MILANO - Dopo la chiusura per tre giorni delle boutique milanesi in segno di "sdegno" contro le affermazioni dell'assessore comunale al Commercio Franco D'Alfonso, nuova mossa di Domenico Dolce e Stefano Gabbana. I due stilisti hanno comprato due pagine a pagamento su 'Repubblica' e 'Corriere della Sera' per spiegare ai lettori le loro ragioni. Nella prima e' riportato il comunicato diffuso ieri, in cui Dolce e Gabbana esprimono "indignazione e sdegno" per il trattamento ricevuto dal Comune di Milano. Nella seconda e' riportata la nota dei loro avvocati in cui si ricostruisce la versione degli stilisti nel processo che ha portato alla loro condanna per omessa dichiarazione dei redditi, un mese fa.
Sul suo profilo twitter, Gabbana ha 'postato' le foto delle due pagine sotto la didascalia 'La verita''. In messaggi successivi poi chiarisce di non aver chiesto "nessuno spazio al Comune di Milano". E ribadisce di essere pronto a restituire l'Ambrogino d'oro a Palazzo Marino. "Per quanto riguarda l'Ambrogino d'oro, ci e' stato chiesto indietro in quanto 'presunti evasori'", scrive. "A tempo debito lo ridaremo molto volentieri".
Tutta la polemica era nata da una frase di D'Alfonso. "A stilisti come Dolce e Gabbana, il Comune dovrebbe chiudere le porte: non abbiamo bisogno di farci rappresentare da evasori fiscali", aveva sostenuto stando a quanto riportato da un quotidiano. L'assessore aveva poi corretto il tiro e si era scusato dopo il duro commento di Gabbana ("Comune Milano fate schifo"). (AGI)
Sul suo profilo twitter, Gabbana ha 'postato' le foto delle due pagine sotto la didascalia 'La verita''. In messaggi successivi poi chiarisce di non aver chiesto "nessuno spazio al Comune di Milano". E ribadisce di essere pronto a restituire l'Ambrogino d'oro a Palazzo Marino. "Per quanto riguarda l'Ambrogino d'oro, ci e' stato chiesto indietro in quanto 'presunti evasori'", scrive. "A tempo debito lo ridaremo molto volentieri".
Tutta la polemica era nata da una frase di D'Alfonso. "A stilisti come Dolce e Gabbana, il Comune dovrebbe chiudere le porte: non abbiamo bisogno di farci rappresentare da evasori fiscali", aveva sostenuto stando a quanto riportato da un quotidiano. L'assessore aveva poi corretto il tiro e si era scusato dopo il duro commento di Gabbana ("Comune Milano fate schifo"). (AGI)
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