"A un paziente su 100 prescritto il farmaco sbagliato per non dire controindicato": lo dice uno studio svizzero
BARI - Non sempre una medicina aiuta a guarire dalla malattia per cui pensavamo fosse prescritta ed anzi può essere addirittura dannosa. A confermarlo è uno studio commissionato dalla Federazione dei medici svizzeri (FMH) e Santésuisse portato all’attenzione del pubblico italiano da Giovanni D’AGATA, presidente e fondatore dello “Sportello dei Diritti”.
Su 3,13 milioni di Svizzeri, infatti, circa 42’000, pari all'1,3%, hanno fatto uso nel 2010 di medicinali controindicati. Tra gli ultra settantenni la percentuale sale al 4%.
Tra gli oltre 20'000 studi medici gli esperti dell'istituto basilese "Clinical Epidemiology and Biostatistics" hanno rilevato che 457 di essi hanno tendenza a prescrivere ai loro pazienti una combinazione di medicinali definiti inadatti che possono provocare effetti nocivi.
La professione medica è un mestiere difficile, questo è un dato di fatto, ma queste cifre dovrebbero stimolare gli operatori sanitari a fare sempre più attenzione nella prescrizione dei farmaci a tutela dei propri pazienti per evitare conseguenze negative se non addirittura letali. Lo riporta in una nota lo 'Sportello dei Diritti'.
Su 3,13 milioni di Svizzeri, infatti, circa 42’000, pari all'1,3%, hanno fatto uso nel 2010 di medicinali controindicati. Tra gli ultra settantenni la percentuale sale al 4%.
Tra gli oltre 20'000 studi medici gli esperti dell'istituto basilese "Clinical Epidemiology and Biostatistics" hanno rilevato che 457 di essi hanno tendenza a prescrivere ai loro pazienti una combinazione di medicinali definiti inadatti che possono provocare effetti nocivi.
La professione medica è un mestiere difficile, questo è un dato di fatto, ma queste cifre dovrebbero stimolare gli operatori sanitari a fare sempre più attenzione nella prescrizione dei farmaci a tutela dei propri pazienti per evitare conseguenze negative se non addirittura letali. Lo riporta in una nota lo 'Sportello dei Diritti'.