Egitto: Morsi ai militari, "non me ne vado"

IL CAIRO - Il presidente dell'Egitto Mohamed Morsi ha respinto l'ultimatum dell'esercito, che ieri ha concesso alle forze politiche 48 ore per risolvere la crisi politica prima di imporre l'applicazione di una road map. Il presidente vicino ai Fratelli Musulmani e contestato da imponenti manifestazioni di piazza, ha assicurato che continuera' con il suo programma per arrivare ad una riconciliazione nazionale.

Morsi ha avuto un colloquio telefonico con il presidente americano Barack Obama, che lo ha esortato ad ascoltare le richieste dei manifestanti. Ma, intanto, ha perso anche il ministro degli Esteri, che si e' dimesso come ieri avevano fatto altri sei colleghi. In una nota, la presidenza ha affermato che il comunicato con cui i militari hanno dato l'ultimatum, letto in tv e alla radio dal capo di Stato maggiore Abdel Fattah al-Sisi, e' equivoco e potrebbe causare confusione. La nota poi condanna qualsiasi dichiarazione che potrebbe "accrescere le divisioni" e "minacciare la pace sociale".

Morsi "si consultera' con tutte le forze del Paese per assicurare un patto di cambiamento democratico e la protezione del popolo", si apprende.

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