di Piero Fabris - Palesemente soddisfatta la giunta guidata dal Sindaco Ettore Caroppo che ha aggiunto un altro gradino all’ambizioso progetto di valorizzare e divulgare l’opera di un poeta, narratore, critico e operatore culturale tra i più significativi del Novecento. Vittorio Bodini è nato a Bari nel1914 da genitori Salentini e morto a Roma nel1970. E’ stato uno dei migliori interpreti e traduttori della letteratura Iberica. All’evento era presente, tra gli altri, il professor Antonio Lucio Giannone, studioso e profondo conoscitore degli scritti dell’illustre intellettuale.
L’assessore alla Cultura, Maria Teresa Baccaro, ricordando l’appuntamento del 31 Agosto in quel di Cocumola, sottolineando la grandezza del personaggio ha ribadito l’importanza della collaborazione e dell’impegno comune, perché l’opera di Vittorio Bodini non venga dimenticata, ma divulgata e approfondita.
E quando il vice Sindaco Franco Leomanni ha citato la poesia dedicata proprio a Cocumola quale seme evocatore e fragranza di curiosità durante una cena, all’improvviso molti titoli dell’illustre figura, han cominciato a palpitare e vividi i versi sgorgavano come pensieri vibranti: lo scoglio. Si arrampicano i miei pensieri a Bari e fra le barche..”.
“Quando dai pomodori uscirà il sangue/ il destino dell’uomo sarà segnato”…”Cade a pezzi quest’ora sulle terre del Sud. Un tramonto da bestia macellata. L’aria è piena di sangue, e gli ulivi, le foglie del tabacco e ancora non si accende un lume”….”Come un polpo sbattuto vivo contro
Lo scoglio. Si arricciano i miei pensieri a Bari fra le barche…”
E titoli come : Lecce, Generazione, Madrid eccheggiavano tra i presenti in attesa di poter tagliare il nastro e ammirare la mostra organizzata dal ‘Presidio del libro’ di Sannicola di Lecce.
Attraverso la sua poesia Surrealista, il poeta ha condiviso intuizioni, riflessioni, la comprensione di una realtà con una lucidità affilata, facendone un ritratto disincantato.
Egli ha denunciato lo smarrimento totale e sostanziale dell’animo umano, la ricerca disperata e senza fede dove il gioco (O i giochi di ruolo e il nascondersi dietro abiti e titoli cioè l’apparenza) è solo un mezzo per stabilire, forse infantilmente, l’equilibrio sconvolto.
Scoprire Vittorio Bodini, i suoi rapporti con i più noti esponenti della letteratura, approfondire le sue fatiche attraverso la rivista: “Esperienza poetica” è un aiuto a dare fisionomia alla nostra lirica, al suo percorso dal dopoguerra, alla vivace polemica che si creò tra gli Ermetisti, i Neorealisti e quelli che cercavano un verso più coerente che fosse specchio, riflesso delle realtà sociali nuove.
L’augurio è che il Centro Studi pulsi e luminoso irradi i tesori culturali che Vittorio Bodini ha lasciato semi tra pietre e campi arsi, assetati, oggi più di ieri, a quest’oggi che seppe scrutare e contemplare con acutezza profetica.
L’assessore alla Cultura, Maria Teresa Baccaro, ricordando l’appuntamento del 31 Agosto in quel di Cocumola, sottolineando la grandezza del personaggio ha ribadito l’importanza della collaborazione e dell’impegno comune, perché l’opera di Vittorio Bodini non venga dimenticata, ma divulgata e approfondita.
E quando il vice Sindaco Franco Leomanni ha citato la poesia dedicata proprio a Cocumola quale seme evocatore e fragranza di curiosità durante una cena, all’improvviso molti titoli dell’illustre figura, han cominciato a palpitare e vividi i versi sgorgavano come pensieri vibranti: lo scoglio. Si arrampicano i miei pensieri a Bari e fra le barche..”.
“Quando dai pomodori uscirà il sangue/ il destino dell’uomo sarà segnato”…”Cade a pezzi quest’ora sulle terre del Sud. Un tramonto da bestia macellata. L’aria è piena di sangue, e gli ulivi, le foglie del tabacco e ancora non si accende un lume”….”Come un polpo sbattuto vivo contro
Lo scoglio. Si arricciano i miei pensieri a Bari fra le barche…”
E titoli come : Lecce, Generazione, Madrid eccheggiavano tra i presenti in attesa di poter tagliare il nastro e ammirare la mostra organizzata dal ‘Presidio del libro’ di Sannicola di Lecce.
Attraverso la sua poesia Surrealista, il poeta ha condiviso intuizioni, riflessioni, la comprensione di una realtà con una lucidità affilata, facendone un ritratto disincantato.
Egli ha denunciato lo smarrimento totale e sostanziale dell’animo umano, la ricerca disperata e senza fede dove il gioco (O i giochi di ruolo e il nascondersi dietro abiti e titoli cioè l’apparenza) è solo un mezzo per stabilire, forse infantilmente, l’equilibrio sconvolto.
Scoprire Vittorio Bodini, i suoi rapporti con i più noti esponenti della letteratura, approfondire le sue fatiche attraverso la rivista: “Esperienza poetica” è un aiuto a dare fisionomia alla nostra lirica, al suo percorso dal dopoguerra, alla vivace polemica che si creò tra gli Ermetisti, i Neorealisti e quelli che cercavano un verso più coerente che fosse specchio, riflesso delle realtà sociali nuove.
L’augurio è che il Centro Studi pulsi e luminoso irradi i tesori culturali che Vittorio Bodini ha lasciato semi tra pietre e campi arsi, assetati, oggi più di ieri, a quest’oggi che seppe scrutare e contemplare con acutezza profetica.
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