al mondo che Taranto non è solo Ilva. Adesso, pur mantenendo una produzione che deve essere necessariamente sempre più compatibile coi temi della salute e dell'ambiente, Taranto ha diritto ad avere una dimensione nuova, legata a nuovi motori dello sviluppo, tra cui c'è quello della cultura. Non è un caso se Taranto - conclude Romano - come proposto dal sindaco di Bari e presidente del Pd pugliese, Michele Emiliano, sia stata candidata a capitale europea della cultura".

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