"No ad Altamura soffocata dal cemento"

BARI - Una nota del consigliere Giacinto Forte (Mep)
La città di Altamura concepita negli anni passati a ridosso del centro storico, rischia sempre più, di essere soffocata dal cemento.
L’amministrazione Stacca, anche in questa vicenda, ha dimostrato di essere poco sensibile nel  tutelare gli ultimi spazi verdi presenti nella città.
Adesso, in maniera tardiva, vengono rese note  delle manifestazioni di volontà da parte dell'amministrazione  " di delocalizzare l'intervento in altra area". Appare quantomeno sospetto che una simile “folgorazione” sulla via di Damasco, sia avvenuta dopo una doppia approvazione in Giunta,  di   un progetto che in passato è stato avversato, ma che in una versione “riveduta”  e presentata da soggetti proponenti diversi, sembra essere perfettamente confacente al piano regolatore. E da non sottovalutare la sollevazione popolare dettata dal buon senso, e non come asserisce il sindaco Stacca da una “campagna di stampa” contraria alla realizzazione di volumi nel suolo Rossi.
Sarà stata questa la causa del ravvedimento?  E a onor del vero, anche il vincolo imposto dalla destinazione pubblica, abilmente  bypassato attraverso la volontà di realizzare una “struttura polifunzionale disposta su più livelli da adibire a centro servizi sociale-culturale e un edificio da adibire a scuola per la danza e attività terapeutiche”  Ã¨ poco convincente.
La verità è che questo “modus operandi” riflette la mentalità palazzinara del Sindaco Stacca che in sede di approvazione avrebbe dovuto esprimere forti riserve e prendere un’iniziativa politica più decisa suggerendo allora, ed in quella sede,  la soluzione della delocalizzazione dei volumi in altre aree placando l’appetito dei proprietari, che ovviamente, prefigurano altissimi guadagni derivanti dalla vendita di unità abitative nel cuore della città.
Ora sembra che si  voglia mettere una toppa ventilando una proposta alternativa, poco convinta, quasi voluta “per forza di causa maggiore”, da offrire alle imprese interessate. Queste ultime baderanno al loro interesse economico.
Alla fine di questa vicenda, che tutti dobbiamo scongiurare, magari   riusciranno a realizzare un’opera bella da vedere, architettonicamente parlando,  ma avranno ancora una volta sommerso la città di una colata di cemento. Invece di pensare ad un parco urbano o giochi, dove poter fare attività sportiva e rilassarsi nel tempo libero. Come  dovrebbe accadere in una “città normale”.

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