BARI - "Entro il prossimo 30 giugno quasi certamente la Regione dovrà trovare altri 20 milioni di euro, sottraendoli alla comunità , per rifinanziare i costi di funzionamento dei quattro Consorzi di Bonifica (Terre d’Apulia, Arneo, Stornara e Tara, Ugento Li Foggi), dal 2011 sotto un unico commissario, sino a fine anno. Dal 2007 la Regione se n’è fatta carico procedendo con anticipazioni per complessivi 131 milioni di euro ora però stoppate dal governo nazionale anche perché si pone un problema di non facile soluzione. Sono enti pesantemente indebitati di cui una parte già abbonata dalla Regione. Il governo regionale ha finalmente proceduto ad adottare i nuovi piani di classifica che, rispetto a quelli varati dalla giunta Fitto nel 2004, fortemente contestati da agricoltori e cittadini, dovrebbero garantire in futuro tariffe più eque. Poiché non è detto che il nuovo regime funzioni come pure ci si augura mi permetto di anticipare qualche idea ai fini della discussione che presto si andrà a sviluppare in commissione e in Consiglio regionale. Premesso che i diversi costi per l’emungimento di acqua producono tariffe differenti sarebbe opportuno per una questione di equità che gli agricoltori da Lesina a Leuca ne pagassero una sola e non le tre attuali emesse da altrettanti soggetti: Aqp, Consorzi e Arif. Soprattutto, sia uno solo il soggetto erogatore di acqua. In questo modo i Consorzi di Bonifica potrebbero dedicarsi alla mission per i quali vennero istituiti già negli anni Venti del secolo scorso: la manutenzione idraulica del territorio. Il problema sorgerebbe qualora i Consorzi non fossero in grado di autosostentarsi nemmeno con i proventi delle bollette. In tali casi non vedo altre soluzioni: o vengono accorpati in un solo ente per razionalizzare al massimo i costi oppure, per volontà dei soci, mettersi in liquidazione. Non possiamo però più accettare che sia la Regione a farsi carico di carrozzoni che sinora hanno sempre dato da mangiare". Così il consigliere regionale Michele Monno (Pd).
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