BARI - “Questa volta noi diremo di no. Diremo un no molto forte, determinato e chiaro. No all’idea che si possa continuare a determinare un riparto delle risorse del Servizio Sanitario nazionale che non tenga conto della povertà. La povertà è la causa che genera una parte rilevante delle patologie, delle malattie”.
Così il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola commentando l a ripresa del confronto tra le Regioni sul Patto della salute in sede di Conferenza dei Presidenti delle Regioni. Nel confronto in corso occorre stabilire – secondo Vendola - gli obiettivi che devono essere uguali per tutti “perché tutti devono essere messi nella condizione di poter raggiungere quegli obiettivi”.
“C’è una relazione stringente, così come certifica l’Organizzazione mondiale della sanità, tra gli indici di deprivazione e lo sviluppo delle patologie – ha aggiunto Vendola - ci si ammala di più perchè non si ha un lavoro, perchè non si hanno risorse economiche, perchè non si cura l’alimentazione, perché non si ha un alloggio, perchè si vive in una condizione di stress. La povertà non entra per niente nei criteri del riparto di quel grande salvadanaio da cui le Regioni attingono le risorse per alimentare i sistemi sanitari”.
“Noi per anni ci siamo battuti affinchè l’indice di deprivazione, e cioè la realtà della povertà, facesse irruzione in questa materia, che non è una materia contabile bensì politica. Ci hanno sempre detto che avevamo ragione, ma che avremmo dovuto attendere. Di anno in anno si è rinviato questo appuntamento. Bene, per noi quest’anno non c’è più alcuna possibilità di rinvio. Oggi, a fronte di una crisi economica devastante, la povertà deve essere uno dei parametri con cui si definisce la destinazione e la quantità delle risorse economiche per tenere in piedi e modernizzare i sistemi di salute”.
Così il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola commentando l a ripresa del confronto tra le Regioni sul Patto della salute in sede di Conferenza dei Presidenti delle Regioni. Nel confronto in corso occorre stabilire – secondo Vendola - gli obiettivi che devono essere uguali per tutti “perché tutti devono essere messi nella condizione di poter raggiungere quegli obiettivi”.
“C’è una relazione stringente, così come certifica l’Organizzazione mondiale della sanità, tra gli indici di deprivazione e lo sviluppo delle patologie – ha aggiunto Vendola - ci si ammala di più perchè non si ha un lavoro, perchè non si hanno risorse economiche, perchè non si cura l’alimentazione, perché non si ha un alloggio, perchè si vive in una condizione di stress. La povertà non entra per niente nei criteri del riparto di quel grande salvadanaio da cui le Regioni attingono le risorse per alimentare i sistemi sanitari”.
“Noi per anni ci siamo battuti affinchè l’indice di deprivazione, e cioè la realtà della povertà, facesse irruzione in questa materia, che non è una materia contabile bensì politica. Ci hanno sempre detto che avevamo ragione, ma che avremmo dovuto attendere. Di anno in anno si è rinviato questo appuntamento. Bene, per noi quest’anno non c’è più alcuna possibilità di rinvio. Oggi, a fronte di una crisi economica devastante, la povertà deve essere uno dei parametri con cui si definisce la destinazione e la quantità delle risorse economiche per tenere in piedi e modernizzare i sistemi di salute”.
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