MELPIGNANO (LE) – Nella giornata di sabato un orso polare, accompagnato dai volontari di Greenpeace Gruppo Locale di Lecce è apparso sul prato antistante il palco durante il concerto della Notte della Taranta con un appello: www.savethearctic.org.
L’animale simbolo della campagna di Greenpeace contro le trivellazioni petrolifere nell’Artico, dopo essere stato al concerto dei Sud Sound System al Parco Gondar di Gallipoli, e al Green Sound Festival di San Cataldo arriva anche a Melpignano.
L’orso polare ci ricorda che a casa sua il rapido scioglimento dei ghiacci ha aperto nuove vie di transito e l’Artico, un tempo irraggiungibile, è diventato la meta privilegiata per l’estrazione di petrolio.
A capo di questa corsa all’oro nero c’è Shell.Oramai sono passati alcuni mesi da quando l’azienda ha miseramente fallito nel tentativo di trivellare in Alaska. Grazie alla campagna di Greenpeace, che ha già raccolto più di 3 milioni e mezzo di firme per fermare le trivellazioni, è stata dimostrata al grande pubblico l’inaffidabilità degli standard operativi di Shell.
Dopo l’Alaska, Shell ha trovato l’Eldorado tra i ghiacci della Russia Artica stringendo un accordo con la pericolosa azienda russa Gazprom per iniziare le esplorazioni in un territorio dove la corruzione dilaga e i controlli sulle compagnie petrolifere sono scarsi.
A causa delle difficili condizioni climatiche e operative in Artico, disastri come quello del golfo del Messico, sono praticamente inevitabili.
Greenpeace, impegnata da anni nel far conoscere al grande pubblico i rischi ambientali e sanitari legati all’utilizzo delle centrali a carbone che, assieme al petrolio, costituisce la principale concausa del riscaldamento globale, rilancia la sua campagna “Save the Arctic” che ha come scopo la completa messa al bando di ogni tipo di attività estrattiva a latitudini polari.
Purtroppo l'ecosistema Artico non è l'unico a essere minacciato da Shell. La compagnia anglo-olandese, insieme all'italiana Eni, ha progetti di trivellazione anche nel Mediterraneo, un mare semi chiuso dove una "marea nera" avrebbe conseguenze disastrose sull'ecosistema marino, sulle risorse della pesca e sull'economia locale.
Con questo evento vogliamo diffondere la nostra campagna affinché l'Artico sia protetto per sempre! Firma su www.savethearctic.org affinchè le Nazioni Unite dichiarino l’Artico un santuario globale, una zona protetta da ogni tipo di sfruttamento industriale.
Greenpeace invita tutti a prendere la bicicletta e pedalare per l’Artico il 15 settembre 2013. Questa simbolica “Pedalata Polare” coinvolgerà sei città italiane - Bari, Catania, Milano, Napoli, Roma e Verona – con artisti di strada, gelati, palloncini e attività per i più piccoli, tutto a tema Save The Arctic. Per maggiori informazioni www.pedalatapolare.org
L’animale simbolo della campagna di Greenpeace contro le trivellazioni petrolifere nell’Artico, dopo essere stato al concerto dei Sud Sound System al Parco Gondar di Gallipoli, e al Green Sound Festival di San Cataldo arriva anche a Melpignano.
L’orso polare ci ricorda che a casa sua il rapido scioglimento dei ghiacci ha aperto nuove vie di transito e l’Artico, un tempo irraggiungibile, è diventato la meta privilegiata per l’estrazione di petrolio.
A capo di questa corsa all’oro nero c’è Shell.Oramai sono passati alcuni mesi da quando l’azienda ha miseramente fallito nel tentativo di trivellare in Alaska. Grazie alla campagna di Greenpeace, che ha già raccolto più di 3 milioni e mezzo di firme per fermare le trivellazioni, è stata dimostrata al grande pubblico l’inaffidabilità degli standard operativi di Shell.
Dopo l’Alaska, Shell ha trovato l’Eldorado tra i ghiacci della Russia Artica stringendo un accordo con la pericolosa azienda russa Gazprom per iniziare le esplorazioni in un territorio dove la corruzione dilaga e i controlli sulle compagnie petrolifere sono scarsi.
A causa delle difficili condizioni climatiche e operative in Artico, disastri come quello del golfo del Messico, sono praticamente inevitabili.
Greenpeace, impegnata da anni nel far conoscere al grande pubblico i rischi ambientali e sanitari legati all’utilizzo delle centrali a carbone che, assieme al petrolio, costituisce la principale concausa del riscaldamento globale, rilancia la sua campagna “Save the Arctic” che ha come scopo la completa messa al bando di ogni tipo di attività estrattiva a latitudini polari.
Purtroppo l'ecosistema Artico non è l'unico a essere minacciato da Shell. La compagnia anglo-olandese, insieme all'italiana Eni, ha progetti di trivellazione anche nel Mediterraneo, un mare semi chiuso dove una "marea nera" avrebbe conseguenze disastrose sull'ecosistema marino, sulle risorse della pesca e sull'economia locale.
Con questo evento vogliamo diffondere la nostra campagna affinché l'Artico sia protetto per sempre! Firma su www.savethearctic.org affinchè le Nazioni Unite dichiarino l’Artico un santuario globale, una zona protetta da ogni tipo di sfruttamento industriale.
Greenpeace invita tutti a prendere la bicicletta e pedalare per l’Artico il 15 settembre 2013. Questa simbolica “Pedalata Polare” coinvolgerà sei città italiane - Bari, Catania, Milano, Napoli, Roma e Verona – con artisti di strada, gelati, palloncini e attività per i più piccoli, tutto a tema Save The Arctic. Per maggiori informazioni www.pedalatapolare.org
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