BARI - Il malato, il sofferente, le famiglie: devono essere loro al centro di qualsiasi politica sanitaria e degli sforzi che dovranno necessariamente essere fatti per assicurare livelli dignitosi nell'assistenza.
E' questo l'appello che rivolgo direttamente all'assessore regionale pugliese alle politiche della salute, Elena Gentile e al presidente Nichi Vendola.
A loro raccomando cautela nel lanciarsi in continui trionfalismi, com'è accaduto anche quest'oggi in occasione della presentazione, da parte dell'osservatorio epidemiologico della Regione Puglia, della relazione sullo stato di salute della popolazione negli anni dal 2006 al 2011.
Temiamo, purtroppo, che la realtà sia diversa dai dati e dalle cifre che indicano situazioni tutto sommato accettabili e che anche – per esempio per quanto riguarda la mobilità attiva e passiva – meriterebbero un'analisi dettagliata.
Siamo invece convinti che la sanità non possa essere solo materia da ragionieri, pur in presenza dell'obbligo di tagliare spese, costi e – soprattutto - sprechi. E non a caso in Puglia continuiamo a leggere cronache che non vorremmo mai più: anziani trasferiti in ospedali a centinaia di chilometri da casa, personale in perenne emergenza, operatori del “118” sfiancati dai troppi disagi in cui sono costretti a svolgere la propria preziosissima opera, ricoverati costretti a portare cuscini e lenzuola da casa, ospedali altamente specialistici che ancora non riescono a decollare, la scure della scadenza dei contratti per medici e paramedici, l'assistenza agli ammalati oncologici che presenta pericolosissime lacune, le fondamentali “Case della Salute” che restano desolatamente un progetto di carta.
Adesso è il momento di unire gli sforzi per raggiungere l'unico vero obiettivo che il sistema regionale della sanità deve porsi sempre e comunque: alleviare la sofferenza dell'ammalato, essere pronto a qualsiasi emergenza.
A riferirlo in una nota Nicola Canonico (Mep).
E' questo l'appello che rivolgo direttamente all'assessore regionale pugliese alle politiche della salute, Elena Gentile e al presidente Nichi Vendola.
A loro raccomando cautela nel lanciarsi in continui trionfalismi, com'è accaduto anche quest'oggi in occasione della presentazione, da parte dell'osservatorio epidemiologico della Regione Puglia, della relazione sullo stato di salute della popolazione negli anni dal 2006 al 2011.
Temiamo, purtroppo, che la realtà sia diversa dai dati e dalle cifre che indicano situazioni tutto sommato accettabili e che anche – per esempio per quanto riguarda la mobilità attiva e passiva – meriterebbero un'analisi dettagliata.
Siamo invece convinti che la sanità non possa essere solo materia da ragionieri, pur in presenza dell'obbligo di tagliare spese, costi e – soprattutto - sprechi. E non a caso in Puglia continuiamo a leggere cronache che non vorremmo mai più: anziani trasferiti in ospedali a centinaia di chilometri da casa, personale in perenne emergenza, operatori del “118” sfiancati dai troppi disagi in cui sono costretti a svolgere la propria preziosissima opera, ricoverati costretti a portare cuscini e lenzuola da casa, ospedali altamente specialistici che ancora non riescono a decollare, la scure della scadenza dei contratti per medici e paramedici, l'assistenza agli ammalati oncologici che presenta pericolosissime lacune, le fondamentali “Case della Salute” che restano desolatamente un progetto di carta.
Adesso è il momento di unire gli sforzi per raggiungere l'unico vero obiettivo che il sistema regionale della sanità deve porsi sempre e comunque: alleviare la sofferenza dell'ammalato, essere pronto a qualsiasi emergenza.
A riferirlo in una nota Nicola Canonico (Mep).
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