ROMA - "Se non c'e' il lavoro, il Paese non si salva: io mi impegno a a lavorare incessantemente per rimetterlo al centro di tutte le politiche del governo". E' il pensiero del presidente del Consiglio, Enrico Letta, che, di fronte alla platea del congresso della Cisl, ha ribadito l'impegno dell'esecutivo ad attuare riforme che tirino l'Italia fuori dalle secche della recessione partendo dall'emergenza disoccupazione. L'Italia, ha detto il premier, "si salva se facciamo le riforme, se abbassiamo il peso del fisco che colpisce in modo asimmetrico, e se mettiamo al centro di tutto il lavoro: sappiamo che non si puo' fare tutto, che ci sono delle priorita', e la priorita' e' creare lavoro".
Una priorita' che va perseguita "cercando di lavorare per ridurre quel cuneo fiscale che e' la zavorra del nostro Paese per chi assume e per chi lavora".
Da Letta giunge quindi una piena condivisione di quanto affermato dal leader della Cisl, Raffaele Bonanni che, nel suo intervento di fronte ai delegati, ha fissato l'obiettivo di uno "choc fiscale finalmente positivo, un taglio forte delle tasse per rilanciare consumi e investimenti". "La madre di tutte le battaglie, madre di tutti i nostri guai, rimane per noi la questione fiscale", ha ribadito Bonanni, "bisogna ridurre le tasse sui redditi da lavoro e pensione. Ma anche alle imprese che investono e assumono i giovani e i disoccupati".
Una priorita' che va perseguita "cercando di lavorare per ridurre quel cuneo fiscale che e' la zavorra del nostro Paese per chi assume e per chi lavora".
Da Letta giunge quindi una piena condivisione di quanto affermato dal leader della Cisl, Raffaele Bonanni che, nel suo intervento di fronte ai delegati, ha fissato l'obiettivo di uno "choc fiscale finalmente positivo, un taglio forte delle tasse per rilanciare consumi e investimenti". "La madre di tutte le battaglie, madre di tutti i nostri guai, rimane per noi la questione fiscale", ha ribadito Bonanni, "bisogna ridurre le tasse sui redditi da lavoro e pensione. Ma anche alle imprese che investono e assumono i giovani e i disoccupati".
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