di Luca Losito - Per i romantici, per tutti quelli che non riescono a disfarsi delle emozioni del passato, il Bentegodi di Verona, sponda Hellas, resterà sempre un incubo per i colori rossoneri. Lo dice la storia, lo dicono ben due scudetti sfumati sul più bello proprio in casa gialloblù, ed ora lo dice anche una gara cominciata nel migliore dei modi e finita come peggio non si poteva. Sì, perché dopo il gol di Poli ed una prima mezz'ora esclusivamente di marca rossonera, ci si aspettava un esito migliore e invece due incredibili sbavature difensive hanno sparigliato le carte, decretando la prima sconfitta stagionale del Milan.
Di fatti, dopo il bel gol firmato dall'ex doriano al 14', i rossoneri si cullano della mancata reazione avversaria e pian piano escono dalla gara. L'Hellas, quasi incredulo, esce fuori dal guscio e comincia a reagire. La modesta squadra gialloblù prova ad affondare, ma la difesa milanista tiene botta. Solo un corner, al 30', in cui la retroguardia rossonera si concede la solita dormita, permette agli scaligeri di pareggiare: lo statuario Toni viene lasciato incredibilmente solo in area, il bomber ha tutto il tempo di prendere la mira e fulminare di testa Abbiati. Il Milan accusa il colpo e i veronesi continuano a spingere, tuttavia, la fine del primo tempo giunge senza ulteriori sussulti.
Ci si aspetta un altro Milan dopo l'intervallo e, invece, non ci sono cambi nè in formazione nè nella prestazione: i rossoneri vanno al piccolo trotto, i veronesi sono assatanati, sfiorano il gol con Jankovic (bella parata di Abbiati) e lo trovano ancora con Toni, sempre di testa; questa volta il cross arriva su palla in movimento, ma la difesa rossonera va lo stesso in crisi, Zapata si perde l'attaccante scaligero e Abbiati non può nulla. Il Milan reagisce coi nervi più che con criterio, ma le occasioni arrivano: da segnalare due entrate violente su Balotelli in piena area, non sanzionate però dall'arbitro. I rossoneri continuano a spingere, entra anche Robinho, ma la porta gialloblù sembra maledetta. Lo si capisce al minuto 89, quando ad un centimetro dalla linea la palla sbucciata da Petagna prima e deviata da Moras poi, termina alta. Alla fine, la banda di Allegri si arrende e raccoglie la prima sconfitta della stagione.
Per chi ama vedere il bicchiere mezzo pieno, c'è da dire che una sconfitta così, giunta quando il mercato è ancora aperto può aprire gli occhi ad una dirigenza che da tutta l'estate insegue affannosamente Honda e Ljiaic, quando ad Allegri servirebbe quanto meno un rinforzo di valore nel farraginoso pacchetto arretrato. Davide Astori, in quest'ottica, sembrerebbe l'acquisto migliore per grado di affidabilità e costo del cartellino. I prossimi giorni, in ogni caso, saranno decisivi. Ora c'è da preparare al meglio la sfida di mercoledì col Psv, in caso di accesso alla Champions siamo certi che Galliani sarebbe pronto ad estrarre dal cilindro il colpo di mercato tanto atteso, ma per passare il turno servirà un altro Milan, anche perché distrazioni difensive simili in una ad eliminazione diretta in cui il gol fuori casa vale doppio potrebbero costare carissimo. Difensore avvisato, mezzo salvato. Per lo meno, così dicono.
Di fatti, dopo il bel gol firmato dall'ex doriano al 14', i rossoneri si cullano della mancata reazione avversaria e pian piano escono dalla gara. L'Hellas, quasi incredulo, esce fuori dal guscio e comincia a reagire. La modesta squadra gialloblù prova ad affondare, ma la difesa milanista tiene botta. Solo un corner, al 30', in cui la retroguardia rossonera si concede la solita dormita, permette agli scaligeri di pareggiare: lo statuario Toni viene lasciato incredibilmente solo in area, il bomber ha tutto il tempo di prendere la mira e fulminare di testa Abbiati. Il Milan accusa il colpo e i veronesi continuano a spingere, tuttavia, la fine del primo tempo giunge senza ulteriori sussulti.
Ci si aspetta un altro Milan dopo l'intervallo e, invece, non ci sono cambi nè in formazione nè nella prestazione: i rossoneri vanno al piccolo trotto, i veronesi sono assatanati, sfiorano il gol con Jankovic (bella parata di Abbiati) e lo trovano ancora con Toni, sempre di testa; questa volta il cross arriva su palla in movimento, ma la difesa rossonera va lo stesso in crisi, Zapata si perde l'attaccante scaligero e Abbiati non può nulla. Il Milan reagisce coi nervi più che con criterio, ma le occasioni arrivano: da segnalare due entrate violente su Balotelli in piena area, non sanzionate però dall'arbitro. I rossoneri continuano a spingere, entra anche Robinho, ma la porta gialloblù sembra maledetta. Lo si capisce al minuto 89, quando ad un centimetro dalla linea la palla sbucciata da Petagna prima e deviata da Moras poi, termina alta. Alla fine, la banda di Allegri si arrende e raccoglie la prima sconfitta della stagione.
Per chi ama vedere il bicchiere mezzo pieno, c'è da dire che una sconfitta così, giunta quando il mercato è ancora aperto può aprire gli occhi ad una dirigenza che da tutta l'estate insegue affannosamente Honda e Ljiaic, quando ad Allegri servirebbe quanto meno un rinforzo di valore nel farraginoso pacchetto arretrato. Davide Astori, in quest'ottica, sembrerebbe l'acquisto migliore per grado di affidabilità e costo del cartellino. I prossimi giorni, in ogni caso, saranno decisivi. Ora c'è da preparare al meglio la sfida di mercoledì col Psv, in caso di accesso alla Champions siamo certi che Galliani sarebbe pronto ad estrarre dal cilindro il colpo di mercato tanto atteso, ma per passare il turno servirà un altro Milan, anche perché distrazioni difensive simili in una ad eliminazione diretta in cui il gol fuori casa vale doppio potrebbero costare carissimo. Difensore avvisato, mezzo salvato. Per lo meno, così dicono.
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