Consiglio: “Incompatibilità, nel Pd si comincia a fare chiarezza”

BARI - "Spero che la commissione di garanzia del Pd provinciale di Bari lavori alacremente e soprattutto faccia presto la ricognizione sullo stato di tutte le incompatibilità legali e statutarie tra eletti, amministratori e dirigenti locali di partito.  La commissione sarà allargata anche a personalità  autorevoli con lunga esperienza politica che siano “super partes” rispetto agli interessi particolari di qualche realtà territoriale interessata più ad “incartare” una nomina che ad esercitare il criterio delle incompatibilità in senso generalistico.
E' già norma consolidata che non si possono percepire due compensi per le assemblee elettive. E questa norma viene già applicata a partire dai Deputati e dai consiglieri regionali, provinciali e comunali da due anni.
Con il criterio della chiarezza e della legalità, si proceda all’applicazione del decreto anticorruzione numero 39 entrato in vigore lo scorso 4 maggio. Da questo punto di vista il Comune di Bari è sicuramente più avanti nell’applicazione della nuova normativa mentre la Regione Puglia non ha ancora nominato il responsabile del procedimento malgrado una sollecitazione mia e di altri colleghi del PD.
Le incompatibilità statutarie partono invece dallo statuto nazionale del Partito e in alcuni casi sono derogabili, tramite procedure interne agli organismi dirigenti. Ho chiesto deroga per i Sindaci che siano anche consiglieri provinciali (senza emolumenti lo sono già), in quanto le Province si avviano a diventare enti di secondo livello tra comuni.
Per quanto mi riguarda, infine, non c’è alcuna incompatibilità avendo già optato per la Regione".
A riferirlo il consigliere regionale Pd, Michele Monno.

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