Monte Dei Paschi, Stefanò: ''Si riapra la trattativa con i sindacati per evitare le esternalizzazioni"
“Il piano di riorganizzazione del Monte dei Paschi di Siena non tutela i lavoratori, intervenga il Governo”. È quanto afferma in una interrogazione ai Ministri dell'Economia e dello Sviluppo Economico il senatore Dario Stefàno (SEL) riguardo al piano di riorganizzazione dell’Istituto di Siena che non prenderebbe assolutamente in considerazione le efficaci alternative, volte alla tutela dei lavoratori, presentate da alcune sigle sindacali che, a causa di questo, non risultano firmatarie dell'accordo separato.
La questione riguarda in particolare l'utilizzo dell’ammortizzatore sociale di Settore, il cosiddetto Fondo Esuberi, che l'azienda ha utilizzato per il prepensionamento solo nella tranche prevista per l'anno 2013, recuperando risorse da un piano di licenziamenti ed esternalizzazioni.
“La controproposta delle parti sindacali, con in testa Fisac-CGIL – spiega Stefàno - ci dimostra che è possibile ottenere un risparmio sostanzialmente più alto dei 90 milioni di euro richiesti dall'azienda, senza l'espulsione di alcun lavoratore. Pertanto è necessario aprire nuovamente la negoziazione con tutti i sindacati, rivedere l'accordo e utilizzare il Fondo Esuberi per tutto il triennio"
L'utilizzo del Fondo fino al 2015, accompagnato da tagli netti ai compensi e ai bonus per i super manager, eviterebbe l'esternalizzazione dei lavoratori a beneficio degli stessi, della tenuta economica dell'azienda e di tutto il Paese.
"In passato, il Governo ha già salvato l'istituto con le risorse pubbliche dei Monti-bond – sottolinea Stefàno – ora intervenga direttamente nella vicenda del piano industriale per indirizzare le scelte verso la tutela dei lavoratori e il miglioramento della condizione lavorativa. E' un impegno nei confronti del Paese, dopo gli onerosi investimenti pubblici che hanno salvato MPS".
“Se, come annunciato al Question Time di ieri, il premier intende procedere con un piano d’attacco per il lavoro dei giovani e i non giovani – conclude il senatore – allora ci aspettiamo un piano del lavoro molto più organico che includa anche questa fascia di lavoratori”.
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