Alga tossica, "nessun problema a Bisceglie"


BISCEGLIE (BT) - All’indomani della rilevazione da parte dell'ARPA , l'Agenzia regionale per l’ambiente, di tracce di Ostreopsis ovata la cosiddetta “alga tossica” anche a Bisceglie, al confine del territorio di Molfetta anche se in concentrazione bassa e, soprattutto, in un'area già interdetta alla balneazione, il Sindaco di Bisceglie Francesco Spina che sta seguendo costantemente l'evolversi della situazione, ha rilasciato la seguente dichiarazione: «Non c'è alcun allarme e non si registrano in ospedale casi di intossicazione. Solo qualche cittadino che si è recato per chiedere informazioni. Le acque di Bisceglie sono costantemente monitorate dall’ARPA, a dimostrazione dell'attenzione che stiamo dedicando alla cura del nostro mare. Posso rassicurare i miei concittadini che la presenza di alghe tossiche è stata accertata solo in prossimità della foce del depuratore di Bisceglie, in una zona già interdetta alla balneazione e, pertanto, non c'è alcun pericolo per la salute dei bagnanti nelle restanti spiagge biscegliesi». Come prevede il dipartimento di prevenzione della Asl, in caso di fioritura certificata è consigliabile evitare lo stazionamento lungo le coste rocciose in condizioni di mareggiata. In presenza di sintomi ricollegabili all'alga tossica (febbre, faringite, tosse, cefalea, dermatite, nausea, etc) bisogna: - allontanarsi immediatamente dalla spiaggia: talvolta sono sufficienti spostamenti di alcune decine di metri per alleviare o eliminare il malessere, - soggiornare in locali dotati di impianto di condizionamento: in alcuni casi i disturbi scompaiono rapidamente, - proteggere particolarmente bambini, anziani e persone affette da patologie dell'apparato respiratorio quali asmatici, allergici, etc. I sintomi si presentano dopo 2-6 ore dall'esposizione e regrediscono, di norma, dopo 24-48 ore senza ulteriori complicazioni. Se persistono o si aggravano è opportuno consultare il proprio medico curante, mentre il ricorso al pronto soccorso dovrà essere riservato ai casi più gravi e persistenti.

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