di Marco Masciopinto - La sua storia sembra una favola incantata, ricca di avvenimenti e avventure, ma con un lieto fine amaro. Un lungo periodo trascorso fuori dall’Italia, un amore inseguito, coltivato ma poi perso e un lavoro riscoperto: quello per la natura.
Questa primavera è apparso tra i tutor del format televisivo ‘Detto Fatto’ ed ha conquistato tutti con la sua semplicità e quell’amore per il mondo dei fiori. Antonio Scaburri, flower designer e non solo, è un’artista a 360 gradi, creativo, originale e sempre pronto a mettere giù nuove idee e nuove creazioni.
Allestitore di matrimoni ed eventi, collabora con studi d’architettura e lavora anche nell’arredamento. Un amico così, chi non lo vorrebbe?
Senza dei colori, dei profumi e dei fiori non potrebbe vivere: loro sono la sua ninfa. Un passato vissuto a New York, da lì è iniziato tutto, ma poi un tragico avvenimento, lo ha condotto nuovamente in Italia e ad avviare anche qui la sua professione. Una vita trascorsa viaggiando, collezionando esperienze e nuove sfide, ma si è promesso che ritornerà nella grande mela, perchè quella città è sempre nel suo cuore.
Antonio colpisce per la naturalezza e la sua semplicità. Nei suoi occhi traspare quel velo di sofferenza che ha colpito la sua vita, ma, dentro di sè, c’e anche quella voglia di ritornare a sorridere.
L’esperienza e la conoscenza nel campo vegetale l’ha portata anche a Detto Fatto. Com’è nata l’idea di partecipare ad un programma televisivo?
‘’A dire la verità, l’idea non è partita da me. Lo staff del programma dopo aver visionato il mio sito, ha deciso di contattarmi ed io ho accettato subito. E’ stata una sfida con me stesso, con la mia timidezza e la mia riservatezza. Ed ho vinto!’’
Ci ritornerà a settembre?
‘’Spero di sì. E’ nata una splendida famiglia all’interno di Detto Fatto e mi hanno regalato davvero tanto’’.
La passione per il giardinaggio l’ha ereditata da suo padre?
‘’Credo che più che ereditata, era già in me. L’amore per la natura, i fiori, da quelli dei campi a quelli più nobili. Avevo tre anni, mio padre doveva iniziare dei lavori di giardinaggio presso un castello e decise di portarmi con se. Mi ritrovai davanti ad una distesa di dhalie altissime, belle da togliere il fiato. Io lì piccolo, sotto quei fiori altissimi dai mille colori’’. Credo che da qui sia partito tutto’’.
Dopo è volato nella Grande Mela. Cos’è accaduto negli States?
‘’Sì, la mia amata New York. Lì ho trovato l’amore, quello vero. Qui ho iniziato realmente questo lavoro, prima ho fatto di tutto, dal falegname al carpentiere, calzolaio, saldatore. Magicamente mi sono ritrovato a lavorare in uno dei più importanti negozi di fiori e poi ho seguito l’uomo che amavo e che mi ha amato tanto, la mia felicità, che dopo un pò ho perso.
Un tragico incidente ha spento delle luci, dei sogni. Il mio dolore mi aveva riportato in Italia e con coraggio mi sono reinventato. Dopo 16 anni ci ritorno, sarà dura, ma lascerò che le due anime si separino per far nascere un nuovo Antonio, con il sorriso di chi ha conosciuto l’amore’’.
Se li chiedessi qual è il fiore che lo rappresenta?
‘’Sicuramente la dhalia. Mi ritrovo molto in lei, cresce negli orti, è semplice, dignitosa, nobile, proprio come me. Mi rappresenta molto’’.
Di recente è sceso qui in Puglia, a Molfetta, per organizzare un evento. Il suo lavoro lo porta molto a viaggiare e conoscere nuovi posti?
‘’La Puglia è una terra fantastica. Il mio lavoro mi porta a viaggiare spesso e ogni volta è sempre un’avventura nuova e diversa, conosco nuova gente e rientro a casa sempre con nuove idee. Ogni singola persona mi ha dato tanto e a volte basta un loro sorriso di approvazione è per me conta tanto’’.
I prossimi impegni che ha in agenda e nuove idee che vorrebbe realizzare?
‘’Realizzerò un matrimonio fatato a cui sono molto legato. Sarà una piccola fiaba moderna, tutta colorata’’. Di idee ne ho tante, infatti sto progettando i prossimi allestimenti natalizi e farò anche dei corsi che svolgo al nord. Ma prima di tutto voglio ritornare a New York’’.
www.flowerdesigner.it
Questa primavera è apparso tra i tutor del format televisivo ‘Detto Fatto’ ed ha conquistato tutti con la sua semplicità e quell’amore per il mondo dei fiori. Antonio Scaburri, flower designer e non solo, è un’artista a 360 gradi, creativo, originale e sempre pronto a mettere giù nuove idee e nuove creazioni.
Allestitore di matrimoni ed eventi, collabora con studi d’architettura e lavora anche nell’arredamento. Un amico così, chi non lo vorrebbe?
Senza dei colori, dei profumi e dei fiori non potrebbe vivere: loro sono la sua ninfa. Un passato vissuto a New York, da lì è iniziato tutto, ma poi un tragico avvenimento, lo ha condotto nuovamente in Italia e ad avviare anche qui la sua professione. Una vita trascorsa viaggiando, collezionando esperienze e nuove sfide, ma si è promesso che ritornerà nella grande mela, perchè quella città è sempre nel suo cuore.
Antonio colpisce per la naturalezza e la sua semplicità. Nei suoi occhi traspare quel velo di sofferenza che ha colpito la sua vita, ma, dentro di sè, c’e anche quella voglia di ritornare a sorridere.
L’esperienza e la conoscenza nel campo vegetale l’ha portata anche a Detto Fatto. Com’è nata l’idea di partecipare ad un programma televisivo?
‘’A dire la verità, l’idea non è partita da me. Lo staff del programma dopo aver visionato il mio sito, ha deciso di contattarmi ed io ho accettato subito. E’ stata una sfida con me stesso, con la mia timidezza e la mia riservatezza. Ed ho vinto!’’
Ci ritornerà a settembre?
‘’Spero di sì. E’ nata una splendida famiglia all’interno di Detto Fatto e mi hanno regalato davvero tanto’’.
La passione per il giardinaggio l’ha ereditata da suo padre?
‘’Credo che più che ereditata, era già in me. L’amore per la natura, i fiori, da quelli dei campi a quelli più nobili. Avevo tre anni, mio padre doveva iniziare dei lavori di giardinaggio presso un castello e decise di portarmi con se. Mi ritrovai davanti ad una distesa di dhalie altissime, belle da togliere il fiato. Io lì piccolo, sotto quei fiori altissimi dai mille colori’’. Credo che da qui sia partito tutto’’.
Dopo è volato nella Grande Mela. Cos’è accaduto negli States?
‘’Sì, la mia amata New York. Lì ho trovato l’amore, quello vero. Qui ho iniziato realmente questo lavoro, prima ho fatto di tutto, dal falegname al carpentiere, calzolaio, saldatore. Magicamente mi sono ritrovato a lavorare in uno dei più importanti negozi di fiori e poi ho seguito l’uomo che amavo e che mi ha amato tanto, la mia felicità, che dopo un pò ho perso.
Un tragico incidente ha spento delle luci, dei sogni. Il mio dolore mi aveva riportato in Italia e con coraggio mi sono reinventato. Dopo 16 anni ci ritorno, sarà dura, ma lascerò che le due anime si separino per far nascere un nuovo Antonio, con il sorriso di chi ha conosciuto l’amore’’.
Se li chiedessi qual è il fiore che lo rappresenta?
‘’Sicuramente la dhalia. Mi ritrovo molto in lei, cresce negli orti, è semplice, dignitosa, nobile, proprio come me. Mi rappresenta molto’’.
Di recente è sceso qui in Puglia, a Molfetta, per organizzare un evento. Il suo lavoro lo porta molto a viaggiare e conoscere nuovi posti?
‘’La Puglia è una terra fantastica. Il mio lavoro mi porta a viaggiare spesso e ogni volta è sempre un’avventura nuova e diversa, conosco nuova gente e rientro a casa sempre con nuove idee. Ogni singola persona mi ha dato tanto e a volte basta un loro sorriso di approvazione è per me conta tanto’’.
I prossimi impegni che ha in agenda e nuove idee che vorrebbe realizzare?
‘’Realizzerò un matrimonio fatato a cui sono molto legato. Sarà una piccola fiaba moderna, tutta colorata’’. Di idee ne ho tante, infatti sto progettando i prossimi allestimenti natalizi e farò anche dei corsi che svolgo al nord. Ma prima di tutto voglio ritornare a New York’’.
www.flowerdesigner.it