“Ridefinire i criteri di riparto delle risorse per gli ulivi monumentali”

BARI - “È necessario rivedere i meccanismi di riparto dei fondi del Piano di sviluppo rurale 2007/2013 destinati alla tutela degli ulivi monumentali, perché gli attuali criteri riservano pochi finanziamenti alle aree in cui gli ulivi sono molti e prevedono invece molte più risorse per le zone in cui si contano poche pianta o addirittura nessuna, con il rischio che i soldi tornino all’Unione europea”. Lo ha chiesto il consigliere regionale Pd, Giovanni Epifani, in un’interrogazione scritta indirizzata all’assessore all’Agricoltura, Fabrizio Nardoni. La richiesta di Epifani è questa: adottare criteri oggettivi e logici nell’assegnazione delle risorse ai diversi territori, a partire dal censimento reale degli ulivi monumentali e utilizzando anche lo strumento dell’autocensimento diretto da parte degli olivicoltori. “L’attuale riparto – ha spiegato Epifani – ha creato dei paradossi tali per cui alla zona dell’Alto Salento (che comprende ad esempio i territori di Ostuni, Carovigno, Fasano, San Vito dei Normanni e San Michele Salentino) in cui si concentra il 50 percento di tutti gli ulivi monumentali pugliesi è stato destinato appena il 9 percento delle risorse, mentre l’area delle Terre del Negramaro (con appena lo 0,26% degli ulivi) ha ottenuto il 16 percento delle risorse. E addirittura ci sono vari Gal (gruppi di azione locale) in cui non sono presenti ulivi ma hanno ottenuto lo stesso dei fondi, con il rischio concreto che questi tornino nelle casse europee per mancanza di investimenti”. “Bisogna quindi ridefinire – ha concluso – l’assegnazione delle risorse ai diversi Gal in base agli ulivi realmente censiti e ricalcolare la spesa massima prevista per ogni singola pianta che in alcuni casi impedisce di utilizzare tutti i fondi stanziati e in altri invece non permette di investire per tutti gli ulivi presenti. Come nel caso dell’Alto Salento dove, nonostante si concentrino la metà degli ulivi pugliesi, con le risorse disponibili si potranno finanziare appena 28mila piante su di un totale di 156mila”.

Posta un commento

Nuova Vecchia

Modulo di contatto