ROMA - Crolla nel Belpaese il potere d'acquisto delle famiglie nel primo trimestre su base tendenziale, mentre sale la propensione al risparmio. E' il quadro tracciato dall'Istat che ha diffuso oggi i dati su reddito e risparmio delle famiglie italiane. Tenuto conto dell'inflazione, il potere di acquisto delle famiglie consumatrici nel primo trimestre e' aumentato dello 0,5% rispetto ai tre mesi precedenti, dopo otto trimestri consecutivi di variazioni negative.
Rispetto al primo trimestre del 2012 si registra invece una diminuzione del 2,4%. Nello stesso periodo la propensione al risparmio delle famiglie, misurata al netto della stagionalita', e' stata pari al 9,3%, in aumento di 0,9 punti percentuali rispetto sia al trimestre precedente, sia a quello corrispondente del 2012. Il tasso di investimento delle famiglie e' risultato invece pari al 6,5%, in diminuzione di 0,3 punti percentuali rispetto sia al trimestre precedente, sia al primo trimestre del 2012.
Il reddito disponibile delle famiglie in valori correnti e' aumentato dello 0,8% rispetto al trimestre precedente, ma e' diminuito dello 0,4% nel confronto con il corrispondente periodo del 2012, rileva l'Istituto di statistica. La spesa per consumi finali e' diminuita dello 0,1% rispetto al trimestre precedente e dell'1,4% rispetto al corrispondente periodo del 2012. Infine la quota di profitto delle societa' non finanziarie e' risultata pari al 38,3% nel primo trimestre del 2013, in calo di 0,1 punti percentuali rispetto al trimestre precedente e di 0,8 punti percentuali nel confronto con il corrispondente trimestre del 2012.
Il tasso di investimento delle societa' non finanziarie e' sceso al 19,5%, con una diminuzione di 0,6 punti percentuali rispetto al trimestre precedente e di 1,5 punti percentuali rispetto al primo trimestre del 2012. I consumi delle famiglie continuano a scendere: il governo dica in fretta dove trova i soldi per iva ed imu, commenta il Codacons. Confesercenti afferma che si conferma un 2013 di recessione: a fine anno calera' il potere d'acquisto (-692 euro a famiglia) e il reddito disponibile (-8,5 miliardi). Secondo il segretario confederale della Uil, Antonio Foccillo e'' necessario "dare quello slancio finale in grado di rimettere i lavoratori e pensionati nella condizione di poter spendere, riducendo loro le tasse. Su questo il Governo non ha fatto ancora nulla".
"Solo cosi' - conclude - potremmo vedere ripartire veramente i consumi e ridare fiato a un Paese che continua ad essere sotto pressione se non allo stremo".
Rispetto al primo trimestre del 2012 si registra invece una diminuzione del 2,4%. Nello stesso periodo la propensione al risparmio delle famiglie, misurata al netto della stagionalita', e' stata pari al 9,3%, in aumento di 0,9 punti percentuali rispetto sia al trimestre precedente, sia a quello corrispondente del 2012. Il tasso di investimento delle famiglie e' risultato invece pari al 6,5%, in diminuzione di 0,3 punti percentuali rispetto sia al trimestre precedente, sia al primo trimestre del 2012.
Il reddito disponibile delle famiglie in valori correnti e' aumentato dello 0,8% rispetto al trimestre precedente, ma e' diminuito dello 0,4% nel confronto con il corrispondente periodo del 2012, rileva l'Istituto di statistica. La spesa per consumi finali e' diminuita dello 0,1% rispetto al trimestre precedente e dell'1,4% rispetto al corrispondente periodo del 2012. Infine la quota di profitto delle societa' non finanziarie e' risultata pari al 38,3% nel primo trimestre del 2013, in calo di 0,1 punti percentuali rispetto al trimestre precedente e di 0,8 punti percentuali nel confronto con il corrispondente trimestre del 2012.
Il tasso di investimento delle societa' non finanziarie e' sceso al 19,5%, con una diminuzione di 0,6 punti percentuali rispetto al trimestre precedente e di 1,5 punti percentuali rispetto al primo trimestre del 2012. I consumi delle famiglie continuano a scendere: il governo dica in fretta dove trova i soldi per iva ed imu, commenta il Codacons. Confesercenti afferma che si conferma un 2013 di recessione: a fine anno calera' il potere d'acquisto (-692 euro a famiglia) e il reddito disponibile (-8,5 miliardi). Secondo il segretario confederale della Uil, Antonio Foccillo e'' necessario "dare quello slancio finale in grado di rimettere i lavoratori e pensionati nella condizione di poter spendere, riducendo loro le tasse. Su questo il Governo non ha fatto ancora nulla".
"Solo cosi' - conclude - potremmo vedere ripartire veramente i consumi e ridare fiato a un Paese che continua ad essere sotto pressione se non allo stremo".
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Economia