BARI - Unanimità in Consiglio regionale per l’approvazione della legge recante “Disposizioni in materia di beni culturali”. Il provvedimento, salutato con soddisfazione da maggioranza e opposizione, punta ad aggiornare la legislazione regionale in materia, con lo scopo di creare un sistema integrato finalizzato alla valorizzazione dei beni culturali, riconoscendone il ruolo di fattore strategico per lo sviluppo. Il patrimonio culturale, rappresentato da musei, biblioteche, archivi, aree e complessi archeologici e monumentali, viene considerato uno strumento di crescita civile e sociale, oltre che una risorsa per lo sviluppo sostenibile della Regione.
Il testo è frutto di un lavoro collegiale che ha visto il coinvolgimento di numerose componenti tecniche e, per la prima volta nella nostra regione, del MAB, il coordinamento permanente tra AIB (Associazione Italiana Biblioteche), ANAI (Associazione Nazionale Archivistica Italiana) e ICOM Italia (International Council of Museum - Comitato Nazionale Italiano).
Tra gli aspetti più significativi, l’istituzione di una Commissione regionale per i beni culturali quale organismo consultivo della Giunta regionale a carattere tecnico-scientifico, e della Soprintendenza regionale per i beni librari, a tutela e valorizzazione della produzione editoriale e del patrimonio librario e documentale.
Introdotto l’obbligo, per i Comuni in cui ricadono parchi archeologici o aree di interesse archeologico, di subordinare il rilascio dei titoli abilitativi edilizi, a indagini di archeologia preventiva. Pertanto le commissioni locali per il paesaggio - previste dall’art.8 della legge 20 del 2009 “Norme per la pianificazione paesaggistica” – dovranno essere integrate dalla presenza di un archeologo.
Infine, per garantire la fruizione dei beni culturali e dei servizi bibliotecari e archivistici ai soggetti non vedenti e ipovedenti, la Regione mette a disposizione sistemi informatici secondo il sistema Braille.
La legge prevede una programmazione triennale e una operativa annuale (che la Giunta regionale dovrà adottare entro 90 giorni dalla approvazione della legge di bilancio), con il coinvolgimento degli attori, pubblici e privati, delle filiera riguardante i beni culturali.
Tra i compiti della Regione, sul piano della promozione e valorizzazione, il potenziamento dei servizi di informazione, comunicazione e documentazione, attraverso l’utilizzo di tecnologie innovative.
Previsti anche i “piani integrati di valorizzazione e gestione”, la progettualità locale in forme integrate, che richiedono il coordinamento tra soggetti pubblici e privati. Gli “accordi di valorizzazione”, invece, saranno promossi dalla Regione, in linea con quanto previsto dal Codice dei beni culturali, con il ministero, con le altre amministrazioni statali e altri enti pubblici territoriali.
Alla Regione anche il compito di fissare con regolamento i requisiti qualitativi e quantitativi dei servizi prestati degli istituti e luoghi della cultura, di proprietà pubblica o privata, necessari per il riconoscimento della rilevanza regionale, con riferimento a quattro parametri: conservazione dei beni, la loro fruizione, la valorizzazione e la qualificazione scientifica e professionale del personale addetto alla gestione. Il riconoscimento della rilevanza regionale costituirà il criterio prioritario di selezione, a parità di altre condizioni, ai fini dell’erogazione dei contributi regionali.
Oltre alla Regione, spetterà anche ai Comuni provvedere singolarmente o in forma associata, alla gestione e valorizzazione dei beni.
Il testo è frutto di un lavoro collegiale che ha visto il coinvolgimento di numerose componenti tecniche e, per la prima volta nella nostra regione, del MAB, il coordinamento permanente tra AIB (Associazione Italiana Biblioteche), ANAI (Associazione Nazionale Archivistica Italiana) e ICOM Italia (International Council of Museum - Comitato Nazionale Italiano).
Tra gli aspetti più significativi, l’istituzione di una Commissione regionale per i beni culturali quale organismo consultivo della Giunta regionale a carattere tecnico-scientifico, e della Soprintendenza regionale per i beni librari, a tutela e valorizzazione della produzione editoriale e del patrimonio librario e documentale.
Introdotto l’obbligo, per i Comuni in cui ricadono parchi archeologici o aree di interesse archeologico, di subordinare il rilascio dei titoli abilitativi edilizi, a indagini di archeologia preventiva. Pertanto le commissioni locali per il paesaggio - previste dall’art.8 della legge 20 del 2009 “Norme per la pianificazione paesaggistica” – dovranno essere integrate dalla presenza di un archeologo.
Infine, per garantire la fruizione dei beni culturali e dei servizi bibliotecari e archivistici ai soggetti non vedenti e ipovedenti, la Regione mette a disposizione sistemi informatici secondo il sistema Braille.
La legge prevede una programmazione triennale e una operativa annuale (che la Giunta regionale dovrà adottare entro 90 giorni dalla approvazione della legge di bilancio), con il coinvolgimento degli attori, pubblici e privati, delle filiera riguardante i beni culturali.
Tra i compiti della Regione, sul piano della promozione e valorizzazione, il potenziamento dei servizi di informazione, comunicazione e documentazione, attraverso l’utilizzo di tecnologie innovative.
Previsti anche i “piani integrati di valorizzazione e gestione”, la progettualità locale in forme integrate, che richiedono il coordinamento tra soggetti pubblici e privati. Gli “accordi di valorizzazione”, invece, saranno promossi dalla Regione, in linea con quanto previsto dal Codice dei beni culturali, con il ministero, con le altre amministrazioni statali e altri enti pubblici territoriali.
Alla Regione anche il compito di fissare con regolamento i requisiti qualitativi e quantitativi dei servizi prestati degli istituti e luoghi della cultura, di proprietà pubblica o privata, necessari per il riconoscimento della rilevanza regionale, con riferimento a quattro parametri: conservazione dei beni, la loro fruizione, la valorizzazione e la qualificazione scientifica e professionale del personale addetto alla gestione. Il riconoscimento della rilevanza regionale costituirà il criterio prioritario di selezione, a parità di altre condizioni, ai fini dell’erogazione dei contributi regionali.
Oltre alla Regione, spetterà anche ai Comuni provvedere singolarmente o in forma associata, alla gestione e valorizzazione dei beni.
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