LECCE - Ripartire dal comparto agricolo e, soprattutto, dare vita nel minor tempo possibile, ad una serie di riforme strutturali che giungano in soccorso dell’economia italiana e salentina quest’ultima, come ha affermato ieri il Presidente della Camera di Commercio di Lecce, Alfredo Prete, gravemente malata.
I dati presentati ieri dal Servizio Statistica dell’ente camerale leccese fotografano un’immagine fin troppo sfocata del comparto imprenditoriale salentino. Peggiore di quanto i pessimisti più accaniti potessero fare.
A fronte di un calo nazionale del valore aggiunto prodotto dalle imprese dello 0,8%, in provincia di Lecce si registra una diminuzione pari all’1,1%. Crolla il settore manifatturiero e per quanto riguarda il tasso di disoccupazione rimaniamo 3 punti sopra la media regionale e ben 8 sopra quella nazionale.
Fortunatamente reggono ancora i settori del turismo e dell’agroalimentare che da soli non bastano.
Il tempo a disposizione è terminato da tanto e bisogna scongiurare ulteriori provvedimenti che inaspriscano la pressione fiscale. Dopo il cosiddetto “decreto del fare”, varato nei giorni scorsi, il Governo ha l’obbligo di proseguire in una politica di sostegno alle aziende e, ripeto, dare vita ad una vera e propria serie di riforme organiche non più procrastinabili e necessarie per la ripartenza delle imprese.
I dati presentati ieri dal Servizio Statistica dell’ente camerale leccese fotografano un’immagine fin troppo sfocata del comparto imprenditoriale salentino. Peggiore di quanto i pessimisti più accaniti potessero fare.
A fronte di un calo nazionale del valore aggiunto prodotto dalle imprese dello 0,8%, in provincia di Lecce si registra una diminuzione pari all’1,1%. Crolla il settore manifatturiero e per quanto riguarda il tasso di disoccupazione rimaniamo 3 punti sopra la media regionale e ben 8 sopra quella nazionale.
Fortunatamente reggono ancora i settori del turismo e dell’agroalimentare che da soli non bastano.
Il tempo a disposizione è terminato da tanto e bisogna scongiurare ulteriori provvedimenti che inaspriscano la pressione fiscale. Dopo il cosiddetto “decreto del fare”, varato nei giorni scorsi, il Governo ha l’obbligo di proseguire in una politica di sostegno alle aziende e, ripeto, dare vita ad una vera e propria serie di riforme organiche non più procrastinabili e necessarie per la ripartenza delle imprese.
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