BARI - “Evidentemente il centrodestra barese ha la memoria corta ed estremamente selettiva. Comunque molto offuscata, forse a causa della tensione eccessiva da clima pre-elettorale, che deliberatamente si prova a far diventare rovente, magari limitando il confronto politico sul piano della critica feroce, in mancanza di argomenti seri e concreti da sottoporre ad un sereno dibattito politico”.
Anna Tamborrino, Segretaria cittadina del Pd Bari, risponde alle critiche lanciate nei giorni scorsi dal centrodestra barese nei confronti della gestione amministrativa della giunta Emiliano. “Innanzitutto ci sarebbe da chiedersi da che pulpito viene la predica – prosegue la Tamborrino – giacché chi oggi accusa il rivale politico, poco o nulla ha fatto per il bene della città negli anni precedenti all’elezione di Michele Emiliano e, peraltro, negli ultimi nove anni non si è certo reso protagonista di un’opposizione costruttiva, bensì di un’azione volta spesso a mettere i bastoni fra le ruote a prescindere alle iniziative della giunta e della maggioranza, senza mai considerare gli interessi reali dei baresi”.
Le critiche del centrodestra, secondo Tamborrino, sono “miopi e prive di fondamento. Ci si dimentica in fretta di quanto di buono abbia costruito il centrosinistra per Bari e dei progressi che Bari è riuscita a compiere in questi anni, nonostante i morsi della crisi e le strettoie imposte dai noti vincoli del patto di stabilità . Progressi che hanno portato la nostra città in testa alla classifica delle Smart Cities del Meridione. Un risultato impensabile un decennio fa e figlio, ad esempio, delle politiche volte a promuovere una mobilità finalmente sostenibile e ‘verde’, i nuovi collegamenti tra il centro città e le periferie, come i treni metropolitani verso l’aeroporto di Palese e in direzione quartiere San Paolo, quest’ultimo in grado di accogliere un milione di passeggeri all’anno. L’approvazione, in Consiglio Comunale, del Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile è un segnale importante in questo senso. Del resto, il tessuto economico e imprenditoriale locale ha accolto con entusiasmo il progetto di smart cities e scelto Bari per promuovere investimenti e avviare percorsi sperimentali che rappresenteranno certezze per un futuro a livello davvero europeo. Così come le altre “micro cities” della città , che stanno sperimentando interventi di efficientamento energetico e produzione di energia da fonti rinnovabili nel quadro di riferimento definito dall’amministrazione comunale”.
E ancora. “Si è riusciti a sbloccare con successo il processo di riqualificazione del lungomare con il progetto Waterfront di San Girolamo. Ma anche il recupero di tanti poli sportivi ora perfettamente funzionanti, l’aumento sensibile degli spazi verdi e mercatali, senza citare le tante opere cantierizzate o quelle già in gara, rappresentano scelte mirate a colmare l’esigenza di conferire protagonismo e vitalità a zone cittadine per troppo tempo dimenticate dalle precedenti amministrazioni. Il tutto senza sprechi di sorta, ma rispettando in maniera impeccabile il patto di stabilità e consegnando alla città un bilancio solido”.
“Rispetto alla questione Petruzzelli – attacca ancora Tamborrino – che torna puntualmente di moda quando l’ossigeno delle critiche del centrodestra tende a consumarsi, non occorre ricordare, per l’ennesima volta, che è stata la giunta Emiliano a riportare in vita lo storico teatro barese, abbandonato a se stesso dalla gestione Di Cagno Abbrescia. Discorso analogo per ciò che concerne le spiagge, spesso cavallo di battaglia del centrodestra da cui è fin troppo facile finire disarcionati: l’amministrazione Emiliano, infatti, ha riaperto la spiaggia di Torre Quetta, risanando la vera e propria trappola di amianto in cui la giunta Di Cagno Abbrescia aveva attratto i baresi. E Pane e Pomodoro viene chiusa, facendo fronte al disappunto dei cittadini, ogni volta che c’è pioggia abbondante, mentre con il centrodestra al timone, in attesa delle analisi sulle acque che giungevano a emergenza ormai superata, si lasciava che i bagnanti si muovessero tra i liquami”.
L’accento va anche sul welfare, settore in cui Bari ha saputo ergersi a punto di riferimento in Italia grazie “alla messa in opera del Piano Sociale di Zona, alle politiche di tutela dei minori e degli adolescenti, delle donne e degli anziani, soprattutto in situazione di povertà assoluta e relativa, dell'immigrazione e dei minori stranieri non accompagnati e dei senza fissa dimora attraverso la rete istituzionale delle circoscrizioni, del 3° settore e del volontariato laico e cattolico”.
“In vista delle prossime elezioni – conclude Tamborrino – abbiamo già avviato una serie di incontri tra le forze politiche di maggioranza e il mondo associazionistico locale per mettere a fuoco, coinvolgendo i cittadini, le priorità di fine mandato e per impostare un percorso progettuale da proporre ai baresi per la Bari del prossimo futuro. Sia chiaro, gli interessi della città non possono essere derogati a causa di una competizione elettorale, né immolati sull’altare della caccia indiscriminata al voto, ma devono rappresentare l’unica base di confronto sui cui la politica dovrebbe raffrontarsi, senza isterismi, ma con competenza e obiettività ”.
Anna Tamborrino, Segretaria cittadina del Pd Bari, risponde alle critiche lanciate nei giorni scorsi dal centrodestra barese nei confronti della gestione amministrativa della giunta Emiliano. “Innanzitutto ci sarebbe da chiedersi da che pulpito viene la predica – prosegue la Tamborrino – giacché chi oggi accusa il rivale politico, poco o nulla ha fatto per il bene della città negli anni precedenti all’elezione di Michele Emiliano e, peraltro, negli ultimi nove anni non si è certo reso protagonista di un’opposizione costruttiva, bensì di un’azione volta spesso a mettere i bastoni fra le ruote a prescindere alle iniziative della giunta e della maggioranza, senza mai considerare gli interessi reali dei baresi”.
Le critiche del centrodestra, secondo Tamborrino, sono “miopi e prive di fondamento. Ci si dimentica in fretta di quanto di buono abbia costruito il centrosinistra per Bari e dei progressi che Bari è riuscita a compiere in questi anni, nonostante i morsi della crisi e le strettoie imposte dai noti vincoli del patto di stabilità . Progressi che hanno portato la nostra città in testa alla classifica delle Smart Cities del Meridione. Un risultato impensabile un decennio fa e figlio, ad esempio, delle politiche volte a promuovere una mobilità finalmente sostenibile e ‘verde’, i nuovi collegamenti tra il centro città e le periferie, come i treni metropolitani verso l’aeroporto di Palese e in direzione quartiere San Paolo, quest’ultimo in grado di accogliere un milione di passeggeri all’anno. L’approvazione, in Consiglio Comunale, del Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile è un segnale importante in questo senso. Del resto, il tessuto economico e imprenditoriale locale ha accolto con entusiasmo il progetto di smart cities e scelto Bari per promuovere investimenti e avviare percorsi sperimentali che rappresenteranno certezze per un futuro a livello davvero europeo. Così come le altre “micro cities” della città , che stanno sperimentando interventi di efficientamento energetico e produzione di energia da fonti rinnovabili nel quadro di riferimento definito dall’amministrazione comunale”.
E ancora. “Si è riusciti a sbloccare con successo il processo di riqualificazione del lungomare con il progetto Waterfront di San Girolamo. Ma anche il recupero di tanti poli sportivi ora perfettamente funzionanti, l’aumento sensibile degli spazi verdi e mercatali, senza citare le tante opere cantierizzate o quelle già in gara, rappresentano scelte mirate a colmare l’esigenza di conferire protagonismo e vitalità a zone cittadine per troppo tempo dimenticate dalle precedenti amministrazioni. Il tutto senza sprechi di sorta, ma rispettando in maniera impeccabile il patto di stabilità e consegnando alla città un bilancio solido”.
“Rispetto alla questione Petruzzelli – attacca ancora Tamborrino – che torna puntualmente di moda quando l’ossigeno delle critiche del centrodestra tende a consumarsi, non occorre ricordare, per l’ennesima volta, che è stata la giunta Emiliano a riportare in vita lo storico teatro barese, abbandonato a se stesso dalla gestione Di Cagno Abbrescia. Discorso analogo per ciò che concerne le spiagge, spesso cavallo di battaglia del centrodestra da cui è fin troppo facile finire disarcionati: l’amministrazione Emiliano, infatti, ha riaperto la spiaggia di Torre Quetta, risanando la vera e propria trappola di amianto in cui la giunta Di Cagno Abbrescia aveva attratto i baresi. E Pane e Pomodoro viene chiusa, facendo fronte al disappunto dei cittadini, ogni volta che c’è pioggia abbondante, mentre con il centrodestra al timone, in attesa delle analisi sulle acque che giungevano a emergenza ormai superata, si lasciava che i bagnanti si muovessero tra i liquami”.
L’accento va anche sul welfare, settore in cui Bari ha saputo ergersi a punto di riferimento in Italia grazie “alla messa in opera del Piano Sociale di Zona, alle politiche di tutela dei minori e degli adolescenti, delle donne e degli anziani, soprattutto in situazione di povertà assoluta e relativa, dell'immigrazione e dei minori stranieri non accompagnati e dei senza fissa dimora attraverso la rete istituzionale delle circoscrizioni, del 3° settore e del volontariato laico e cattolico”.
“In vista delle prossime elezioni – conclude Tamborrino – abbiamo già avviato una serie di incontri tra le forze politiche di maggioranza e il mondo associazionistico locale per mettere a fuoco, coinvolgendo i cittadini, le priorità di fine mandato e per impostare un percorso progettuale da proporre ai baresi per la Bari del prossimo futuro. Sia chiaro, gli interessi della città non possono essere derogati a causa di una competizione elettorale, né immolati sull’altare della caccia indiscriminata al voto, ma devono rappresentare l’unica base di confronto sui cui la politica dovrebbe raffrontarsi, senza isterismi, ma con competenza e obiettività ”.