di Mara Todaro - Volge al termine, fino al 31 luglio, l’esposizione di pittura e scultura presso la Galleria “La Nuova Vernice”, in piazza Massari,6 a Bari. In mostra opere di Antonio Bibbò, Maria De Pasquale, Marco
Dioguardi, Carlo Fasani, Vincenzo Gentile e Maria Todaro.
Nella mostra le sculture in bronzo di ANTONIO BIBBO’ risaltano per la forza pura dei corpi, elevati a voler affermare la dignità tutta umana dell’esistenza; imponenza e radicamento insieme, inducono ad una lettura della rivelazione di senso, intensificantesi nell’atto stesso del vivere. Oltre all’arte scultorea, Bibbò presenta numerosi dipinti, avvalendosi delle svariate tecniche padroneggiate: acquarelli delicati che immortalano scorci paesaggistici del paese natìo, composizioni di ecclesiastici con uso di pastelli ad olio e tecniche miste, in atteggiamenti che inducono ad attuali, profonde riflessioni. E tante ballerine, levità e forza nell’arte della danza, tema ricorrente e caro all’artista.
MARIA DE PASQUALE è presente con due opere di periodi diversi: una composizione astratta che
mette in risalto il tema onirico, per il bisogno di esprimere col colore emozioni e sensazioni senza forzature, la spontaneità di un animo puro che sa tradurre sulla tela poetiche visioni introspettive. L’altra composizione, “Acquario fantastico”, raggruppa conchiglie, licheni e pesci che sinuosamente aprono varchi volteggiando tra amebe, sabbia, e piante cullate al loro passaggio.
Il visitatore si ritrova in un mondo sospeso tra realtà e poesia, in una raffigurazione pregevole e di piacevole godibilità.
Nelle opere di MARCO DIOGUARDI emerge il disegno in tutta la sua chiara visibilità: essenziale, dalla pulizia formale nella sua particolare tecnica. Un segno vigoroso che sostiene e recinta la figura, una geometria composta, strutturata, non leziosa. Un percorso di linee che racchiude il colore, - propedeutico, questo, all’innegabile impatto emozionale. Un artista apparentemente schivo, in realtà sensibile e soprattutto partecipe della drammaticità della condizione umana.
Ci inoltriamo poi nei dipinti di CARLO FASANI, con gruppi di casette dai tetti rossi, di sembianza paesaggistica medievale. Casette che palesano, nella loro coesione, il voler rafforzare l’idea del luogo inteso come “home”, non soltanto il posto del vivere. Le case dai tetti rossi, la cromia ne è conferma, a voler raffigurare il calore, l’affezione, l’amorevolezza. Leggendo tra le righe, oggi quasi un’utopia, in una società che si trascina…
Di VINCENZO GENTILE, artista bitontino deceduto in veneranda età due anni orsono, si può ammirare un’opera del lontano 1955. Un’incantevole opera a raffigurare una ragazza intenta alla mietitura tra covoni di grano, quando la tecnologia non era avanzata come al giorno d’oggi ed il lavoro era connotato dal madido sudore delle membra umane. Un’opera che rivela tutta la vera maestria del dipingere a mezzo di pennellate robuste, tutta matericità, in un cromatismo che sincronicamente si sposa con la diffusa bellezza della Natura. Un artista che è stato pure un valentissimo poeta, un animo tanto sensibile che della propria vita, insieme alla dura fatica del proprio lavoro di maestro muratore, ha colto l’amore per la Bellezza e per la Conoscenza, sì cara, quest’ultima, che, come insegnano i veri pedagoghi, non può e non deve mai finire.
Infine, le opere di MARIA TODARO. Variegate composizioni di fiori sciolti, scene attestanti simboli di stampo federiciano, nature morte e studi sulla figura femminile. Disegni e dipinti con
l’utilizzo di svariate tecniche: olio, acquarelli, pastelli, grafite e china. Il colore rosso predominante
per il suo significato di energia, forza, coraggio, amore.
Una bella ed attraente mostra che sta riscuotendo tanti consensi da parte dei visitatori, la cui viva partecipazione è come sempre un bell’omaggio agli artisti, ed all’Arte …fatta d’Arte.