Turchia, scontri a sangue: morti e feriti
ANKARA - Ancora scontri e sangue in Turchia. Dopo i disordini in piazza Taksim ad Istanbul, nella capitale Ankara, dove l'intervento della polizia è stato ancora più brutale che a Istanbul, un giovane è stato colpito a morte alla testa da un proiettile, ha annunciato la Fondazione turca dei diritti umani. Un altro ragazzo è morto a Istanbul dove un'auto ha investito un gruppo di manifestanti.
BILANCIO VITTIME SALE A 3 - Il bilancio delle proteste in Turchia sale a tre morti. La nuova vittima sarebbe un ragazzo di 22 anni, morto durante gli scontri con la polizia nei pressi del confine siriano. Il giovane sarebbe deceduto in ospedale dopo essere stato colpito da un'arma da fuoco.
In tutto il Paese centinaia di migliaia di manifestanti da giorni scendono in piazza per chiedere le dimissioni del premier. La dura repressione da parte della polizia ha suscitato condanna e allarme in tutto il mondo.
Il segretario di stato Usa John Kerry si è detto "preoccupato" e ha chiesto un'indagine sul comportamento della polizia. Gli Usa, alleati della Turchia, ha ammonito, "sostengono con forza il diritto alla libertà di espressione compreso quello di protestare pacificamente".
Monito analogo dalla Casa Bianca, che pure ha ribadito di voler cooperare con Erdogan sul dossier della guerra civile siriana.
MANIFESTANTI DI NUOVO A PIAZZA TAKSIM - Migliaia di manifestanti anti-governativi sono tornati ieri sera ad affollare piazza Taksim, a Istanbul, dove si registrano nuovi scontri con la polizia. Gli agenti hanno lanciato gas lacrimogeni e i tafferugli sono tuttora in corso, secondo quanto riferiscono media locali. Manifestazioni sono segnalate in diverse zone della città e i disordini si registrano al momento nell'area di Besiktas, sul Bosforo, non lontano dalla sede della residenza di Istanbul del premier Recep Tayyip Erdogan.
BILANCIO VITTIME SALE A 3 - Il bilancio delle proteste in Turchia sale a tre morti. La nuova vittima sarebbe un ragazzo di 22 anni, morto durante gli scontri con la polizia nei pressi del confine siriano. Il giovane sarebbe deceduto in ospedale dopo essere stato colpito da un'arma da fuoco.
In tutto il Paese centinaia di migliaia di manifestanti da giorni scendono in piazza per chiedere le dimissioni del premier. La dura repressione da parte della polizia ha suscitato condanna e allarme in tutto il mondo.
Il segretario di stato Usa John Kerry si è detto "preoccupato" e ha chiesto un'indagine sul comportamento della polizia. Gli Usa, alleati della Turchia, ha ammonito, "sostengono con forza il diritto alla libertà di espressione compreso quello di protestare pacificamente".
Monito analogo dalla Casa Bianca, che pure ha ribadito di voler cooperare con Erdogan sul dossier della guerra civile siriana.
MANIFESTANTI DI NUOVO A PIAZZA TAKSIM - Migliaia di manifestanti anti-governativi sono tornati ieri sera ad affollare piazza Taksim, a Istanbul, dove si registrano nuovi scontri con la polizia. Gli agenti hanno lanciato gas lacrimogeni e i tafferugli sono tuttora in corso, secondo quanto riferiscono media locali. Manifestazioni sono segnalate in diverse zone della città e i disordini si registrano al momento nell'area di Besiktas, sul Bosforo, non lontano dalla sede della residenza di Istanbul del premier Recep Tayyip Erdogan.