BARI - Dopo i risultati ottenuti dai suoi atleti nel fine settimana, il Circolo della Vela di Bari conferma il suo ruolo di fucina di talenti. E così la vela mondiale continua a parlare pugliese, con uno spiccato accento barese.
Ad aprire le danze ci ha pensato l'enfant prodige, Simone Ferrarese figlio d'arte di Roberto e Ines Montefusco, che, dopo la vittoria alla Congressional Cup e il titolo di vice campione europeo di match race, è salito ancora una volta sul podio in una competizione internazionale conquistando il terzo posto alla Stena Match Cup, a Marstrand, in Svezia, in occasione della terza tappa dell'Alpari World Match Eacing Tour. Grazie a Simone ancora una volta i colori del CV Bari hanno brillato a livello internazionale. «Quando per tanti anni si cercano e si sognano traguardi così alti e sportivamente difficili e poi si riescono a raggiungere ci si sente davvero bene - dice Simone -.
Regatare e vincere al top della vela professionistica mondiale per me e per tutto il team è una soddisfazione enorme. Soprattutto perchè questo team l'ho fondato io - prosegue il giovane campione - con pochi mezzi e non ho mai smesso di crederci, e i risultati lo dimostrano». E oltre ai risutlati, importanti, che sta ottenendo nel match race, adesso Simone pensa anche alla classe olimpica Finn. Il Circolo della Vela, ancora una volta, lo sostiene anche in questa avventura, iniziata da poco e che, se tutto va come ci si aspetta e spera, potrebbe portare il giovane campione ai Giochi Olimpici di Rio 2016.
Ma non ci si ferma qui. Quando gli alteti del Circolo della Vela partecipano a qualche manifestazione non lasicano nulla al caso. L'orgoglio di portare il nome del loro Circolo è tanto e per questo l'impegno è sempre al massimo. Nel fine settimana, infatti, altri tre alteti "biancorossi" erano impegnati, a San Vito Lo Capo, in Sicilia, con le regate del campionato italiano di Platu 25. Si tratta di Corrado Capece Minutolo, Nikolaos Mascoli e Andrea Airò. Impegnati su due imbarcazioni diverse, hanno affrontato quattro giorni di prove, sempre testa a testa, fino allo stremo delle forze. Al termine è stata «Euz II - Villa Schinosa» di Francesco Lanera, con a bordo Corrado, a conquistare il primo posto, confermando, per il terzo anno consecutivo, di essere la più forte. «Sono state regate impegnative rispetto al solito - ha detto Corrado - una lotta serrata fino all'ultimo minuto con «Five For Fighting 3» con a bordo altri due grandi atleti del Circolo. Mi riferisco a Nikolaos Mascoli e Andrea Airò. Con Andrea ho iniziato nel 470 e abbiamo regatato insieme per tre anni, poi è subentrato Nikolaos che ora fa coppia con lui da circa sei anni, tra 470 e altre classi. È stato bello sfidarsi, e alla fine abbiamo avuto la meglio».
A Mascoli e Airò il secondo posto va bene. Peccato, perché all'inizio erano loro in vantaggio, ma il vento è così. Ruota, non sempre dalla propria parte. «Siamo comunque molto soddisfatti - dice Nikolaos - perchè siamo un equipaggio giovane, andiamo insieme da poco, e siamo cresciuti tantissimo nel corso di quest'anno. Magari il fatto che io come tailer e Andrea come timoniere regatiamo insieme da tempo ci ha anche aiutato nel crescere velocemente. Se continuiamo così raggiungeremo risultati ancora migliori in poco tempo». «Giocarcela contro i campioni del mondo in carica fino all'ultimo - rincara Airò - è un risultato imporante per chi va in barca insieme da meno di tre mesi. Ho iniziato con il laser con il Circolo della Vela a cui devo molto e con cui ho conquistato i migliori risultati in assoluto nella mia carriera sportiva, come quelli in classe olimpica. È grazie al Circolo e alla formazione che ho avuto che ho raggiunto quei traguardi e che riesco ad andare su qualunque barca. Poi gli impegni di lavoro mi hanno allontato dalle classi olimpiche, ma il sogno e la volontà di riprendere, sempre con il sostegno del Circolo, c'è sempre. Spero di riuscire presto a realizzarlo».
Ad aprire le danze ci ha pensato l'enfant prodige, Simone Ferrarese figlio d'arte di Roberto e Ines Montefusco, che, dopo la vittoria alla Congressional Cup e il titolo di vice campione europeo di match race, è salito ancora una volta sul podio in una competizione internazionale conquistando il terzo posto alla Stena Match Cup, a Marstrand, in Svezia, in occasione della terza tappa dell'Alpari World Match Eacing Tour. Grazie a Simone ancora una volta i colori del CV Bari hanno brillato a livello internazionale. «Quando per tanti anni si cercano e si sognano traguardi così alti e sportivamente difficili e poi si riescono a raggiungere ci si sente davvero bene - dice Simone -.
Regatare e vincere al top della vela professionistica mondiale per me e per tutto il team è una soddisfazione enorme. Soprattutto perchè questo team l'ho fondato io - prosegue il giovane campione - con pochi mezzi e non ho mai smesso di crederci, e i risultati lo dimostrano». E oltre ai risutlati, importanti, che sta ottenendo nel match race, adesso Simone pensa anche alla classe olimpica Finn. Il Circolo della Vela, ancora una volta, lo sostiene anche in questa avventura, iniziata da poco e che, se tutto va come ci si aspetta e spera, potrebbe portare il giovane campione ai Giochi Olimpici di Rio 2016.
Ma non ci si ferma qui. Quando gli alteti del Circolo della Vela partecipano a qualche manifestazione non lasicano nulla al caso. L'orgoglio di portare il nome del loro Circolo è tanto e per questo l'impegno è sempre al massimo. Nel fine settimana, infatti, altri tre alteti "biancorossi" erano impegnati, a San Vito Lo Capo, in Sicilia, con le regate del campionato italiano di Platu 25. Si tratta di Corrado Capece Minutolo, Nikolaos Mascoli e Andrea Airò. Impegnati su due imbarcazioni diverse, hanno affrontato quattro giorni di prove, sempre testa a testa, fino allo stremo delle forze. Al termine è stata «Euz II - Villa Schinosa» di Francesco Lanera, con a bordo Corrado, a conquistare il primo posto, confermando, per il terzo anno consecutivo, di essere la più forte. «Sono state regate impegnative rispetto al solito - ha detto Corrado - una lotta serrata fino all'ultimo minuto con «Five For Fighting 3» con a bordo altri due grandi atleti del Circolo. Mi riferisco a Nikolaos Mascoli e Andrea Airò. Con Andrea ho iniziato nel 470 e abbiamo regatato insieme per tre anni, poi è subentrato Nikolaos che ora fa coppia con lui da circa sei anni, tra 470 e altre classi. È stato bello sfidarsi, e alla fine abbiamo avuto la meglio».
A Mascoli e Airò il secondo posto va bene. Peccato, perché all'inizio erano loro in vantaggio, ma il vento è così. Ruota, non sempre dalla propria parte. «Siamo comunque molto soddisfatti - dice Nikolaos - perchè siamo un equipaggio giovane, andiamo insieme da poco, e siamo cresciuti tantissimo nel corso di quest'anno. Magari il fatto che io come tailer e Andrea come timoniere regatiamo insieme da tempo ci ha anche aiutato nel crescere velocemente. Se continuiamo così raggiungeremo risultati ancora migliori in poco tempo». «Giocarcela contro i campioni del mondo in carica fino all'ultimo - rincara Airò - è un risultato imporante per chi va in barca insieme da meno di tre mesi. Ho iniziato con il laser con il Circolo della Vela a cui devo molto e con cui ho conquistato i migliori risultati in assoluto nella mia carriera sportiva, come quelli in classe olimpica. È grazie al Circolo e alla formazione che ho avuto che ho raggiunto quei traguardi e che riesco ad andare su qualunque barca. Poi gli impegni di lavoro mi hanno allontato dalle classi olimpiche, ma il sogno e la volontà di riprendere, sempre con il sostegno del Circolo, c'è sempre. Spero di riuscire presto a realizzarlo».
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