Consiglio regionale: sì a Patroni Griffi presidente della Fiera del Levante

Con una votazione a scrutinio segreto il Consiglio regionale ha ratificato la proposta della Giunta regionale di nominare presidente della Fiera del Levante il prof. Ugo Patroni Griffi, docente dell’Università di Bari. La votazione ha avuto luogo a scrutinio segreto con 44 voti favorevoli, 3 attribuiti ad altri candidati, 10 schede bianche e 1 astenuto (Roberto Ruocco Pdl, avendo ritenuto la materia di competenza del governo regionale). La votazione ha avuto luogo dopo un dibattito vivace in cui tutti gli schieramenti hanno comunque concordato sulla bontà della scelta di Patroni Griffi per gestire questa fase delicata che sta vivendo la campionaria pugliese. Quasi 16 milioni di debito previsti per il 2013; 4 milioni di passivo nella gestione caratteristica 2013 e 5 per quella 2013; un aumento dei costi notevolissimo. Sono stati questi alcuni dei dati citati da Davide Bellomo (I Pugliesi) che ha ricordato come quello odierno è il terzo presidente che si avvicenda alla guida dell’ente, cui si aggiunge un management non all’altezza della situazione. “Se si fosse trattato di una società privata, avrebbe portato i libri in tribunale già da tempo”. Bellomo ha invitato il presidente Vendola a chiedere scusa ai pugliesi, ricordando tra l’altro, i ripetuti vani tentativi nei mesi scorsi di richiedere un approfondimento nell’ambito della IV commissione consiliare per esaminare la situazione della fiera, con l’audizione del presidente e del management, nonché la posizione critica assunta nei confronti dell’allora presidente Viesti dallo stesso rappresentante della Regione (designato da Vendola) nell’ambito del consiglio di amministrazione della fiera. Piu’ politico l’intervento del capogruppo Pdl Ignazio Zullo che ha sottolineato “la partecipazione di assistenza” del suo schieramento sulla questione e ha invocato l’esigenza di un’azione politica tesa a prevenire e non a subire gli accadimenti. Zullo ha evidenziato anche l’esigenza che la burocrazia ceda il passo: “ci auguriamo una grande inaugurazione per Eataly ma non vorremmo che possa correre il rischio di chiudere per la mancanza di qualche certificazione. La Puglia ne uscirebbe a pezzi sul piano internazionale”. Losappio (Sel) ha richiamato, in particolare, l’attenzione su due appuntamenti dai quali dipenderà buona parte delle prospettive future della fiera: Eataly (12 milioni di investimento, 166 addetti con contratto a tempo indeterminato, 2 milioni di visitatori previsti in un anno, unica sede nel Sud dopo Roma) e la prossima edizione della Fiera nel prossimo settembre. “Era questo il momento - ha aggiunto – per fare conferenze stampa ad alzo zero? “ (tenuta dal presidente Schittulli nei giorni scorsi, ndr). Losappio ha ricordato anche che nel consiglio di amministrazione della fiera siedono i rappresentanti del Comune, della Provincia, della Regione e della Camera di Commercio. Perché nessuno si è dimesso ad eccezione del presidente Viesti ? Il rischio di perdere di vista la condizione del sistema fieristico internazionale è stato richiamato dal capogruppo Pd Giuseppe Romano. “E’ ingeneroso attaccare Viesti e il suo predecessore Lacirignola. C’è qualcosa di strutturato che non è stato esaminato. Se c’è qualcosa che si può attribuire alle loro responsabilità è di non aver avuto la forza politica di portare avanti fino in fondo il mandato del presidente Vendola” “Cosa vogliamo fare per il domani – ha aggiunto Romano - ? Cosa significa oggi privatizzare ? Sono questi gli interrogativi che il consiglio si deve porre”. “E’ tutto il sistema fieristico che è andato in crisi”, ha detto il capogruppo Udc Salvatore Negro, esprimendo il voto favorevole a Patroni Griffi. Va ripensato il modello e la mission da attribuire al presidente, fermo rimanendo che bisogna procedere alla privatizzazione della fiera. Le criticità del sistema fieristico internazionale sono state richiamate anche da Mario Vadrucci (Pdl). Vi è una crisi mondiale delle fiere, considerato peraltro che oggi la fiera la si puo’ ottenere H24 e tutti i giorni si siti specializzati come Amazon. Non si può continuare a ragionare in modo arcaico. Occorre decidere anche con chi fare le alleanze come hanno già fatto le più grosse fiere italiane, per incrementare sinergie e collaborazioni. Diversamente qualsiasi nuovo presidente sarà destinato a fallire. Anche il presidente Vendola nella conclusione finale ha condiviso queste osservazioni, citando l’esempio della Fiera di Bologna che ha sospeso quest’anno il Motor Show. Il presidente ha rivendicato l’utilizzo di “milioni di euro che erano sepolti nel 2005” per la realizzazione del nuovo padiglione alla fiera nonché di avere cercato una nuova funzione per la campionaria per renderla più attrattiva: cineporto, co-working, aziende innovative, etc con l’obiettivo di integrare meglio la citta’ con la cittadella fieristica, così come quello di aver lasciato per due anni il presidente uscente Lobuono. Anche i due presidenti successivi (Lacirignola e Viesti) sono stati designati – secondo Vendola – “in un clima di sostanziale condivisione”. “Non sono tenuto, peraltro, – ha aggiunto – a ficcare il naso nel management FdL”. In merito a Patroni Griffi, il presidente ha parlato di operazione “ricognizione di verità” in due punti in particolare: la spesa per il personale, ricordando quando a suo tempo in una sola notte lo stesso fu raddoppiato senza alcuna procedura di evidenza pubblica (“eredità spiacevoli”) e il programma di privatizzazione dell’ente, concentrandosi sulla riuscita della prossima edizione di settembre della campionaria. Il presidente ha anche ricordato di aver promosso un incontro dei soci fondatori con il nuovo presidente per definire le linee operative immediate. Patroni Griffi – ha ricordato Vendola – aveva espresso la richiesta specifica di non aprire nessuna bagarre polemica sulla Fiera del Levante. Richiesta purtroppo disattesa con le successiva conferenza stampa del presidente Schittuli. “Un patto tra galantuonimi non rispettato”, ha concluso il presidente. (e.lor.)

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