ROMA - Colpo di scena nel caso Ior. Un monsignore, un funzionario dei Servizi segreti ed un broker finanziario sono stati arrestati nell' ambito di un filone di indagine sullo Ior in corso alla procura della Repubblica di Roma. Tra gli arrestati nell'ambito di uno dei filoni dell'inchiesta romana sullo Ior c'é monsignor Nunzio Scarano, responsabile del servizio di contabilità analitica dell'Amministrazione del patrimonio della Sede Apostolica (Apsa), l'organismo che gestisce i beni della Santa Sede.
Il monsignore, il funzionario dei Servizi segreti ed il broker finanziario sono stati arrestati questa mattina da militari del Nucleo speciale di polizia valutaria della Guardia di finanza, con le accuse di corruzione e truffa. L'indagine - è stato ribadito - nasce come filone autonomo della più ampia inchiesta sullo Ior.
Non si conoscono, per ora, i fatti specifici addebitati ai tre arrestati. I provvedimenti, dopo le indagini svolte dal nucleo valutario della Gdf, sono stati chiesti dalla procura di Roma. Le richieste sono state accolte dal gip della capitale, Barbara Callari.
PRELATO E' MONS. SCARANO - E' monsignor Nunzio Scarano, responsabile del servizio di contabilita' analitica dell'Amministrazione del patrimonio della Sede Apostolica (Apsa), il prelato arrestato nell'inchiesta romana sullo Ior. Gli altri due arrestati sono l'agente dell'Aisi Giovanni Maria Zito e il broker Giovanni Carenzio. Il monsignore si sarebbe accordato con lo 007 e gli avrebbe consegnato 400mila euro per far rientrare dalla Svizzera 20 milioni di euro liquidi, di una una famiglia sua amica, a bordo di un jet privato.
ARMATORI, NOI ESTRANEI A VICENDA - Gli armatori Paolo, Cesare e Maurizio D'Amico si dichiarano "totalmente estranei" alla "presunta esportazione illecita di valuta ed al successivo tentativo di reimportazione della somma di 20.000.000, attraverso l'interposizione dei sig.ri Nunzio Scarano e Giovanni Carenzio''. Fatti "in ordine ai quali - affermano i D'Amico - forniremo ogni chiarimento all'autorità giudiziaria".
Il monsignore, il funzionario dei Servizi segreti ed il broker finanziario sono stati arrestati questa mattina da militari del Nucleo speciale di polizia valutaria della Guardia di finanza, con le accuse di corruzione e truffa. L'indagine - è stato ribadito - nasce come filone autonomo della più ampia inchiesta sullo Ior.
Non si conoscono, per ora, i fatti specifici addebitati ai tre arrestati. I provvedimenti, dopo le indagini svolte dal nucleo valutario della Gdf, sono stati chiesti dalla procura di Roma. Le richieste sono state accolte dal gip della capitale, Barbara Callari.
PRELATO E' MONS. SCARANO - E' monsignor Nunzio Scarano, responsabile del servizio di contabilita' analitica dell'Amministrazione del patrimonio della Sede Apostolica (Apsa), il prelato arrestato nell'inchiesta romana sullo Ior. Gli altri due arrestati sono l'agente dell'Aisi Giovanni Maria Zito e il broker Giovanni Carenzio. Il monsignore si sarebbe accordato con lo 007 e gli avrebbe consegnato 400mila euro per far rientrare dalla Svizzera 20 milioni di euro liquidi, di una una famiglia sua amica, a bordo di un jet privato.
ARMATORI, NOI ESTRANEI A VICENDA - Gli armatori Paolo, Cesare e Maurizio D'Amico si dichiarano "totalmente estranei" alla "presunta esportazione illecita di valuta ed al successivo tentativo di reimportazione della somma di 20.000.000, attraverso l'interposizione dei sig.ri Nunzio Scarano e Giovanni Carenzio''. Fatti "in ordine ai quali - affermano i D'Amico - forniremo ogni chiarimento all'autorità giudiziaria".
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