Ilva: Vendola, non c'è rottura con passato. Giudizio discordante operai su dl
ROMA - ''Non c'e' un giudizio personale. Dico che essendo stato nominato dalla famiglia Riva, confermare come commissario Bondi impedisce di compiere una rottura col passato''. Sono le parole di Nichi Vendola in due interviste al Mattino e all'Unita' commenta la decisione del governo sull'Ilva di Taranto. Secondo Vendola, tuttavia, ''il decreto del governo contiene degli elementi che aprono il cuore alla speranza''.
+ La proposta di M5s, chiusura dell'area a caldo e reddito di cittadinanza
+ Cervellera: Taranto preoccupazione per nomina Bondi
+ Sacconi: dl è pericoloso precedente
+ Emiliano: soddisfatto per commissariamento ma non su nome
+ Pelillo: proprietà azienda non offre alcuna garanzia
+ Il sindaco di Bari Emiliano condivide il commissariamento
+ "Ora opportuno confronto a Taranto"
+ Introna: "Ed ora via ad un progetto per Taranto"
+ Stefàno: "Più partecipazione dai tarantini"
OPERAI SUL DL - ''La crisi non puo' essere risolta per decreto. Vogliamo capire se ci sono le risorse per risanare gli impianti e in che modo intendono tutelarci. E' presto per dire che la tormenta e' passata. Vogliamo vedere i fatti''. E' il commento di uno degli operai dell'Ilva di Taranto. Il giorno dopo la nomina del commissario per la gestione temporanea dell'azienda, nello stabilimento tarantino c'è una calma apparente. I giudizi dei lavoratori sul decreto sono discordanti.
E.RIVA RINUNCIA A RIESAME SEQUESTRO - Intanto Emilio Riva, uno dei fondatori dell'Ilva di Taranto, e i 2 professionisti indagati a Milano hanno rinunciato al ricorso presentato al Tribunale del Riesame di Milano contro il sequestro di 1,2 miliardi di euro che, secondo l'accusa, sarebbero stati sottratti dalle casse dell'azienda, portati all'estero e fatti rientrare con lo scudo fiscale. Intanto e' saltata l'assemblea della società siderurgica, convocata per oggi a Milano per rinnovare il Cda dopo le dimissioni del board targato Riva.
ZANONATO, DL PER RISPETTARE PROPRIETA' NON PER DISRUGGERLA - Il decreto sull'Ilva approvato ieri dal Cdm ''e' costruito per rispettare la proprieta' e non per distruggerla. La proprieta' se vuole puo' vendere, partecipa e viene informata di tutte le decisioni assunte''. Cosi' il ministro dello Sviluppo economico, Flavio Zanonato, sull'Ilva intervenendo a Unomattina.
Il ministro ha difeso la scelta del commissario Enrico Bondi: ''Abbiamo preso il piu' bravo giocatore sul mercato''.
Il commissariamento dell'Ilva "ha durata massima di 36 mesi". E' quanto prevede la bozza del decreto sull'Ilva, di cui l'Ansa ha preso visione, che sarà approvata in consiglio dei ministri. Il commissario, prevede il dl, "può avvalersi di due subcommissari".
Il ministro dell'ambiente nomina un comitato di 5 esperti che predispone e propone al Ministro, entro 60 giorni dalla nomina, "il piano delle misure e delle attività di tutela ambientale e sanitaria dei lavoratori e della popolazione e di prevenzione del rischio di incidenti rilevanti". Lo prevede la bozza del decreto Ilva.
Pertanto, ha proseguito, "sono cresciute le legittime preoccupazioni dei cittadini", con i rischi derivanti per lo sviluppo del Paese da un "sentimento antindustriale". La questione, quindi, va "affrontata con la consapevolezza che l'azienda rappresenta per il territorio e per l'economia nazionale", visto che "il polo di Taranto è uno dei principali in Europa" e occupa "12mila addetti diretti con indotto intergato verticalmente che porta l'occupazione diretta a oltre 15mila unità più 9.200 unità legate all'indotto". La chiusura, quindi, "avrebbe conseguenze gravi": l'impatto economico di 8 miliardi è la risultante di "circa sei miliardi relativi alla crescita delle importazioni, 1,2 miliardi per il sostegno al reddito e i minori introiti per l'amministrazione pubblica e circa 500 milioni in termini di minore capacità di spesa per il territorio direttamente interessato". L'importanza strategica, però, "non può far venire meno gli obblighi di tutela ambientale". Il governo, pertanto, "tende ad adottare tutte le operazioni utili a salvare l'ambiente nella consapevolezza che l'interruzione della produzione peggiorerebbe la situazione rendendo impossibile la bonifica dei siti inquinati". C'é insomma l'esigenza di "assicurare la continuità del processo produttivo e gli interventi bonifica ambientale", perché "il governo è convinto che la prosecuzione dell'attività industriale rappresenti la condizione preliminare e necessaria per la realizzazione degli inevstimenti necessari per l'ambiente".
IMPATTO CHIUSURA 8 MLD - Otto miliardi di euro annui. E' il costo dell'impatto negativo che avrebbe la chiusura dell'Ilva di Taranto, secondo quanto detto dal Ministro dello Sviluppo Economico, Flavio Zanonato, durante un'informativa del Governo alla Camera.
Sin dal primo intervento di sequestro preventivo, all'Ilva di Taranto "gli investimenti non sono stati sufficienti" a garantire un adeguato rapporto tra gli interessi della produzione e la salvaguardia dell'ambiente. E' quanto ha aggiunto Zanonato. Sono quindi cresciute le "legittime preoccupazioni" dei cittadini, con il rischio di crescita di un sentimento "anti-industriale".
OGGI DECRETO COMMISSARIAMENTO - ''La decisione e' di convocare oggi il Governo per un decreto che preveda un commissariamento temporaneo dell'Ilva, che consentira' di gestire l'azienda attuando l'Aia''. E' quanto ha affermato il ministro dello Sviluppo prima di entrare nell'Aula della Camera per riferire sul caso Ilva.
CONGELATE AZIONI RIVA - Il decreto Ilva sul tavolo del Consiglio dei ministri che commissaria l'azienda prevede anche il 'congelamento' delle azioni degli attuali proprietari. Il decreto prevede infatti che e' "sospeso l'esercizio dei poteri di disposizione e gestione dei titolari dell'impresa, nonche' dei diritti connessi alla titolarita' del possesso delle quote e delle azioni".
"DELUSIONE PER NOMINA BONDI"- Una dichiarazione del Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola. “Il Commissariamento dell’Ilva, per come annunciato dal Governo, è un risultato importante, è il necessario punto di svolta che può consentire di avviare concretamente ed efficacemente il risanamento del grande siderurgico tarantino. Inquinatori, bonificatori, risanatori non possono essere tutti nello stesso mazzo. Per questo la nostra proposta dinanzi ai nuovi provvedimenti giudiziari è stata proprio quella del Commissariamento, una proposta suffragata dai giudizi del Garante e cresciuta nella consapevolezza collettiva dell’inaffidabilità della proprietà. A maggior ragione lascia l’amaro in bocca la scelta, annunciata dalle agenzie di stampa, di nominare nel delicato ruolo di Commissario il Dott. Enrico Bondi che è attualmente Amministratore delegato dell’azienda nominato dalla famiglia Riva. Non portare alle estreme conseguenze la rottura col passato a me sembra una scelta di compromesso politico, sbagliata anche perché Taranto è oggi una città estenuata, vulnerabile, bisognosa di tornare a credere nello Stato. I parlamentari pugliesi che hanno disertato la riunione da me convocata nella giornata di ieri hanno perso l’occasione per comprendere quanto fosse necessario alzare la bandiera di un vero e profondo cambiamento, di forma e di sostanza. Una possibile pagina di futuro viene scritta solo a metà perché c’è un passato assai pesante che impedisce alla politica di agire con maggiore coraggio. Sia consentito a me di dire tutta la mia delusione”.
+ La proposta di M5s, chiusura dell'area a caldo e reddito di cittadinanza
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+ "Ora opportuno confronto a Taranto"
+ Introna: "Ed ora via ad un progetto per Taranto"
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OPERAI SUL DL - ''La crisi non puo' essere risolta per decreto. Vogliamo capire se ci sono le risorse per risanare gli impianti e in che modo intendono tutelarci. E' presto per dire che la tormenta e' passata. Vogliamo vedere i fatti''. E' il commento di uno degli operai dell'Ilva di Taranto. Il giorno dopo la nomina del commissario per la gestione temporanea dell'azienda, nello stabilimento tarantino c'è una calma apparente. I giudizi dei lavoratori sul decreto sono discordanti.
E.RIVA RINUNCIA A RIESAME SEQUESTRO - Intanto Emilio Riva, uno dei fondatori dell'Ilva di Taranto, e i 2 professionisti indagati a Milano hanno rinunciato al ricorso presentato al Tribunale del Riesame di Milano contro il sequestro di 1,2 miliardi di euro che, secondo l'accusa, sarebbero stati sottratti dalle casse dell'azienda, portati all'estero e fatti rientrare con lo scudo fiscale. Intanto e' saltata l'assemblea della società siderurgica, convocata per oggi a Milano per rinnovare il Cda dopo le dimissioni del board targato Riva.
ZANONATO, DL PER RISPETTARE PROPRIETA' NON PER DISRUGGERLA - Il decreto sull'Ilva approvato ieri dal Cdm ''e' costruito per rispettare la proprieta' e non per distruggerla. La proprieta' se vuole puo' vendere, partecipa e viene informata di tutte le decisioni assunte''. Cosi' il ministro dello Sviluppo economico, Flavio Zanonato, sull'Ilva intervenendo a Unomattina.
Il ministro ha difeso la scelta del commissario Enrico Bondi: ''Abbiamo preso il piu' bravo giocatore sul mercato''.
Il commissariamento dell'Ilva "ha durata massima di 36 mesi". E' quanto prevede la bozza del decreto sull'Ilva, di cui l'Ansa ha preso visione, che sarà approvata in consiglio dei ministri. Il commissario, prevede il dl, "può avvalersi di due subcommissari".
Il ministro dell'ambiente nomina un comitato di 5 esperti che predispone e propone al Ministro, entro 60 giorni dalla nomina, "il piano delle misure e delle attività di tutela ambientale e sanitaria dei lavoratori e della popolazione e di prevenzione del rischio di incidenti rilevanti". Lo prevede la bozza del decreto Ilva.
Pertanto, ha proseguito, "sono cresciute le legittime preoccupazioni dei cittadini", con i rischi derivanti per lo sviluppo del Paese da un "sentimento antindustriale". La questione, quindi, va "affrontata con la consapevolezza che l'azienda rappresenta per il territorio e per l'economia nazionale", visto che "il polo di Taranto è uno dei principali in Europa" e occupa "12mila addetti diretti con indotto intergato verticalmente che porta l'occupazione diretta a oltre 15mila unità più 9.200 unità legate all'indotto". La chiusura, quindi, "avrebbe conseguenze gravi": l'impatto economico di 8 miliardi è la risultante di "circa sei miliardi relativi alla crescita delle importazioni, 1,2 miliardi per il sostegno al reddito e i minori introiti per l'amministrazione pubblica e circa 500 milioni in termini di minore capacità di spesa per il territorio direttamente interessato". L'importanza strategica, però, "non può far venire meno gli obblighi di tutela ambientale". Il governo, pertanto, "tende ad adottare tutte le operazioni utili a salvare l'ambiente nella consapevolezza che l'interruzione della produzione peggiorerebbe la situazione rendendo impossibile la bonifica dei siti inquinati". C'é insomma l'esigenza di "assicurare la continuità del processo produttivo e gli interventi bonifica ambientale", perché "il governo è convinto che la prosecuzione dell'attività industriale rappresenti la condizione preliminare e necessaria per la realizzazione degli inevstimenti necessari per l'ambiente".
IMPATTO CHIUSURA 8 MLD - Otto miliardi di euro annui. E' il costo dell'impatto negativo che avrebbe la chiusura dell'Ilva di Taranto, secondo quanto detto dal Ministro dello Sviluppo Economico, Flavio Zanonato, durante un'informativa del Governo alla Camera.
Lo stabilimento Ilva di Taranto |
CONGELATE AZIONI RIVA - Il decreto Ilva sul tavolo del Consiglio dei ministri che commissaria l'azienda prevede anche il 'congelamento' delle azioni degli attuali proprietari. Il decreto prevede infatti che e' "sospeso l'esercizio dei poteri di disposizione e gestione dei titolari dell'impresa, nonche' dei diritti connessi alla titolarita' del possesso delle quote e delle azioni".
Enrico Bondi nominato commissario. Delusione di Vendola |
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