BARI - “Gli operai della OM oggi chiedono di poter rilanciare questa azienda. Con le loro mogli e i loro bambini chiedono di ribellarsi a un destino di povertà. Questa fabbrica può vivere, può essere riqualificata e rilanciata. Questa gente non chiede assistenza o elemosina, chiede di poter fare quello che sa fare bene, e cioè lavorare”.
Così il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola che questa mattina si è recato, insieme con l’assessore regionale al Lavoro Leo Caroli, al presidio degli operai della Om, la fabbrica ferma ormai da tre anni e di proprietà della Kion, un gruppo finanziario tedesco.
“La Regione Puglia – ha annunciato il Presidente Vendola – ha portato qui questa mattina un bagno chimico e un gazebo perché immaginiamo cosa significhi stare al caldo sotto il sole per i bambini e per le loro mamme. E’ sacrosanto il diritto dei lavoratori a manifestare davanti ai cancelli della OM e noi vogliamo dare loro una mano perché anche questo significa esprimere solidarietà”.
A proposito della vicenda che ha visto saltare l’accordo con l’azienda inglese, Vendola ha detto che “non è mai accaduto di andare al Ministero, firmare l’accordo, brindare, stringerci la mano e poi vedere, dopo qualche settimana, che quell’accordo è precipitato dentro una lite tra inglesi e tedeschi di cui non siamo mai riusciti a capirne la ragione”.
La vertenza OM sarà al centro di una riunione della Task force regionale sull’occupazione già convocata presso la Regione Puglia, il 23 luglio prossimo. Al Ministero invece, la riunione sarà il 30 luglio prossimo.
“Chi deve fare il passo indietro è Kion – ha detto Vendola – perché non si possono ricattare i lavoratori, non si può pensare di usare l’argomento della cassa integrazione per smobilitare il presidio. Per questo noi chiediamo a Kion di avere rispetto nei confronti dell’angoscia di chi da tre anni vive nell’incertezza della propria prospettiva”.
Vendola ha anche garantito che le Istituzioni saranno in grado di costruire le migliori condizioni perché si possa chiudere un accordo che sia vantaggioso per tutti. “Ma la parola ora – ha concluso Vendola - passa al gruppo Kion. Noi abbiamo il diritto di poter vendere questa fabbrica. E vi assicuro che sono molti i gruppi che stanno manifestando interesse all’acquisto”.
Così il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola che questa mattina si è recato, insieme con l’assessore regionale al Lavoro Leo Caroli, al presidio degli operai della Om, la fabbrica ferma ormai da tre anni e di proprietà della Kion, un gruppo finanziario tedesco.
“La Regione Puglia – ha annunciato il Presidente Vendola – ha portato qui questa mattina un bagno chimico e un gazebo perché immaginiamo cosa significhi stare al caldo sotto il sole per i bambini e per le loro mamme. E’ sacrosanto il diritto dei lavoratori a manifestare davanti ai cancelli della OM e noi vogliamo dare loro una mano perché anche questo significa esprimere solidarietà”.
A proposito della vicenda che ha visto saltare l’accordo con l’azienda inglese, Vendola ha detto che “non è mai accaduto di andare al Ministero, firmare l’accordo, brindare, stringerci la mano e poi vedere, dopo qualche settimana, che quell’accordo è precipitato dentro una lite tra inglesi e tedeschi di cui non siamo mai riusciti a capirne la ragione”.
La vertenza OM sarà al centro di una riunione della Task force regionale sull’occupazione già convocata presso la Regione Puglia, il 23 luglio prossimo. Al Ministero invece, la riunione sarà il 30 luglio prossimo.
“Chi deve fare il passo indietro è Kion – ha detto Vendola – perché non si possono ricattare i lavoratori, non si può pensare di usare l’argomento della cassa integrazione per smobilitare il presidio. Per questo noi chiediamo a Kion di avere rispetto nei confronti dell’angoscia di chi da tre anni vive nell’incertezza della propria prospettiva”.
Vendola ha anche garantito che le Istituzioni saranno in grado di costruire le migliori condizioni perché si possa chiudere un accordo che sia vantaggioso per tutti. “Ma la parola ora – ha concluso Vendola - passa al gruppo Kion. Noi abbiamo il diritto di poter vendere questa fabbrica. E vi assicuro che sono molti i gruppi che stanno manifestando interesse all’acquisto”.
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Come deve continuare a vivere OMFESA di Trepuzzi (LE) che si occupa
RispondiEliminadella costruzione e manutenzione materiale rotabile.