BRINDISI - “Condivido l'iniziativa dei parlamentari che hanno chiesto al Governo di monitorare la realtà ambientale brindisina, così da avviare le stesse azioni di risanamento previste per Taranto”. Lo ha detto Giovanni Epifani, consigliere Pd, commentando l'interpellanza urgente che 30 parlamentari del Partito Democratico (Elisa Mariano prima firmataria) hanno rivolto ai ministri dell'Ambiente e dello Sviluppo economico.
“Se nella provincia di Brindisi le percentuali di neoplasie e di malformazioni congenite sono elevate e se vaste aree (compresi terreno, acqua e aria) sono contaminate dall'attività del Petrolchimico e dalle quantità di Co2 emesse dal più grosso polo energetico nazionale (dove spicca l'impianto Federico II dell'Enel, la più grande centrale termoelettrica in Europa interamente alimentata a carbone e una delle industrie più inquinanti in Italia) perché il Governo non fa luce in maniera ufficiale su questo stato di cose e intraprende tutte le azioni necessarie per limitare innanzitutto l'uso del carbone nella produzione industriale?” è l'appello che Epifani ha lanciato per l'ennesima volta sul tema dell'inquinamento nella provincia di Brindisi.
Nonostante gli sforzi e le proteste di amministratori e comitati di cittadini in tutti questi anni la situazione non è cambiata. “Solo per fare un esempio – ha spiegato – nella centrale Federico II il carbone per decenni è stato trasportato su uno dei nastri più grandi d'Europa (13 km) totalmente scoperto che ha provocato gravissimi danni, nonostante da più parti ne venisse chiesta la messa in sicurezza”. Così come da anni vengono ignorate dall'Enel le richieste di riduzione delle emissioni, nonostante le convenzioni stipulate dall'azienda con Regione ed enti locali.
“Spero che finalmente il Governo avvii un monitoraggio ufficiale della provincia brindisina e che intraprenda azioni di risanamento dell'area che, alla luce dei dati a disposizione, sarebbe sottoposta allo stesso rischio sanitario e ambientale di Taranto” ha concluso Epifani.
“Se nella provincia di Brindisi le percentuali di neoplasie e di malformazioni congenite sono elevate e se vaste aree (compresi terreno, acqua e aria) sono contaminate dall'attività del Petrolchimico e dalle quantità di Co2 emesse dal più grosso polo energetico nazionale (dove spicca l'impianto Federico II dell'Enel, la più grande centrale termoelettrica in Europa interamente alimentata a carbone e una delle industrie più inquinanti in Italia) perché il Governo non fa luce in maniera ufficiale su questo stato di cose e intraprende tutte le azioni necessarie per limitare innanzitutto l'uso del carbone nella produzione industriale?” è l'appello che Epifani ha lanciato per l'ennesima volta sul tema dell'inquinamento nella provincia di Brindisi.
Nonostante gli sforzi e le proteste di amministratori e comitati di cittadini in tutti questi anni la situazione non è cambiata. “Solo per fare un esempio – ha spiegato – nella centrale Federico II il carbone per decenni è stato trasportato su uno dei nastri più grandi d'Europa (13 km) totalmente scoperto che ha provocato gravissimi danni, nonostante da più parti ne venisse chiesta la messa in sicurezza”. Così come da anni vengono ignorate dall'Enel le richieste di riduzione delle emissioni, nonostante le convenzioni stipulate dall'azienda con Regione ed enti locali.
“Spero che finalmente il Governo avvii un monitoraggio ufficiale della provincia brindisina e che intraprenda azioni di risanamento dell'area che, alla luce dei dati a disposizione, sarebbe sottoposta allo stesso rischio sanitario e ambientale di Taranto” ha concluso Epifani.