ROMA - Il premier Enrico Letta non teme che ci sia un'influenza sulla vita del governo" per condanne o "vicende giudiziarie" (dell'ex premier Berlusconi, ndr), perchè "gli italiani hanno bisogno di governo, di risposte e di concretezze". Il premier, ai microfoni di 'Radio anch'io', non è voluto entrare nel merito del cosiddetto 'Lodo Violante'. "A me sembra - ha detto - che al di la' del governo più forte o più debole e del chiacchiericcio politico che non mi interessa, che il governo abbia varato misure importanti da cui l'Italia può trovare grande giovamento''.
"Io insisto - ha detto ancora Letta - il 'porcellum ' è uno dei guai principali del nostro Paese" e sia la parte delle "riforme costituzionali, sia la parte dalla riforma elettorale", saranno i temi "prioritari dell'autunno".
Intanto Berlusconi non fa sconti a Enrico Letta e al suo governo. Superato lo scoglio-Imu, entra nel vivo la partita decisiva, quella che riguarda il destino politico (ma anche personale) del Cavaliere dopo la condanna definitiva nel processo Mediaset. Una difesa a tappeto che nulla lascia di intentato: si chiama in causa la Consulta, si chiede la sospensione dei lavori della Giunta e si annuncia il ricorso alla Corte Europea dei Diritti dell'Uomo.
Come preannunciato, quindi, i legali del Cavaliere hanno presentato di buon mattino in Giunta delle elezioni del Senato la memoria difensiva con 6 pareri pro-veritate elaborati da 8 esperti tra costituzionalisti e giuristi.