"Decreto discariche, ulteriore regalo del Governo all'Ilva"


TARANTO - Intervento del consigliere regionale SeL, Alfredo Cervellera. "Il Governo Letta-Berlusconi con il decreto d’urgenza per autorizzare le discariche interne all’Ilva non solo è in continuità con quello di Monti-Clini, ma se è possibile riesce a fare ancora di peggio.
Infatti, con una procedura, a mio modesto avviso incostituzionale, ignora le competenze della Regione e degli enti locali e qualsiasi loro coinvolgimento per imporre, con un atto autoritario ed antidemocratico, ulteriori aggravi ed umiliazioni ad un territorio già provato dal secolare stupro ambientale della grande industria.
Si può fare peggio di Clini per salvare l’Ilva ?
Evidentemente si, se il ministro Orlando ha tenuto conto solo delle volontà espresse dall’industrialista Bondi e dal finto ambientalista Ronchi e non quelle di una popolazione stremata che, dopo quest’atto prevaricatore deciso per far risparmiare l’Ilva, non avrà mai più fiducia in chi ci governa.
Sa il ministro Orlando che la “Mater Gratiae” è una bomba ecologica a cielo aperto?
Che in quella discarica per più di mezzo secolo, dall’Italsider ad oggi, si sono accumulate, seppellite e stratificate tonnellate di sostanze tossiche e nocive che sicuramente pregiudicano l’eco sistema del Mar Piccolo?
Sa che nelle vicinanze di quel territorio si sono seppelliti barili di apirolio, sostanza tra le più velenose per l’ambiente, che come teme l’Arpa sta raggiungendo attraverso la falda freatica il Mar Piccolo, aggravando quell’inquinamento da diossina che ha costretto i nostri mitilicoltori a trasferirsi in Mar Grande con un grave danno alla loro e alla nostra economia?
Non era più logico procedere, prima di sanare con un atto d’imperio una situazione illegittima, a una bonifica delle discariche Ilva con una rigorosa e stringente (anche nei tempi di attuazione) Autorizzazione Integrata Ambientale?
Quando si interverrà sulla questione dell’inquinamento delle falde acquifere, essenziale per il risanamento ambientale di Taranto, tenuto volutamente fuori da Clini dall’AIA nel decreto “Salva-Ilva”?
E adesso dopo che è stato combinato questo ulteriore pastrocchio e danno che potrebbe rivelarsi irreversibile nei confronti di Taranto cosa faranno i nostri parlamentari della strana maggioranza PD-PDL all’atto della sua conversione in Legge?
Si limiteranno ad approvare, o addirittura a peggiorare come hanno già fatto nel passato il Decreto Legge, o correranno ai ripari imponendo al Governo il suo ritiro?
Unica misura decente se vogliamo il rispetto per il nostro territorio e una speranza legittima per il suo risanamento.
Per questo, nell’unirmi alle proteste che da più parti, politiche, istituzionale e sociali, si levano contro questo atto aberrante del Governo, auspico un intervento deciso dalla Regione Puglia e del Comune di Taranto fino ad avanzare, se verificati i dubbi di costituzionalità di cui innanzi parlavo, un ricorso presso la Suprema Corte per annullare le parti del Decreto Legge che concedono questo ulteriore “regalo” all’Ilva".

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