Ilva: Epifani, "No all'esproprio di un'azienda privata nella sua gestione"

BARI - «Giusto il decreto con cui il governo obbliga l'Ilva a pagare per le proprie inadempienze, ingiusto invece quando quello stesso decreto si traduce in una procedura forzata di commissariamento dell'azienda che di fatto è stata sequestrata e affidata alla gestione straordinaria di Bondi.
É corretto che un'azienda, i cui danni ambientali sono stati accertati dalla magistratura, risponda dei suoi reati. E per fare ciò sarebbe stato sufficiente utilizzare il patrimonio confiscato ai Riva per realizzare la bonifica sotto il controllo di un supervisore scelto dal governo, con competenze ambientali specifiche e con obiettivi precisi. Ma nominare un commissario che si occuperà non solo del piano ambientale, ma anche della gestione aziendale a 360 gradi crea un precedente singolare che destabilizza l'intero sistema imprenditoriale, già molto fragile. Se il governo espropria un'azienda privata, cosa succede se non si realizzano i risultati economici previsti o se addirittura si va in perdita? Chi paga i rischi e i danni eventuali di un'azienda privata e contemporaneamente gestita dallo Stato?
Mi auguro che il decreto approvato ieri venga rivisto e che si vada in una direzione più logica e giuridicamente più perfetta. Il governo dovrebbe nominare un commissario con poteri diversi da quelli di Bondi, il cui unico obiettivo sia quello del risanamento ambientale e della messa in sicurezza dell'azienda con il patrimonio sequestrato ai Riva. Questo è l'unica possibilità che il governo ha per farsi garante sia del sistema produttivo delle imprese che dell'ambiente e della salute dei cittadini». Lo ha dichiarato il consigliere regionale Pd, Giovanni Epifani, a seguito del decreto con cui il governo ha deciso per il commissariamento dell'Ilva e per la nomina di Enrico Bondi a commissario straordinario.