BARI - ll presidente del gruppo consiliare del PDL alla Regione Puglia Ignazio Zullo, ha indirizzato al presidente della Regione Nichi Vendola, all’assessore Angela Barbanente e, per conoscenza, ai sindaci dei comuni della Puglia, ai presidenti delle Province pugliesi, agli organismi imprenditoriali ed agli ordini professionali interessati - la seguente lettera:
“Gentilissimi, un primo esame del Piano paesaggistico adottato dal Governo regionale e pubblicato il 6 agosto scorso denota aspetti che rischiano di compromettere gravemente le stesse finalità che si propone, ossia la tenuta del sistema riguardo al doveroso rispetto del bene-paesaggio, valore di rango costituzionale del quale tutti siamo e vorremmo essere fedeli interpreti. Quando infatti un Piano non viene riconosciuto, condiviso e avvertito come equo da chi è chiamato a rispettarlo e attuarlo, si rischia un effetto-boomerang che abbiamo il dovere di evitare, non perché non sia insito nella coscienza collettiva il doveroso rispetto del patrimonio paesaggistico, ma perché il relativo Piano deve contemperare anche le altre esigenze delle attività e della vita umana che pur si fondano su altri valori di pari rango costituzionale, come lo sviluppo, il lavoro, l’occupazione, la libertà d’intrapresa, il diritto di proprietà .
Orbene, nel PPTR in questione si registrano gravi incongruenze, rappresentazioni non rispondenti alla realtà dei luoghi, vincoli in contrasto con strumenti urbanistici appena approvati previe anche rigorose valutazioni degli Uffici regionali, improbabili tipizzazioni a pascolo e a bosco financo nelle aree urbane ed industriali e tante altre già segnalate dai colleghi e dalla stampa.
Pur riconoscendo e dando atto della sensibilità dimostrata nel preannuncio dell’assessore Barbanente di una proroga dei termini per la presentazione di “osservazioni” da parte dei soggetti aventi titolo, sento il dovere di allertare la vostra attenzione su un dato ineludibile al quale occorre porre rimedio. Mi riferisco alle misure di salvaguardia che, con l’adozione, sono ormai operanti, bloccando qualsiasi iter o procedura in corso, con gravissime conseguenze di ordine economico e con il rischio di successivi, pesanti contenziosi.
In ragione di ciò, chiedo fermamente - interpretando il sentire diffuso dei pugliesi - che il PPTR adottato venga revocato con immediatezza e che si riavvii l’iter di di formazione del Piano secondo le procedure di cui alla LR 20/2009, facendogli precedere e non seguire la fase di audizioni, altrimenti destinata a svolgersi in presenza di fatti compiuti e danni già operanti.
Mi auguro che questa nostra richiesta venga apprezzata per le finalità che persegue, che si riassumono nella volontà di definire una programmazione al tempo stesso rigorosa e condivisa, che non venga avvertita cioè come un atto d’imperio calato dall’alto nel dispregio delle autonomie dei territori e delle libertà costituzionali.
Certo di un pronto cenno di riscontro, vogliate gradire un cordiale saluto”.
“Gentilissimi, un primo esame del Piano paesaggistico adottato dal Governo regionale e pubblicato il 6 agosto scorso denota aspetti che rischiano di compromettere gravemente le stesse finalità che si propone, ossia la tenuta del sistema riguardo al doveroso rispetto del bene-paesaggio, valore di rango costituzionale del quale tutti siamo e vorremmo essere fedeli interpreti. Quando infatti un Piano non viene riconosciuto, condiviso e avvertito come equo da chi è chiamato a rispettarlo e attuarlo, si rischia un effetto-boomerang che abbiamo il dovere di evitare, non perché non sia insito nella coscienza collettiva il doveroso rispetto del patrimonio paesaggistico, ma perché il relativo Piano deve contemperare anche le altre esigenze delle attività e della vita umana che pur si fondano su altri valori di pari rango costituzionale, come lo sviluppo, il lavoro, l’occupazione, la libertà d’intrapresa, il diritto di proprietà .
Orbene, nel PPTR in questione si registrano gravi incongruenze, rappresentazioni non rispondenti alla realtà dei luoghi, vincoli in contrasto con strumenti urbanistici appena approvati previe anche rigorose valutazioni degli Uffici regionali, improbabili tipizzazioni a pascolo e a bosco financo nelle aree urbane ed industriali e tante altre già segnalate dai colleghi e dalla stampa.
Pur riconoscendo e dando atto della sensibilità dimostrata nel preannuncio dell’assessore Barbanente di una proroga dei termini per la presentazione di “osservazioni” da parte dei soggetti aventi titolo, sento il dovere di allertare la vostra attenzione su un dato ineludibile al quale occorre porre rimedio. Mi riferisco alle misure di salvaguardia che, con l’adozione, sono ormai operanti, bloccando qualsiasi iter o procedura in corso, con gravissime conseguenze di ordine economico e con il rischio di successivi, pesanti contenziosi.
In ragione di ciò, chiedo fermamente - interpretando il sentire diffuso dei pugliesi - che il PPTR adottato venga revocato con immediatezza e che si riavvii l’iter di di formazione del Piano secondo le procedure di cui alla LR 20/2009, facendogli precedere e non seguire la fase di audizioni, altrimenti destinata a svolgersi in presenza di fatti compiuti e danni già operanti.
Mi auguro che questa nostra richiesta venga apprezzata per le finalità che persegue, che si riassumono nella volontà di definire una programmazione al tempo stesso rigorosa e condivisa, che non venga avvertita cioè come un atto d’imperio calato dall’alto nel dispregio delle autonomie dei territori e delle libertà costituzionali.
Certo di un pronto cenno di riscontro, vogliate gradire un cordiale saluto”.
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