BARI - “Inizia domani con le audizioni della V Commissione il cammino che porterà il Consiglio a varare per la prima volta nella storia della Regione il piano regionale dei rifiuti.
Già questa considerazione ci conforta sull’innovazione finalizzata alla partecipazione ed al confronto che il Governo Vendola ha voluto praticare.
Il Piano si pone ovviamente anche il tema della ‘chiusura del ciclo’ dei rifiuti ed avanza diverse ipotesi in considerazione dell’attuale stato dell’impiantistica e delle prospettive di crescita della raccolta differenziata.
Al riguardo il Gruppo Sel considera come marginale e residuale la pratica dell’incenerimento della parte secca del rifiuto e propone che venga di fatto sostituita dall’opzione del recupero di materia così come indicato da ARPA nel report ambientale nel quale denuncia ‘l’incenerimento come la peggior scelta dopo il conferimento in discarica’.
Gli impianti di recupero della materia che, insieme a quelli di compostaggio, devono costituire l’architrave del Piano e delle conseguenti scelte operative e finanziarie della Regione, eliminano la termovalorizzazione e garantiscono il recupero fino al 90% della parte secca attraverso la separazione delle plastiche, dei materiali ferrosi e non, delle carte e dei cartoni, delle fibre tessili da immettere nelle attività industriali.
Se così si farà decadrà anche il dilemma di dove completare la termovalorizzazione del CSS fra impianti dedicati e/o cementifici per l’evidente ragione che si tratterà di un aspetto sempre più residuale del ciclo.
Si eviterà in questo modo di trasformare la Puglia in una grande calamita del CSS di tutta Europa, come già avviene nelle discariche per i rifiuti speciali.
Un rischio reale che scatterebbe con la concessione dell’Autorizzazione Integrata Ambientale alla termovalorizzazione per ogni singolo impianto, dalla Colacem alla Cementir, dal raddoppio di Appia Energy al termovalorizzatore di Modugno, e che il Piano deve escludere puntando su altre scelte strategiche. In questa direzione andranno i suggerimenti dei Consiglieri di Sel”. A riferirlo il Presidente del Gruppo consiliare Sel, Michele Losappio.
Già questa considerazione ci conforta sull’innovazione finalizzata alla partecipazione ed al confronto che il Governo Vendola ha voluto praticare.
Il Piano si pone ovviamente anche il tema della ‘chiusura del ciclo’ dei rifiuti ed avanza diverse ipotesi in considerazione dell’attuale stato dell’impiantistica e delle prospettive di crescita della raccolta differenziata.
Al riguardo il Gruppo Sel considera come marginale e residuale la pratica dell’incenerimento della parte secca del rifiuto e propone che venga di fatto sostituita dall’opzione del recupero di materia così come indicato da ARPA nel report ambientale nel quale denuncia ‘l’incenerimento come la peggior scelta dopo il conferimento in discarica’.
Gli impianti di recupero della materia che, insieme a quelli di compostaggio, devono costituire l’architrave del Piano e delle conseguenti scelte operative e finanziarie della Regione, eliminano la termovalorizzazione e garantiscono il recupero fino al 90% della parte secca attraverso la separazione delle plastiche, dei materiali ferrosi e non, delle carte e dei cartoni, delle fibre tessili da immettere nelle attività industriali.
Se così si farà decadrà anche il dilemma di dove completare la termovalorizzazione del CSS fra impianti dedicati e/o cementifici per l’evidente ragione che si tratterà di un aspetto sempre più residuale del ciclo.
Si eviterà in questo modo di trasformare la Puglia in una grande calamita del CSS di tutta Europa, come già avviene nelle discariche per i rifiuti speciali.
Un rischio reale che scatterebbe con la concessione dell’Autorizzazione Integrata Ambientale alla termovalorizzazione per ogni singolo impianto, dalla Colacem alla Cementir, dal raddoppio di Appia Energy al termovalorizzatore di Modugno, e che il Piano deve escludere puntando su altre scelte strategiche. In questa direzione andranno i suggerimenti dei Consiglieri di Sel”. A riferirlo il Presidente del Gruppo consiliare Sel, Michele Losappio.
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