Parco Gargano, Damone: “Immobili concessi, ripristinati e mai utilizzati”

Una nota del consigliere Francesco Damone: La notizia di stampa emessa dal presidente del Parco del Gargano di voler trasferire la sede istituzionale presso Palazzo Dogana merita una attenta valutazione, significando che “la questione sede” era stata definita da un protocollo di intesa tra la Regione Puglia, il settore demanio e patrimonio e la presidenza dell’Ente. Infatti la Regione, in seguito a quel documento, ha ristrutturato completamente gli uffici (a spese del fondo regionale, con un costo di circa tre miliardi di vecchie lire), affinché potessero essere ubicati, come era logico, all’interno della Foresta Umbra, che costituisce parte preponderante del Parco stesso. Purtroppo quella struttura consegnata al parco è rimasta non solo chiusa, ma preda di appropriazione di tutto il materiale impiegato in quello stabile: ancora oggi il Parco del Gargano, per comodità è ubicato a Monte Sant’Angelo, non sappiamo se in locali a titolo oneroso e la caserma rimane un monumento vuoto con tanti soldi spesi. Prima di richiedere una terza sede di comodo, sarebbe urgentissimo definire una volta per tutte la reale residenza della Istituzione e procedere con rapidità a restituire un immobile alla Regione perché non solo possa rientrare nella proprietà, ma possa destinare la struttura ad altre iniziative produttive. All’uopo mi preme ringraziare l’assessore Nardoni che ha proceduto alla verifica in loco delle varie caserme ed edifici (vedi falegnameria di Mandrione), il quale - incantato dalla bellezza della Foresta - si è detto impegnato ad affrontare la vicenda della Caserma Sansone, ma anche di un’altra Caserma anch’essa ristrutturata e mai utilizzata dall’Università. L’assessore si è reso conto dell’enorme impegno di spesa che ha gravato sui bilanci regionali ed oggi vuole operare una operazione trasparenza in via ultimativa e definita, previo confronto con il Parco e l’Università. Questo consentirebbe di valorizzare un patrimonio inestimabile del nostro Gargano, che – messo in rete con le spiagge, i borghi e gli altri scenari mozzafiato – darebbe ulteriore slancio al turismo destagionalizzato.

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