di Vittorio Polito - È stato pubblicato recentemente per la FaLvision Editore, il libro di poesie di Piero Fabris “Pigmenti d’Arpa – Sistole e diastole”.
L’autore, pittore, scrittore e poeta, trasferisce nella sua produzione il frutto delle sue ricerche nel campo dei simboli. Appassionato di fiabe, miti e leggende, ha pubblicato diversi libri che trattano vari argomenti. Fabris è anche un estimatore di Hrand Nazariantz al quale ha dedicato il testo teatrale “Rosa Hrand…agio”. Nella sua produzione sono presenti, tra gli altri, il romanzo “La Rosa dei venti e il segreto del Monte Rosso” (Gelsorosso Editore) e “La Masseria delle cinquanta lune” (Progedit).
Nel volume appena pubblicato si ritrovano mondi familiari concentrati in una perfetta comunanza di istanze che percorrono, e quasi percuotono, la contemporaneità. Tra le interessanti liriche di Fabris non manca un omaggio a Hrand Nazariantz, poeta, scrittore e patriota, nato nel 1886 a Iskudar (sobborgo di Istanbul), vissuto anche a Bari, ove è deceduto, al quale è stata intestata una via della nostra città.
La pubblicazione, che si avvale della prefazione di Carlo Coppola, riporta in copertina un disegno dello stesso Fabris, mentre le immagini sono a cura di Daniela Ciriello, fotografa, che con i suoi reportage valorizza e promuove la bellezza dei paesaggi ed i cui scatti sono presenti in varie riviste e testi.
Ed a proposito di poesia mi piace concludere con quanto sosteneva Gustave Flaubert (1821-1880), «Un tempo si credeva che lo zucchero si estraesse solo dalla canna da zucchero, ora se ne estrae quasi da ogni cosa; lo stesso per la poesia, estraiamola da dove vogliamo, perché è dappertutto», così come dimostra Piero Fabris nel suo volume. Non si può che condividere.
L’autore, pittore, scrittore e poeta, trasferisce nella sua produzione il frutto delle sue ricerche nel campo dei simboli. Appassionato di fiabe, miti e leggende, ha pubblicato diversi libri che trattano vari argomenti. Fabris è anche un estimatore di Hrand Nazariantz al quale ha dedicato il testo teatrale “Rosa Hrand…agio”. Nella sua produzione sono presenti, tra gli altri, il romanzo “La Rosa dei venti e il segreto del Monte Rosso” (Gelsorosso Editore) e “La Masseria delle cinquanta lune” (Progedit).
Nel volume appena pubblicato si ritrovano mondi familiari concentrati in una perfetta comunanza di istanze che percorrono, e quasi percuotono, la contemporaneità. Tra le interessanti liriche di Fabris non manca un omaggio a Hrand Nazariantz, poeta, scrittore e patriota, nato nel 1886 a Iskudar (sobborgo di Istanbul), vissuto anche a Bari, ove è deceduto, al quale è stata intestata una via della nostra città.
La pubblicazione, che si avvale della prefazione di Carlo Coppola, riporta in copertina un disegno dello stesso Fabris, mentre le immagini sono a cura di Daniela Ciriello, fotografa, che con i suoi reportage valorizza e promuove la bellezza dei paesaggi ed i cui scatti sono presenti in varie riviste e testi.
Ed a proposito di poesia mi piace concludere con quanto sosteneva Gustave Flaubert (1821-1880), «Un tempo si credeva che lo zucchero si estraesse solo dalla canna da zucchero, ora se ne estrae quasi da ogni cosa; lo stesso per la poesia, estraiamola da dove vogliamo, perché è dappertutto», così come dimostra Piero Fabris nel suo volume. Non si può che condividere.