BARI - La città di Bari è la prima delle città del sud nel ranking delle Smart cities stilato dall’Osservatorio Between sui 116 comuni capoluogo primari individuati dall’Istat.
È di ieri infatti la pubblicazione del primo Smart City Index, la graduatoria sulla smartness dei capoluoghi italiani curata dall’Osservatorio Between a partire da nove macro indicatori individuati: broadband, smart health, smart education, smart mobility, smart government, mobilità alternativa, efficienza energetica, risorse naturali ed energie rinnovabili.
In generale le città del nord si concentrano prevalentemente nella parte alta del ranking e quelle del sud e isole occupano la parte bassa, mente le città del centro si distribuiscono più uniformemente.
Bari rappresenta, dunque, un’eccezione nel panorama nazionale piazzandosi al 17° posto della classifica generale, prima tra le città del Sud, e registrando buoni risultati un po’ in tutte le categorie, con punte di eccellenza in particolare nel broadband e nella smart education.
“È il riconoscimento di un lavoro al quale in principio hanno creduto in pochi - dichiara l’assessore ai Lavori pubblici Marco Lacarra - profondendo un grandissimo impegno. Ovviamente questo risultato lusinghiero ci sprona a fare sempre meglio e a rilanciare la sfida che ha come obiettivo la riduzione dell’emissione dei gas inquinanti nella nostra città del 36% entro il 2020, così come previsto nel Piano d’azione per l’energia sostenibile (P.A.E.S.), approvato nel 2011 dal Consiglio comunale, in cui sono individuate 78 azioni dirette verso tale obiettivo, già in corso di realizzazione. L’elemento positivo di questa esperienza è dato dalla forte spinta offerta dal tessuto economico, imprenditoriale e sociale della città, che riunito nel P.E.S. C.N.E.L., ha creduto nel progetto di smart cities e scelto Bari per promuovere investimenti e avviare percorsi sperimentali.
Analogamente le altre “micro cities” della città (Autorità portuale, Aeroporto, Politecnico, Università) stanno sperimentando interventi di efficientamento energetico e produzione di energia da fonti rinnovabili nel frame di riferimento definito dall’amministrazione.
Altro fattore determinante è il coinvolgimento dei cittadini che hanno dato vita ad un’associazione tematica a garanzia della partecipazione diretta al processo di trasformazione della governance della nostra città in direzione di una piena sostenibilità”.
È di ieri infatti la pubblicazione del primo Smart City Index, la graduatoria sulla smartness dei capoluoghi italiani curata dall’Osservatorio Between a partire da nove macro indicatori individuati: broadband, smart health, smart education, smart mobility, smart government, mobilità alternativa, efficienza energetica, risorse naturali ed energie rinnovabili.
In generale le città del nord si concentrano prevalentemente nella parte alta del ranking e quelle del sud e isole occupano la parte bassa, mente le città del centro si distribuiscono più uniformemente.
Bari rappresenta, dunque, un’eccezione nel panorama nazionale piazzandosi al 17° posto della classifica generale, prima tra le città del Sud, e registrando buoni risultati un po’ in tutte le categorie, con punte di eccellenza in particolare nel broadband e nella smart education.
“È il riconoscimento di un lavoro al quale in principio hanno creduto in pochi - dichiara l’assessore ai Lavori pubblici Marco Lacarra - profondendo un grandissimo impegno. Ovviamente questo risultato lusinghiero ci sprona a fare sempre meglio e a rilanciare la sfida che ha come obiettivo la riduzione dell’emissione dei gas inquinanti nella nostra città del 36% entro il 2020, così come previsto nel Piano d’azione per l’energia sostenibile (P.A.E.S.), approvato nel 2011 dal Consiglio comunale, in cui sono individuate 78 azioni dirette verso tale obiettivo, già in corso di realizzazione. L’elemento positivo di questa esperienza è dato dalla forte spinta offerta dal tessuto economico, imprenditoriale e sociale della città, che riunito nel P.E.S. C.N.E.L., ha creduto nel progetto di smart cities e scelto Bari per promuovere investimenti e avviare percorsi sperimentali.
Analogamente le altre “micro cities” della città (Autorità portuale, Aeroporto, Politecnico, Università) stanno sperimentando interventi di efficientamento energetico e produzione di energia da fonti rinnovabili nel frame di riferimento definito dall’amministrazione.
Altro fattore determinante è il coinvolgimento dei cittadini che hanno dato vita ad un’associazione tematica a garanzia della partecipazione diretta al processo di trasformazione della governance della nostra città in direzione di una piena sostenibilità”.
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