ROMA - Macche' governo a termine, tantomeno per volonta' del Quirinale: l'esecutivo-yogurt (come era stato definito quello guidato da Enrico Letta) non esiste in natura, figuriamoci se esiste in politica. Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano fa partire nella tarda mattinata una nota di precisazione, a voler sgombrare il campo da ulteriori fraintendimenti.
Secondo Napolitano bisogna fare allora le riforme - e qui di nuovo la scadenza c'e', ed e' tra 18 mesi con un tagliando da staccare tra 12 - e fare secondo uno scadenzario esatto. Non e' un caso che proprio oggi salgano al Quirinale per presentarsi ufficialmente i 35 componenti della commissione chiamata ad imbastire la nuova struttura costituzionale. Un primo passo sul cammino tracciato dal Quirinale, e sul quale Napolitano intende insistere in tutti i prossimi mesi. Nel breve periodo, comunque, prevale un certo fastidio per alcuni titoli di giornali, ma non solo. Tanto che, nella sua precisazione, Napolitano non manca persino di fare nomi, cognomi e testate.
"Si continua ad accreditare il ridicolo falso di un termine posto dal Presidente della Repubblica alla durata dell'attuale governo", tuona, "E cio' nonostante quel che egli aveva gia' detto in proposito la sera del 2 giugno ai giornalisti presenti in Quirinale e che dal giorno seguente figura sul sito della Presidenza della Repubblica". "Sarebbe un fatto di elementare correttezza tenerne conto e non insistere in una polemica chiaramente infondata", conclude il Quirinale, e chi ha orecchie per intendere intenda.
Il Presidente del Consiglio, da parte sua, ha gia' fatto capire di non escludere una permanenza fino addirittura alla fine naturale della legislatura, se ce ne saranno le condizioni.
Secondo Napolitano bisogna fare allora le riforme - e qui di nuovo la scadenza c'e', ed e' tra 18 mesi con un tagliando da staccare tra 12 - e fare secondo uno scadenzario esatto. Non e' un caso che proprio oggi salgano al Quirinale per presentarsi ufficialmente i 35 componenti della commissione chiamata ad imbastire la nuova struttura costituzionale. Un primo passo sul cammino tracciato dal Quirinale, e sul quale Napolitano intende insistere in tutti i prossimi mesi. Nel breve periodo, comunque, prevale un certo fastidio per alcuni titoli di giornali, ma non solo. Tanto che, nella sua precisazione, Napolitano non manca persino di fare nomi, cognomi e testate.
"Si continua ad accreditare il ridicolo falso di un termine posto dal Presidente della Repubblica alla durata dell'attuale governo", tuona, "E cio' nonostante quel che egli aveva gia' detto in proposito la sera del 2 giugno ai giornalisti presenti in Quirinale e che dal giorno seguente figura sul sito della Presidenza della Repubblica". "Sarebbe un fatto di elementare correttezza tenerne conto e non insistere in una polemica chiaramente infondata", conclude il Quirinale, e chi ha orecchie per intendere intenda.
Il Presidente del Consiglio, da parte sua, ha gia' fatto capire di non escludere una permanenza fino addirittura alla fine naturale della legislatura, se ce ne saranno le condizioni.
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