M5s Puglia contro la Tap: "Strage annunciata"


BARI - La TAP (Trans Adriatic Pipeline) è un gasdotto che avrà una lunghezza di circa 870 chilometri, la massima elevazione da cui passerà sarà 1800 metri tra le montagne dell’Albania, mentre il punto più profondo per accogliere la sezione subacquea dell’opera sarà di 810 metri nel nostro mare Adriatico.
Il tratto del gasdotto avrà un diametro di 1,2 metri, invece il diametro della porzione sottomarina sarà di 0,91 metri; inizialmente avrà una capacità di trasporto di 10 miliardi di Smc (metri cubi standard) all’anno, mentre in futuro si prevede di migliorare la capacità di trasporto almeno di due volte utilizzando compressori appropriati.

In principio gli azionisti erano Axpo (42,5% Svizzera), Statoil (42,5% Norvegese) ed E.ON (15% Tedesca), mentre ora sono:

- BP (20% Inglese), Socar (20% Azera), Statoil (20%), Fluxys (16% Belga), Total (10% Francese), E.ON (9%) e Axpo (5%).

Naturalmente non è presente un solo gruppo italiano...

Di recente, il nostro Primo Ministro Enrico Letta ha affermato che comporterà un abbattimento dei costi energetici «Rendendo inoltre l’area adriatico-jonica il fulcro della futura politica energetica europea»; concetti già ribaditi dalla Sen (la Strategia energetica nazionale), approvata ultimamente.

Come porterebbe a una diminuzione dei prezzi se la quantità di gas consumata in Italia (dati 2011 fonte Ministero dello sviluppo economico - Dipartimento per l'Energia – DGSAIE) è di 77.917.000.000 (circa 80 miliardi) di Smc a fronte di una produzione in grado di soddisfare solo il fabbisogno annuo di 3 milioni di consumatori domestici, meno della stessa popolazione pugliese?

Tutto questo in una regione, la Puglia, che produce l’86% di energia in più del suo fabbisogno!

L’energia elettrica utilizzata entro i confini italiani è già pesantemente sbilanciata verso fonti non rinnovabili, inquinanti e costose, come il gas naturale (54% contro una media europea del 22) e petrolio (10% contro una media europea del 3) perché continuare su questa strada sbagliata?

Non c’è bisogno di questo gasdotto per ridurre la bolletta, è sufficiente la volontà politica di una classe dirigente che stia attenta agli sprechi e che sfrutti le energie rinnovabili che sono alla portata di tutti e infinite!

In un'intervista esclusiva al Sole 24 Ore la direttrice dell'Agenzia internazionale per l'Energia (Aie), Maria van der Hoeven, ha accolto con scetticismo la vittoria della Trans Adriatic Pipeline (Tap) come rotta di trasporto delle forniture di Shah Deniz 2 (in Azerbaijan): rallegrarsi è prematuro, ha spiegato, finché non sarà presa la decisione finale d'investimento per lo sviluppo del giacimento e comunque non bisogna farsi illusioni: la realizzazione del Corridoio Sud potrebbe non ridurre sensibilmente i prezzi del gas per i consumatori, né ci affrancherà – se non in minima parte dalla dipendenza dalle forniture russe. Shah Deniz è un giacimento difficile da sviluppare, i costi sono molto elevati e bisogna considerare che la persistente debolezza della domanda di gas in Europa e la trasformazione dei meccanismi di prezzo sul mercato europeo sollevano dubbi sulla redditività del progetto.

Inoltre, per realizzare questo progetto (e non solo) il presidente della regione Nichi Vendi(o)la di SEL (Sinistra Ecologia e Libertà) ha ratificato la nuova legge regionale n.12 del 2013 (detta “Legge taglia-ulivi”) che introduce ulteriori deroghe al divieto di espianto degli alberi “monumentali” per lo più ulivi secolari, minacciando di fatto la sopravvivenza del paesaggio pugliese, depauperando e offendendo il simbolo stesso della nostra regione e compiendo l’ennesimo attentato a un territorio già messo a dura prova dalla presenza dell’Ilva, da un uso spregiudicato di pannelli fotovoltaici e da altre opere di “interesse pubblico”.

A San Foca sono minacciati i fondali di posidonie (piante acquatiche protette) e con esse l’intero habitat marino e questo proprio in una rinomata località turistica più volte premiata con la "bandiera blu"!

Minare il territorio apulo e di conseguenza il turismo, la sua agricoltura e il settore ittico significa continuare a togliere ai pugliesi le poche risorse che restano per il proprio sviluppo economico.

Bisogna salvaguardare l’incolumità della popolazione locale che perderà le sue fonti di sostentamento (pesca e turismo) e l’integrità del paesaggio.

Ricordo che quest’ultimo fa parte del patrimonio naturale e culturale che andrebbe difeso così come previsto dall’Unesco e dalla Convenzione per la Salvaguardia del Patrimonio Mondiale, firmata a Parigi nel novembre 1972 e ratificata in Italia con legge 6 aprile 1977, n. 184, che definisce il concetto di patrimonio culturale e naturale, nonché le modalità per attuare la sua protezione.

Perché vogliono distruggerlo?

Se la Tap sarà costruita sarà una strage annunciata perché il movimento delle placche terrestri la distruggerà in non molti anni, infatti l’Africa si muove verso nord, schiacciando il Mediterraneo: Africa ed Europa si avvicinano di 2 centimetri ogni anno, mentre l’Italia sta ruotando verso la Jugoslavia e l’Adriatico tende a chiudersi.
A riferirlo in una nota M5s Puglia.

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