Intervista a Paola Marella: "Nell'arredamento seguite il gusto e non la moda!"
di Desirèe Montesano - Abbiamo intervistato, per i lettori del Giornale di Puglia, uno dei volti più amati di Real time, Paola Marella, architetto e agente immobiliare, protagonista di Cerco casa…disperatamente, Vendo casa…disperatamente e Welcome style.Con lei abbiamo avuto il piacere di fare una lunga chiacchierata nella quale ci ha dato conferma della sua simpatia, preparazione e passione per l’arredamento ed il design.
Quale è stato il percorso che l’ha condotta su Real Time, divenendo in poco tempo l’agente immobiliare più famosa d’Italia?
“Il mio è stato un percorso assolutamente casuale, io facevo da molti anni l’agente immobiliare in cantieri, poi stanca del mercato, già nel 2007 si iniziavano ad intravedere i sintomi di questa che è sicuramente la più grande crisi del dopo guerra, mi hanno proposto una collaborazione per provare un nuovo programma, erano 6 mesi, non sapevo neanche bene cosa fosse, mi sono lanciata in questa avventura. Si trattava di poco tempo, un paio di giorni a settimana.
Ho iniziato così, in modo molto inconsapevole, perché non avevo in mente bene cosa stessimo facendo, erano cose nuove.
All’epoca, nel 2007, questa tipologia di programma non esisteva, erano le prime sperimentazioni.
E’ andata bene, piano piano siamo cresciuti, dopo il” Cerco casa” è arrivato il “Vendo casa” , dopo il Vendo “welcome style “ e quest’anno farò un altro programma ancora.
E’ stato un crescendo con grande gioia per me, perché oltretutto mi diverto molto , mi piace moltissimo e sono in una grande squadra.”
Quali sono i suoi principi guida in una fase di progettazione?
“La mia non è una vera e propria progettazione, io sono un architetto ma mi occupo più di interior design, come sappiamo gli architetti si occupano di ristrutturazioni vere e proprie , io al massimo tiro giù un muro o cambio un pavimento, un rivestimento . Non voglio usurpare il lavoro degli architetti, miei collaboratori nel programma, che si occupano di ristrutturazioni vere e proprie. Il mio è un approccio più semplice, sicuramente tenendo in considerazione la psicologia di chi ho di fronte.
Gli interventi che faccio io, sono interventi per ottimizzare già quello che c’è in base al gusto di chi abita la casa. Per me non è un arrivo e rifaccio tutto, è un arrivo e cerco di capire qual è il gusto di chi abita quella casa , cerco di sfruttare al meglio le cose presenti e cerco di integrare con qualcosa che ovviamente può valorizzare al meglio l’esistente”.
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| "Io nell'arredamento non seguo mai le mode": parola di Paola Marella |
“Io sono la persona più ordinata del mondo ma la mia scrivania è la quinta essenza del caos, anche se molto sistematico, un caos razionalmente ben distribuito.
Sulla mia scrivania ho un bellissimo righello con le essenze del legno, perché io , pensi, confondo le essenze del legno, non riesco a focalizzare i colori con le essenze del legno, per cui ho il righello che ha tutte le essenze del legno che mi aiuta molto.”
Da poco è iniziato un nuovo programma su real time , Welcome style ,in questo programma torna alla professione di architetto e lascia i panni dell’agente immobiliare.
Qual è la professione che la rispecchia di più?
“Amo entrambe moltissimo, nell’anima sono un agente immobiliare. In realtà nel Welcome più che fare l’architetto , io faccio una 'remis en forme' dell’appartamento o della stanza che prendo in considerazione, è un riorganizzare lo spazio per cercare il meglio di tutto quello che abbiamo a disposizione, dando solo qualche riferimento , qualche oggetto , un tessuto.
Tutto questo tenendo presente che abbiamo dei budget ristrettissimi e che la missione della trasmissione è quella di valorizzare l’esistente .
Nel welcome in maniera particolare noi valorizziamo dei quadri, dei divani, delle poltrone, semplicemente modificandoli o reinserendoli in un contesto diverso che li valorizza .”
Qual è il confine tra gusto e moda nell’architettura. Dov’è che inizia l’una e finisce l’altra?
“Io nell’arredamento come nel vestire non seguo mai le mode. Non posso parlare di moda perché parliamo sempre di un discorso di persona, io riferisco tutto alla persona, alla persona che vive la casa.
Una persona può dirmi, mi piace tanto il gusto minimal o il gusto pop o il gusto etno, però io preferisco sempre interpretare quel gusto sulla base della persona . Per questo non faccio mai qualcosa che sia tutto secondo una moda, è fuori dalla mia capacità , non è nel mio stile né nel mio modo di essere .
Io non seguo mai le mode ma la psicologia della persona. In un arredamento quello che può subire maggiormente la moda può essere il colore ma bisogna studiare il colore in funzione all’arredamento che esiste ; Ad esempio, se va di moda il bianco e nero , non faccio il bianco e nero con un arredamento barocco, perché non c’entra nulla”.
Quali sono le urgenze dell’architettura contemporanea in una società attraversata dalla globalizzazione, cosa sta cambiando ?
“Il dato rilevante è che molti giovani si affacciano al mondo design con delle proposte decisamente innovative ma bisogna saper scegliere. Io amo molto il design ma ritengo che debba essere sapientemente dosato. Mi piace l’idea di vedere, di scoprire e di integrare con nuove proposte di design.”
Quali saranno le tendenze del design e degli arredi nei prossimi anni?
“Le tendenze del design sono sempre difficili da prevedere, io ho visto nell’ultimo salone del mobile, dei colori molto smorzati, anche nelle proposte dell’arredo, colori mai accesi, grigi, color petrolio, lime, riproposti non solo nei tessuti degli arredamenti ma anche negli oggetti.
Mentre nel design, nel mobile, nella poltrona e negli altri oggetti ci sono delle proposte che riprendono i volumi dei nostri anni 50’ / 60’ e anche 70’.
Castiglioni ha fatto delle luci che ancora oggi vengono riproposte frequentemente, pensiamo all’arco di Castiglioni o alla lampada Toio di Castiglioni, una delle più particolari, classica degli anni 70 , oggi viene riproposta ridisegnata.
Oggi la tendenza è ridisegnare dei pezzi che hanno fatto la storia di quegli anni, c’è una riscoperta del design del dopo guerra, proposto in chiave più moderna.
Molto interessante e di tendenza è anche il modernariato, la riscoperta nei mercatini dei pezzi classici di quegli anni, da non sottovalutare”.
Ci svela qualche segreto per arredare una nuova casa, come iniziare?
“Mai riempire una casa, incominciare con i pezzi basici, un letto, un divano, una libreria, qualcosa che possa rimanere nel tempo, poi un mobile, una luce, un tappeto, andare a prenderli un po’ alla volta, mai partire con tutto già fatto. Bisogna saper dosare, capire, vivere la casa e a mano a mano aggiungere dei pezzi”.
