TARANTO - Dopo ben tre giorni di allarme per i cattivi odori che si avvertivano a Taranto, la situazione in città va lentamente migliorando. Anche oggi, però, non sono mancate le segnalazioni ai centralini dei vigili del fuoco e dell'Arpa.
Resta l'allerta perché i miasmi di gas provenienti dalla zona industriale si ripropongono quando aumenta l'intensità del vento. Sulle bacheche Facebook degli ambientalisti continuano le proteste da parte dei cittadini.
"VENDOLA E STEFANO DIFENDANO I TARANTINI DALLA PUZZA" - Una nota congiunta dei consiglieri del Pdl, Arnaldo Sala e Giuseppe Cristella.
Da diversi giorni gran parte della città di Taranto è ammorbata da una puzza nauseabonda che impedisce ai Tarantini si svolgere all’aperto normali attività , come lavorare, fare jogging o consumare un gelato al tavolino di un bar.
La puzza che ha invaso la Città sembra essere la stessa che da sempre si avverte quando si passa in auto davanti la raffinerie dell’ENI, olezzo che costringe gli automobilisti a una rapida chiusura dei finestrini…
Immaginiamo che le emissioni maleodoranti, non rientrando nella normativa vigente in materia di inquinamento, non possano essere sanzionate dagli organismi preposti al controllo ambientale che non possono intervenire nei confronti dello stabilimento industriale che spesso ammorba la nostra città .
Non di meno tutti i tarantini sono estremamente preoccupati della terribile puzza chiedendosi, tra l’altro, se sia o meno dannosa per la loro salute, peraltro alcuni di loro sono già in osservazione in ospedale per crisi respiratorie dovute alla puzza: dubbio legittimo in quanto chi oggi cerca di tranquillizzarci sull’olezzo immondo sono in gran parte gli stessi che fino a due anni addietro minimizzavano i danni dell’emissioni della grande industria.
Tutti i Tarantini, inoltre, sono preoccupati delle enormi fiammate, accompagnate da un denso fumo nero, sprigionate dalle ciminiere dell’ENI in occasione del violento nubifragio abbattutosi sulla città tre giorni addietro.
Tutti i cittadini preoccupati a Taranto, tutti tranne uno: Ippazio Stefà no, il “primo cittadino” che ha il dovere istituzionale di rappresentare le preoccupazioni dei Tarantini!
Con lui il Governatore di Puglia Nichi Vendola che ha altre importanti responsabilità !
Anche sulle emissioni maleodoranti il Sindaco Ippazio Stefà no è assente, latitante.
Infatti a Palazzo di Città con Stefà no, come in Regione Puglia con Vendola, la Politica, quella con P maiuscola, quella che si occupa dei problemi della gente, latita.
Se così non fosse Ippazio Stefà no e Nicky Vendola sarebbero subito intervenuti per chiedere all’industria responsabile di evitare le emissioni maleodoranti.
Ippazio Stefà no, soprattutto, dovrebbe chiedersi se la puzza immonda che tutti siamo costretti a respirare non provochi danni alla salute, se non comporti danni alle attività imprenditoriali, pensiamo ai ristoranti in Città Vecchia dove in questi giorni nessuno andrebbe a mangiare all’aperto!
Forse le emissioni maleodoranti non rientrano nella normativa ambientale, ma di certo qualsiasi fenomeno che limiti i diritti inalienabili dei cittadini e la libertà di impresa, è sanzionato dal Diritto civile e, quando interessa una moltitudine di persone, potrebbe anche costituire il presupposto per l’avvio di una class action.
Dove è la sbandierata “Puglia Migliore” di Vendola? E Ippazio Stefà no dirà anche in questo caso che non può affrontare il problema della puzza perché ha ereditato un comune dissestato?
Resta l'allerta perché i miasmi di gas provenienti dalla zona industriale si ripropongono quando aumenta l'intensità del vento. Sulle bacheche Facebook degli ambientalisti continuano le proteste da parte dei cittadini.
"VENDOLA E STEFANO DIFENDANO I TARANTINI DALLA PUZZA" - Una nota congiunta dei consiglieri del Pdl, Arnaldo Sala e Giuseppe Cristella.
Da diversi giorni gran parte della città di Taranto è ammorbata da una puzza nauseabonda che impedisce ai Tarantini si svolgere all’aperto normali attività , come lavorare, fare jogging o consumare un gelato al tavolino di un bar.
La puzza che ha invaso la Città sembra essere la stessa che da sempre si avverte quando si passa in auto davanti la raffinerie dell’ENI, olezzo che costringe gli automobilisti a una rapida chiusura dei finestrini…
Immaginiamo che le emissioni maleodoranti, non rientrando nella normativa vigente in materia di inquinamento, non possano essere sanzionate dagli organismi preposti al controllo ambientale che non possono intervenire nei confronti dello stabilimento industriale che spesso ammorba la nostra città .
Non di meno tutti i tarantini sono estremamente preoccupati della terribile puzza chiedendosi, tra l’altro, se sia o meno dannosa per la loro salute, peraltro alcuni di loro sono già in osservazione in ospedale per crisi respiratorie dovute alla puzza: dubbio legittimo in quanto chi oggi cerca di tranquillizzarci sull’olezzo immondo sono in gran parte gli stessi che fino a due anni addietro minimizzavano i danni dell’emissioni della grande industria.
Tutti i Tarantini, inoltre, sono preoccupati delle enormi fiammate, accompagnate da un denso fumo nero, sprigionate dalle ciminiere dell’ENI in occasione del violento nubifragio abbattutosi sulla città tre giorni addietro.
Tutti i cittadini preoccupati a Taranto, tutti tranne uno: Ippazio Stefà no, il “primo cittadino” che ha il dovere istituzionale di rappresentare le preoccupazioni dei Tarantini!
Con lui il Governatore di Puglia Nichi Vendola che ha altre importanti responsabilità !
Anche sulle emissioni maleodoranti il Sindaco Ippazio Stefà no è assente, latitante.
Infatti a Palazzo di Città con Stefà no, come in Regione Puglia con Vendola, la Politica, quella con P maiuscola, quella che si occupa dei problemi della gente, latita.
Se così non fosse Ippazio Stefà no e Nicky Vendola sarebbero subito intervenuti per chiedere all’industria responsabile di evitare le emissioni maleodoranti.
Ippazio Stefà no, soprattutto, dovrebbe chiedersi se la puzza immonda che tutti siamo costretti a respirare non provochi danni alla salute, se non comporti danni alle attività imprenditoriali, pensiamo ai ristoranti in Città Vecchia dove in questi giorni nessuno andrebbe a mangiare all’aperto!
Forse le emissioni maleodoranti non rientrano nella normativa ambientale, ma di certo qualsiasi fenomeno che limiti i diritti inalienabili dei cittadini e la libertà di impresa, è sanzionato dal Diritto civile e, quando interessa una moltitudine di persone, potrebbe anche costituire il presupposto per l’avvio di una class action.
Dove è la sbandierata “Puglia Migliore” di Vendola? E Ippazio Stefà no dirà anche in questo caso che non può affrontare il problema della puzza perché ha ereditato un comune dissestato?