ROMA - Il gap culturale tra Nord e Sud dell'Italia sarebbe evidente anche nei risultati delle prove Invalsi che sono state sostenute, anche quest'anno, dagli studenti della seconda e quinta elementare, della prima e della terza media e della seconda superiore. E' quanto emerge dal Rapporto nazionale sulle prove Invalsi 2012-2013 presentato questa mattina, presso l'Istituto tecnico industriale Galileo Galilei di Roma, alla presenza del ministro dell'Istruzione, Universita' e Ricerca, Maria Chiara Carrozza. Il rapporto, che ha l'obiettivo di stimolare i processi di autovalutazione per migliorare le performance delle scuole, si basa su un campione di circa novemila classi e di oltre 189mila studenti. Complessivamente, nell'anno scolastico appena concluso, nelle prove Invalsi di italiano e matematica sono state coinvolte 13.232 scuole, 141.784 classi e 2 milioni 862mila studenti.
I risultati dell'anno scolastico 2012-2013 sono in linea con quanto emerso dalle precedenti rilevazioni: le regioni del Mezzogiorno ottengono in generale risultati peggiori, anche se si rilevano miglioramenti per Abruzzo, Molise, Puglia e Basilicata. Un ritardo, quello del Mezzogiorno, che si evidenzia gia' nei gradi iniziali dell'istruzione e che tende ad ampliarsi lungo il ciclo di studi. Osservando le prove di italiano, dal rapporto emerge una maggior dimestichezza dei ragazzi con i testi narrativi, rispetto a quelli basati su quesiti espositivi e a quelli di tipo non continuo o misto, in cui viene richiesto anche di interpretare dati e grafici funzionali all'esposizione dei contenuti del testo.
Minori competenze sono state anche evidenziate nei quesiti di natura grammaticale rispetto a quelli di comprensione del testo. Sul fronte della matematica, le difficolta' maggiore sono emerse soprattutto nell'ambito "spazio e figure" e in quelli "relazioni e funzioni" rispetto agli ambiti "numeri" e "dati e previsioni". Le domande in cui e' stato chiesto di interpretare e, in parte, di formulare ipotesi sono risultate piu' complesse, almeno fino al primo anno di scuola media. (AGI) .
I risultati dell'anno scolastico 2012-2013 sono in linea con quanto emerso dalle precedenti rilevazioni: le regioni del Mezzogiorno ottengono in generale risultati peggiori, anche se si rilevano miglioramenti per Abruzzo, Molise, Puglia e Basilicata. Un ritardo, quello del Mezzogiorno, che si evidenzia gia' nei gradi iniziali dell'istruzione e che tende ad ampliarsi lungo il ciclo di studi. Osservando le prove di italiano, dal rapporto emerge una maggior dimestichezza dei ragazzi con i testi narrativi, rispetto a quelli basati su quesiti espositivi e a quelli di tipo non continuo o misto, in cui viene richiesto anche di interpretare dati e grafici funzionali all'esposizione dei contenuti del testo.
Minori competenze sono state anche evidenziate nei quesiti di natura grammaticale rispetto a quelli di comprensione del testo. Sul fronte della matematica, le difficolta' maggiore sono emerse soprattutto nell'ambito "spazio e figure" e in quelli "relazioni e funzioni" rispetto agli ambiti "numeri" e "dati e previsioni". Le domande in cui e' stato chiesto di interpretare e, in parte, di formulare ipotesi sono risultate piu' complesse, almeno fino al primo anno di scuola media. (AGI) .