(GUARDA VIDEO) - Oggi Papa Francesco ha visitato l'isola di Lampedusa. Arrivato poco prima delle nove di questa mattina, il pontefice e' ripartito alle 13.15.
E' stata la notizia degli "immigrati morti in mare, da quelle barche che invece di essere una via di speranza sono state una via di morte", diventata per lui "una spina nel cuore che porta sofferenza" a spingere il Papa ad andare a Lampedusa, ha detto, per "risvegliare le nostre coscienze perché ciò che è accaduto non si ripeta". "Immigrati morti in mare, da quelle barche che invece di essere una via di speranza sono state una via di morte. Così il titolo dei giornali", ha detto il Papa all'inizio dell'omelia. "Quando alcune settimane fa ho appreso questa notizia, che purtroppo tante volte si è ripetuta - ha proseguito -, il pensiero vi è tornato continuamente come una spina nel cuore che porta sofferenza". E allora "ho sentito che dovevo venire qui oggi a pregare - ha aggiunto -, a compiere un gesto di vicinanza, ma anche a risvegliare le nostre coscienze perché ciò che è accaduto non si ripeta. Non si ripeta per favore".
"Vorrei dire una parola di sincera gratitudine e di incoraggiamento a voi, abitanti di Lampedusa e Linosa, alle associazioni, ai volontari e alle forze di sicurezza, che avete mostrato e mostrate attenzione a persone nel loro viaggio verso qualcosa di migliore", ha detto il Papa durante la messa: "Voi siete una piccola realtà, ma offrite un esempio di solidarietà! Grazie".
Nella messa a Lampedusa, papa Francesco ha rivolto un pensiero "ai cari immigrati musulmani che, oggi, stasera, stanno iniziando il digiuno di Ramadan, con l'augurio di abbondanti frutti spirituali". "La Chiesa vi è vicina - ha aggiunto - nella ricerca di una vita più dignitosa per voi e le vostre famiglie. A voi, 'O 'scià".
Partendo dalle domande bibliche "Adamo, dove sei?" e "Caino, dov'è tuo fratello", papa Francesco, con riferimento ai naufragi dei migranti, ha detto a Lampedusa che "queste due domande di Dio risuonano anche oggi, con tutta la loro forza!". "Tanti di noi, mi includo anch'io, siamo disorientati, non siamo più attenti al mondo in cui viviamo", e "non siamo più capaci neppure di custodirci gli uni gli altri". E' così, secondo Bergoglio, che "si giunge a tragedie come quella a cui abbiamo assistito". "'Dov'è tuo fratello?', la voce del suo sangue grida fino a me, dice Dio - ha detto il Pontefice -. Questa non è una domanda rivolta ad altri, è una domanda rivolta a me, a te, a ciascuno di noi". "Quei nostri fratelli e sorelle - ha proseguito - cercavano di uscire da situazioni difficili per trovare un po' di serenità e di pace; cercavano un posto migliore per sé e per le loro famiglie, ma hanno trovato la morte". "Quante volte coloro che cercano questo non trovano comprensione, accoglienza, solidarietà! - ha aggiunto - E le loro voci salgono fino a Dio!".
L'ARRIVO A LAMPEDUSA - L'aereo con a bordo Papa Francesco, un Falcon della Repubblica Italiana, è atterrato pochi istanti fa all'aeroporto di Lampedusa.
Papa Francesco, dalla motovedetta della Guardia Costiera, ha quindi gettato nel mare di Lampedusa una corona di fiori in ricordo dei migranti morti durante le traversate. Prima di lanciare i fiori il Papa si è raccolto in preghiera. Per alcuni minuti, il Pontefice è stato poi in preghiera, in memoria dei migranti morti in mare. Il lancio della corona è avvenuto davanti al porto di Lampedusa. La motovedetta della Guardia costiera su cui si trova il Papa è accompagnata da un corteo di barche di pescatori. Il lancio della corona in mare da parte di papa Francesco è stato salutato dal suono delle sirene delle barche dei pescatori.
All'arrivo nell'isola delle Pelagie, terra più a sud del continente, ribattezzata 'la Porta d'Europà, che ha accolto negli anni migliaia di migranti, Papa Bergoglio sarà accolto dall'arcivescovo di Agrigento, Francesco Montenegro, e dal sindaco Giusi Nicolini. Tra i momenti salienti del viaggio, di grande valenza simbolica per il Pontefice, il lancio nelle acque al largo dell'isola di una corona di fiori in memoria di quanti hanno perso la vita in mare durante le traversate dall'Africa. Il Papa avrà poi un incontro a Punta Favarolo con i migranti e con la comunità di Lampedusa e Linosa. Dopo di che celebrerà la messa presso il campo sportivo in contrada Arena. Poco prima delle 14.00, il rientro a Roma.
"Vorrei dire una parola di sincera gratitudine e di incoraggiamento a voi, abitanti di Lampedusa e Linosa, alle associazioni, ai volontari e alle forze di sicurezza, che avete mostrato e mostrate attenzione a persone nel loro viaggio verso qualcosa di migliore", ha detto il Papa durante la messa: "Voi siete una piccola realtà, ma offrite un esempio di solidarietà! Grazie".
Nella messa a Lampedusa, papa Francesco ha rivolto un pensiero "ai cari immigrati musulmani che, oggi, stasera, stanno iniziando il digiuno di Ramadan, con l'augurio di abbondanti frutti spirituali". "La Chiesa vi è vicina - ha aggiunto - nella ricerca di una vita più dignitosa per voi e le vostre famiglie. A voi, 'O 'scià".
Partendo dalle domande bibliche "Adamo, dove sei?" e "Caino, dov'è tuo fratello", papa Francesco, con riferimento ai naufragi dei migranti, ha detto a Lampedusa che "queste due domande di Dio risuonano anche oggi, con tutta la loro forza!". "Tanti di noi, mi includo anch'io, siamo disorientati, non siamo più attenti al mondo in cui viviamo", e "non siamo più capaci neppure di custodirci gli uni gli altri". E' così, secondo Bergoglio, che "si giunge a tragedie come quella a cui abbiamo assistito". "'Dov'è tuo fratello?', la voce del suo sangue grida fino a me, dice Dio - ha detto il Pontefice -. Questa non è una domanda rivolta ad altri, è una domanda rivolta a me, a te, a ciascuno di noi". "Quei nostri fratelli e sorelle - ha proseguito - cercavano di uscire da situazioni difficili per trovare un po' di serenità e di pace; cercavano un posto migliore per sé e per le loro famiglie, ma hanno trovato la morte". "Quante volte coloro che cercano questo non trovano comprensione, accoglienza, solidarietà! - ha aggiunto - E le loro voci salgono fino a Dio!".
L'ARRIVO A LAMPEDUSA - L'aereo con a bordo Papa Francesco, un Falcon della Repubblica Italiana, è atterrato pochi istanti fa all'aeroporto di Lampedusa.
Papa Francesco, dalla motovedetta della Guardia Costiera, ha quindi gettato nel mare di Lampedusa una corona di fiori in ricordo dei migranti morti durante le traversate. Prima di lanciare i fiori il Papa si è raccolto in preghiera. Per alcuni minuti, il Pontefice è stato poi in preghiera, in memoria dei migranti morti in mare. Il lancio della corona è avvenuto davanti al porto di Lampedusa. La motovedetta della Guardia costiera su cui si trova il Papa è accompagnata da un corteo di barche di pescatori. Il lancio della corona in mare da parte di papa Francesco è stato salutato dal suono delle sirene delle barche dei pescatori.
All'arrivo nell'isola delle Pelagie, terra più a sud del continente, ribattezzata 'la Porta d'Europà, che ha accolto negli anni migliaia di migranti, Papa Bergoglio sarà accolto dall'arcivescovo di Agrigento, Francesco Montenegro, e dal sindaco Giusi Nicolini. Tra i momenti salienti del viaggio, di grande valenza simbolica per il Pontefice, il lancio nelle acque al largo dell'isola di una corona di fiori in memoria di quanti hanno perso la vita in mare durante le traversate dall'Africa. Il Papa avrà poi un incontro a Punta Favarolo con i migranti e con la comunità di Lampedusa e Linosa. Dopo di che celebrerà la messa presso il campo sportivo in contrada Arena. Poco prima delle 14.00, il rientro a Roma.