BARI - “Sono ammirato dalle parole di papa Francesco sul dolore dei migranti, ma mentre la cronaca ci mostra il suo volto sorridente da Lampedusa, gli stessi media recano notizie sempre più angoscianti dal Cairo”. Il presidente del Consiglio regionale della Puglia Onofrio Introna esprime gratitudine al Santo Padre per le “espressioni di altissimo magistero storico e sociale, pronunciate con il calore e la semplicità che abbiamo imparato ad apprezzare e allo stesso tempo con forte determinazione”.
“Mi riconosco nell’appello di papa Bergoglio a svegliare le coscienze, a non accettare con indifferenza il dolore di chi non ha più niente. E ho colto il suo monito a soccorrere gli ultimi, a ricordare che sono fratelli, bisognosi di ogni nostra attenzione. Lo accolgo, tanto più come pugliese e rappresentante di una comunità che ha sempre fatto dell’accoglienza e della sensibilità umana il suo tratto distintivo”.
“Sono valori che dovremmo affermare insieme a tutti i cittadini del mondo, per levare quella ‘spina’ che fa soffrire il papa e che ferisce i nostri cuori, anche se fingiamo di non sentirla”.
“Il Mediterraneo è una pericolosa autostrada d’acqua - osserva Introna – è l’unica via di comunicazione aperta a caro prezzo a chi non ha più nulla. Non dobbiamo tollerare che donne e uomini disperati fuggano dalla morte solo per trovarne un’altra, davanti alle nostre coste”. È lo stesso mare sul quale si affaccia l’Egitto, insanguinato da un conflitto civile sempre più preoccupante.
“Le tragiche vicende in corso nella capitale egiziana sono un’ipoteca per il nostro Paese e ci chiederanno di tornare a esercitare la nostra solidarietà. Prepariamoci ancora una volta all’accoglienza, senza se e senza ma, come ci hanno insegnato le generazioni che ci hanno preceduto, le nostre madri e i nostri padri. E come abbiamo dimostrato nell’esodo albanese fine ‘900, la gente di Puglia non è insensibile alla sofferenza degli altri e pratica i valori umani più veri”.
“Ha ragione papa Francesco quando parla di ‘globalizzazione dell’indifferenza’ – conclude il presidente del Consiglio regionale – ma come pugliesi possiamo dire con orgoglio che quello è un difetto che non ci appartiene”.
“Mi riconosco nell’appello di papa Bergoglio a svegliare le coscienze, a non accettare con indifferenza il dolore di chi non ha più niente. E ho colto il suo monito a soccorrere gli ultimi, a ricordare che sono fratelli, bisognosi di ogni nostra attenzione. Lo accolgo, tanto più come pugliese e rappresentante di una comunità che ha sempre fatto dell’accoglienza e della sensibilità umana il suo tratto distintivo”.
“Sono valori che dovremmo affermare insieme a tutti i cittadini del mondo, per levare quella ‘spina’ che fa soffrire il papa e che ferisce i nostri cuori, anche se fingiamo di non sentirla”.
“Il Mediterraneo è una pericolosa autostrada d’acqua - osserva Introna – è l’unica via di comunicazione aperta a caro prezzo a chi non ha più nulla. Non dobbiamo tollerare che donne e uomini disperati fuggano dalla morte solo per trovarne un’altra, davanti alle nostre coste”. È lo stesso mare sul quale si affaccia l’Egitto, insanguinato da un conflitto civile sempre più preoccupante.
“Le tragiche vicende in corso nella capitale egiziana sono un’ipoteca per il nostro Paese e ci chiederanno di tornare a esercitare la nostra solidarietà. Prepariamoci ancora una volta all’accoglienza, senza se e senza ma, come ci hanno insegnato le generazioni che ci hanno preceduto, le nostre madri e i nostri padri. E come abbiamo dimostrato nell’esodo albanese fine ‘900, la gente di Puglia non è insensibile alla sofferenza degli altri e pratica i valori umani più veri”.
“Ha ragione papa Francesco quando parla di ‘globalizzazione dell’indifferenza’ – conclude il presidente del Consiglio regionale – ma come pugliesi possiamo dire con orgoglio che quello è un difetto che non ci appartiene”.
Tags
Politica