TARANTO - Intervento del consigliere regionale SeL, Alfredo Cervellera, in merito all'audizione odierna in commissione Ambiente sugli odori molesti a Taranto. "Ringrazio il presidente Pentassuglia per aver aderito prontamente alla mia richiesta di convocare la commissione Ambiente sulla questione degli odori nauseabondi che di tanto in tanto molestano la città di Taranto e causano malori nella sua popolazione.
Dico subito che l’Eni, nonostante il tono conciliante e collaborativo verso la Regione del suo rappresentante, ing. Guarrata, non ci ha convinto proprio.
Non ci ha convinto sulla risposta data al mio capogruppo Losappio sul tema del ricorso avanzato al Tar dalla sua azienda contro il regolamento regionale sulla Valutazione del danno sanitario, teso a scardinare la mia legge o a renderla innocua.
Vedremo nel confronto di domani a Taranto tra il presidente Vendola e Squinzi quale sarà l’orientamento della Confindustria verso quelle aziende che temono regole più severe a tutela della salute dei cittadini e che solo in base al dio profitto e alla produttività vogliono poter agire impunemente.
Ma l’Eni non ci ha convinto soprattutto quando ha balbettato di fronte alla mia obiezione che i picchi degli odori molesti si sono verificati nello stesso momento in cui si registrava presso le centraline dell’Arpa ai Tamburi emissioni di idrogeno solforato HS2 che possono provenire solo e soltanto da quella fabbrica.
Contraddicendosi con quanto fatto dall’Eni sul ricorso predetto, l’ing. Guarrata ha chiesto giustamente alla Regione che questo tipo particolare di inquinamento sia regolamentato così come ha già fatto la Lombardia, dato che non ci sono normative specifiche in Italia.
Ho colto positivamente questa sfida e mi propongo di approfondire la questione con gli organi tecnici della Regione (dove stanno elaborando linee guida su questa materia) per evitare poi altri ricorsi per incostituzionalità della proposta di legge, che mi accingo a redigere, da parte di chi a voce oggi si dichiara così disponibile al confronto.
Il punto di vista che deve essere tenuto sempre presente, come per l’Ilva e l’inquinamento a Taranto, è la difesa della salute dei cittadini.
Su questo mi pare che la commissione del Senato venuta a Taranto abbia “toppato” perché si prepara ad avvalorare gli stravolgimenti operati dalla Camera dei deputati su una legge che elimina il Garante dell’Aia e la Valutazione del danno sanitario e che difende sempre più le ragioni dell’Ilva contro quelle dei cittadini di Taranto".
Dico subito che l’Eni, nonostante il tono conciliante e collaborativo verso la Regione del suo rappresentante, ing. Guarrata, non ci ha convinto proprio.
Non ci ha convinto sulla risposta data al mio capogruppo Losappio sul tema del ricorso avanzato al Tar dalla sua azienda contro il regolamento regionale sulla Valutazione del danno sanitario, teso a scardinare la mia legge o a renderla innocua.
Vedremo nel confronto di domani a Taranto tra il presidente Vendola e Squinzi quale sarà l’orientamento della Confindustria verso quelle aziende che temono regole più severe a tutela della salute dei cittadini e che solo in base al dio profitto e alla produttività vogliono poter agire impunemente.
Ma l’Eni non ci ha convinto soprattutto quando ha balbettato di fronte alla mia obiezione che i picchi degli odori molesti si sono verificati nello stesso momento in cui si registrava presso le centraline dell’Arpa ai Tamburi emissioni di idrogeno solforato HS2 che possono provenire solo e soltanto da quella fabbrica.
Contraddicendosi con quanto fatto dall’Eni sul ricorso predetto, l’ing. Guarrata ha chiesto giustamente alla Regione che questo tipo particolare di inquinamento sia regolamentato così come ha già fatto la Lombardia, dato che non ci sono normative specifiche in Italia.
Ho colto positivamente questa sfida e mi propongo di approfondire la questione con gli organi tecnici della Regione (dove stanno elaborando linee guida su questa materia) per evitare poi altri ricorsi per incostituzionalità della proposta di legge, che mi accingo a redigere, da parte di chi a voce oggi si dichiara così disponibile al confronto.
Il punto di vista che deve essere tenuto sempre presente, come per l’Ilva e l’inquinamento a Taranto, è la difesa della salute dei cittadini.
Su questo mi pare che la commissione del Senato venuta a Taranto abbia “toppato” perché si prepara ad avvalorare gli stravolgimenti operati dalla Camera dei deputati su una legge che elimina il Garante dell’Aia e la Valutazione del danno sanitario e che difende sempre più le ragioni dell’Ilva contro quelle dei cittadini di Taranto".
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