ROMA - Ci sono "tutte le condizioni per fare le cose positive e applicare il programma sul quale il Parlamento ha dato la fiducia". E' quanto ha detto il premier Enrico Letta, durante un incontro con la stampa estera.
"Sono passati solo 50 giorni" dall'inizio del lavoro, "e sento un sentimento molto positivo, sento che le cose stanno andando bene e le cose stanno andando come speravo: vedo tantissime difficoltà, ma ci metto tanta determinazione.
"Vedo il governo stabile e concentrato sui suoi obiettivi e non credo che ci saranno conseguenze di nessun tipo da parte di vicende esterne", ha aggiunto il premier che ha negato che le vicende processuali di Silvio Berlusconi abbiano ricadute sull'Esecutivo.
CASO BERLUSCONI - Poi Letta si è espresso sul caso Berlusconi. "Sentirò e mi atterrò alle indicazioni del partito, il governo non c'entra" con questi temi e "non darei grande importanza a questo avvenimento".
"Spero che il prima possibile si arrivi ad una riforma costituzionale e della legge elettorale", ma "non vedo elezioni anticipate a breve", ha aggiunto il premier.
Sul problema degli esodati, il premier ha confermato oggi che "lo affronteremo e lo risolveremo".
GIOVANI - Bisogna ridare ai giovani, quanto è stato tolto loro in passato. Ne è convinto Letta che ha oggi ricordato che vista la crescita del tasso di disoccupazione giovanile, "oggi devono diventare la priorità". Secondo il premier, quando la decisione dei genitori di aiutare i figli (con una casa, o un'integrazione mensile) diventa collettiva è "drammatico" perche provoca "una immobilizzazione delle risorse, con il calo degli investimenti e dei consumi".
AZIENDE A LAVORO LA PUGLIA SOFFRE, LETTERA APERTA DEL CONSIGLIO REGIONALE A LETTA - “Duemila caschi senza operai in piazza della Libertà, l’edilizia aggredita dal racket, il crollo del mobile e dell’imbottito, la Bridgestone che annuncia dismissioni, certezze che mancano sul futuro dell’OM: sono le spie di un’emergenza occupazionale che la Regione cerca di affrontare, ma che non può superare da sola, in uno scenario già di per sé pesante, per le preoccupazioni legate alla sola vicenda ILVA. Il Governo nazionale deve farsi carico del ‘caso Puglia’, nel quadro dei problemi dell’intero Paese. Deve adottare soluzioni, individuare le risorse e attivare le procedure per far ripartire la Locomotiva Italia”. È l’appello che il presidente del Consiglio regionale Onofrio Introna rivolge alla politica, a nome dell’intera Assemblea, assicurando la disponibilità del Parlamento pugliese a fare fino in fondo quanto nelle proprie competenze, “per svolgere un ruolo in questo momento delicato per l’economia della Regione e per i lavoratori, le famiglie, gli imprenditori, le donne, i giovani, gli anziani. Per la comunità civile di tutta la regione”.
“I caschi da lavoro poggiati simmetricamente per terra sono un’immagine emblematica: un autentico cimitero di posti di lavoro”, fa notare Introna. “Sembrava la giornata del 4 novembre, ma celebrava altri caduti: i lavoratori edili. Questo settore allo stremo e gli altri che pagano pesantemente la crisi mandano un SOS che la Regione ha raccolto. Ma la buona volontà non basta: dall’emergenza si uscirà se il governo Letta adotterà con prontezza i provvedimenti efficaci che ha annunciato d’essere sul punto di varare, accompagnando in tal modo gli sforzi della Giunta Vendola ”.
“E il Consiglio regionale è pronto a fare la sua parte - conferma il presidente – ad assumere piani, progetti e strategie di sostegno”.
Il fronte occupazionale è caldo e l’opportuna iniziativa di Confindustria regionale ne ha dichiarato aperto un altro, contro la criminalità che strangola le imprese edili. “Il dibattito rilanciato di recente sulla stampa è un segnale positivo della volontà di battersi contro la malavita e le sue regole. Questo è uno dei punti di forza della nostra regione, il Sistema Puglia ha il coraggio di denunciare pubblicamente le pressioni e i condizionamenti che vengono dal malaffare criminale”.
“Fronti, cimiteri di guerra, posti di lavoro ‘caduti’: anche le parole dimostrano che quella occupazionale è una vera guerra in Puglia. È giusto che i lavoratori si rivolgano alla Regione, ma l’impegno e le azioni del governo Vendola, che ci sono sempre state, potranno rivelarsi risolutive solo se verranno sostenute dal governo nazionale. Per il presidente Introna, “da Roma devono arrivare risposte tempestive alla Puglia ed al Paese che soffre”.
"Sono passati solo 50 giorni" dall'inizio del lavoro, "e sento un sentimento molto positivo, sento che le cose stanno andando bene e le cose stanno andando come speravo: vedo tantissime difficoltà, ma ci metto tanta determinazione.
"Vedo il governo stabile e concentrato sui suoi obiettivi e non credo che ci saranno conseguenze di nessun tipo da parte di vicende esterne", ha aggiunto il premier che ha negato che le vicende processuali di Silvio Berlusconi abbiano ricadute sull'Esecutivo.
CASO BERLUSCONI - Poi Letta si è espresso sul caso Berlusconi. "Sentirò e mi atterrò alle indicazioni del partito, il governo non c'entra" con questi temi e "non darei grande importanza a questo avvenimento".
"Spero che il prima possibile si arrivi ad una riforma costituzionale e della legge elettorale", ma "non vedo elezioni anticipate a breve", ha aggiunto il premier.
Sul problema degli esodati, il premier ha confermato oggi che "lo affronteremo e lo risolveremo".
GIOVANI - Bisogna ridare ai giovani, quanto è stato tolto loro in passato. Ne è convinto Letta che ha oggi ricordato che vista la crescita del tasso di disoccupazione giovanile, "oggi devono diventare la priorità". Secondo il premier, quando la decisione dei genitori di aiutare i figli (con una casa, o un'integrazione mensile) diventa collettiva è "drammatico" perche provoca "una immobilizzazione delle risorse, con il calo degli investimenti e dei consumi".
AZIENDE A LAVORO LA PUGLIA SOFFRE, LETTERA APERTA DEL CONSIGLIO REGIONALE A LETTA - “Duemila caschi senza operai in piazza della Libertà, l’edilizia aggredita dal racket, il crollo del mobile e dell’imbottito, la Bridgestone che annuncia dismissioni, certezze che mancano sul futuro dell’OM: sono le spie di un’emergenza occupazionale che la Regione cerca di affrontare, ma che non può superare da sola, in uno scenario già di per sé pesante, per le preoccupazioni legate alla sola vicenda ILVA. Il Governo nazionale deve farsi carico del ‘caso Puglia’, nel quadro dei problemi dell’intero Paese. Deve adottare soluzioni, individuare le risorse e attivare le procedure per far ripartire la Locomotiva Italia”. È l’appello che il presidente del Consiglio regionale Onofrio Introna rivolge alla politica, a nome dell’intera Assemblea, assicurando la disponibilità del Parlamento pugliese a fare fino in fondo quanto nelle proprie competenze, “per svolgere un ruolo in questo momento delicato per l’economia della Regione e per i lavoratori, le famiglie, gli imprenditori, le donne, i giovani, gli anziani. Per la comunità civile di tutta la regione”.
“I caschi da lavoro poggiati simmetricamente per terra sono un’immagine emblematica: un autentico cimitero di posti di lavoro”, fa notare Introna. “Sembrava la giornata del 4 novembre, ma celebrava altri caduti: i lavoratori edili. Questo settore allo stremo e gli altri che pagano pesantemente la crisi mandano un SOS che la Regione ha raccolto. Ma la buona volontà non basta: dall’emergenza si uscirà se il governo Letta adotterà con prontezza i provvedimenti efficaci che ha annunciato d’essere sul punto di varare, accompagnando in tal modo gli sforzi della Giunta Vendola ”.
“E il Consiglio regionale è pronto a fare la sua parte - conferma il presidente – ad assumere piani, progetti e strategie di sostegno”.
Il fronte occupazionale è caldo e l’opportuna iniziativa di Confindustria regionale ne ha dichiarato aperto un altro, contro la criminalità che strangola le imprese edili. “Il dibattito rilanciato di recente sulla stampa è un segnale positivo della volontà di battersi contro la malavita e le sue regole. Questo è uno dei punti di forza della nostra regione, il Sistema Puglia ha il coraggio di denunciare pubblicamente le pressioni e i condizionamenti che vengono dal malaffare criminale”.
“Fronti, cimiteri di guerra, posti di lavoro ‘caduti’: anche le parole dimostrano che quella occupazionale è una vera guerra in Puglia. È giusto che i lavoratori si rivolgano alla Regione, ma l’impegno e le azioni del governo Vendola, che ci sono sempre state, potranno rivelarsi risolutive solo se verranno sostenute dal governo nazionale. Per il presidente Introna, “da Roma devono arrivare risposte tempestive alla Puglia ed al Paese che soffre”.